DA ESPRESSO ROSSOBLU N. 1239
SAMB-CHIETI 2-4. Chieti fu fatale a Mosconi, potrebbe esserlo anche per mister Paolucci. Un allenatore che in molti mi descrivono molto serio forse troppo. Non lo metto in dubbio ma le capacità per fare un mestiere così difficile, secondo me, al momento non le ha.
Si è avuta oggi l’impressione che la vittoria in casa del Cambobasso abbia fatto ritenere un caso unico la clamorosa sconfitta con la Vis Pesaro, penultima in classifica. Un pensiero che potrebbe avere avuto un tifoso sprovveduto ma non un allenatore di calcio.
Anche perché il numero di gol incassati prima erano già una triste realtà. Con la Vis si è raggiunto il colmo e, guarda caso, negli ultimi sei gol subiti Fedi non era in campo. Titolari erano e sono rimasti Borghetti e Pepe. Loro due principalmente i giocatori che mi hanno fatto pensare alle belle statuine (vedi titolo) perché Lobosco non stava fermo, era semplimente in giornata super negativa, Botticini un po’ meno. Certo che la mancanza di Vallorani (per chi non lo sapesse è il nipote dell’ex rossoblu Aldo Alessandri) si sta facendo sentire e come.
Della staticità e la grinta zero di Pepe sappiamo tutto per cui preferisco non infierire, non mi è invece piaciuto affatto, nelle ultime gare, capitan Borghetti che avrebbe il compito di dirigere la difesa. Sul quarto gol la colpa è tutta sua: quando l’uomo più esperto della difesa si spinge nell’area avversaria, la prima cosa da fare è dare ordini affinché qualcun altro vada a coprire la propria metà campo. Cosa che è stata fatta subito dopo il gol che ha chiuso definitivamente la gara.
Se la colpa di Borghetti è quella di non saper dare ordini, un’altra ben più grave ce l’ha il tecnico Paolucci che, da quando ha preso la squadra, ha tenuto in campo sempre (o quasi) gli stessi difensori centrali nonostante che i gol avversari siano spesso arrivati con grande facilità. Forse a Paolucci manca l’autorità giusta per dirigere una squadra ‘calda’ come la Samb?
Io credo di sì anche perché, a fine gara, insieme alla società avrebbe dovuto, secondo me, tutelare i giocatori andando loro soltanto sotto la curva. Mi è sembrata una scena sadica quella vista oggi davanti alla curva nord. Sia perché non mi pare che i giocatori non stiano dando il massimo delle loro capacità, sono semplicemente guidati malissimo: non è da vero allenatore non prendere accorgimenti tattici e non fare variazioni già dopo il primo gol del Chieti, fotocopia di quelli subiti con la Vis Pesaro.
Durante la gara mi è venuto anche un pensiero che più bizzarro non si può: è sembrato che la squadra sia scesa in campo per fare allenamento e per nascondersi in vista dei play off. Una genialata alla Mourinho ma così non è. Scusatemi per la baggianata.
Il problema, come si suol dire, sta tutto nel manico e la colpa non può che essere anche di Arcipreti e della società, cioè di chi lo ha scelto. A volte i curriculum vanno presi sul serio.
Dopo la sconfitta di Fano mi arrivò un commento di un lettore (su www.rivieraoggi.it) che diceva così: “Caro direttore la seguo da 40 anni e mai lei ha scritto che l’allenatore andava ‘cacciato’ subito. Come mai”. Il lettore aveva ragione perché non sono mai stato così drastico con gli allenatori, che ho sì criticato ma mai mi era capitato di chiederne l’esonero. “Quando sono sicuro di qualcosa non ho paura di dire quello che penso”. Risposi.
Voglio ricordare invece che, subito dopo l’esonero di Mosconi, parlando per telefono con Giorgio Rumignani per motivi che non riguardavano la Samb, mi suggerì un nome che adesso non ricordo ma che, secondo lui, sarebbe stato ad hoc per la Samb. Credo che Arcipreti lo conosca: se non si torna a Mosconi, consiglierei la società di farci un pensierino. Chi conosce Rumignani sa che non è uno che fa ‘marchette’ ma una persona che vuole veramente bene alla città e alla Samb.
