
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si va verso le elezioni regionali marchigiane e uno dei dati più importanti, per garantire la parità effettiva tra i candidati, è la quantità di risorse economiche impegnate per la pubblicità elettorale. Le spese ammissibili sono consentite entro dei parametri di legge, ma ovviamente tra un candidato che ha possibilità (o decide volontariamente, magari) di spendere zero e un candidato che arriva al limite massimo, c’è una differenza notevole.
Di seguito pubblichiamo alcuni dati riferiti alle spese di alcuni sindaci: Giovanni Gaspari di San Benedetto, Enrico Piergallini di Grottammare, Valeria Mancinelli di Ancona. On line non abbiamo trovato i dati relativi a Guido Castelli di Ascoli, città che però supera i 50 mila abitanti. La nostra ricerca, condotta anche nei siti dei comuni con popolazione maggiore della Riviera delle Palme, non ha trovato i dati relativi alle ultime campagne elettorali nei comuni di Monteprandone (Stefano Stracci) e Martinsicuro (Paolo Camaioni) anche se a norma di legge i comuni di piccola dimensione non sono tenute a pubblicare.
Ad Ancona, il sindaco Valeria Mancinelli sostiene di aver speso 16.323,11 euro: qui link dettagliato;
A San Benedetto il sindaco Giovanni Gaspari scrive che