Chiudo con una nota molto positiva: il diciottenne Emili dove è stato fino ad oggi? Non si poteva inserire prima risparmiando i soldi per Scarpa e Alessandro? Un giovane così bravo all’esordio, da molto tempo non si vedeva dalle nostre parti. E che carattere!
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Che Paolucci non sia ben accetto oramai lo hanno capito pure le formiche sotto il manto erboso del riviera, solo Arcipreti continua a puntare su di lui ma cosi’ facendo sta bruciando ogni speranza residua, inutile incolpare i tifosi come solito capo espiatorio, l’esonero di Mosconi non lo abbiamo preso con gioia, e sinceramente il coro unanime e’ stato quello di una persona sfortunata nelle circostanze, ora bisogna ricucire lo strappo con il pubblico compreso quello della tribuna, imbestialita come non mai con il tecnico per non aver mai fatto vedere uno straccio di gioco da quando ha preso in… Leggi il resto »
Ad alcuni amici ascolani sabato dicevo che Bellini doveva esonerare Petrone perché avrebbe dato il segnale di una società che credeva ancora nell’obiettivo della promozione, se non diretta, almeno ai play off.
Dopo quanto successo ieri mi sembra che l’esonero dell’allenatore sia passaggio obbligato per ricompattare l’ambiente, Palladini può essere appunto figura in grado di riunire tutti. Sempre, come dice Catwal, che la società lo voglia.
Mai come adesso sarebbe necessario sostituire l’allenatore
Il problema caro “first” è che una squadra così disorganizzata (vedi quarto gol) con in difesa la banda del buco, va modificata e chi può farlo non lo fa. Per esempio l’idea di mio fratello Pino di mettere Tozzi Borsoi al centro della difesa non è così peregrina. Come non è sbagliato sostituire Pepe con Fedi: ormai della staticità e dei scarsi riflessi di Pepe ne è a conoscenza il popolo e il comune e ancor più gli allenatori avversari. Sa quale fu la tattica più azzeccata di Radice quando vinse lo scudetto con il Torino? Attaccare il più possibile… Leggi il resto »
Tutti sappiamo che il compito dell’allenatore e valutare in settimana i propri giocatori e la domenica mettere quelli che hanno lavorato meglio in campo, oltre che tenere lo spogliatoio unito. Paolucci non è in grado di farlo anche perché è vincolato da qualcuno come lo era Mosconi. Ma, personalmente credo che la società, non è MAI stata sincera e non hanno mai detto la verità alla piazza e queste continue accuse contro Comune, giornalisti e sopratutto tifosi sia solo un modo per mascherare qualcosa e allungare i tempi….
Il futuro ci dirà la verità!
Il suo commento è un troppo evasivo.
Inizia dicendo che “non è MAI stata sincera e non hanno mai detto la verità alla piazza…” poi conclude dicendo “Il futuro ci dirà la verità!”.
In pratica è come se non avesse scritto nulla.
Se vogliamo aiutare la Samb occorre dire le cose in modo chiaro e poi concludere dicendo che il futuro lo testimonierà.
Concordo sulla scarsità dell’allenatore, ma la mia non era una domanda retorica, direttore, non ho proprio capito chi può andare ai play off: credevo solo le seconde, ma non ne sono più tanto sicuro…
Bella domanda. Al Comune e ai presidenti della Samb la risposta.
Piu’ che la messa a norma dello stadio mi sembra di capire che Moneti e soprattutto Bucci non abbiano alcuna intenzione di garantire i propri capitali per un eventuale iscrizione di serie C!!
Il silenzio stampa è finito: sta a voi giornalisti rivolgere queste domande, invece di limitarsi a trascrivere comunicati e conferenze stampa
Lei sbaglia fa confusione Non è che commenta qui dopo aver letto altri giornali?
Qui prima di parlare di sostituzione dell’allenatore, si dovrebbe parlare,visto che si è fatto molto presto a dimenticarlo del gravissimo episodio che ha visto coinvolti i giocatori (non esiste né in cielo né in terra che uno debba togliersi la maglietta e lasciarla a terra…).
I giocatori è normale che ormai stanno con le gambe che gli tremano… dopo domenica poi ancor di più…
Credo che lei abbia letto l’articolo molto superficialmente. Rilegga.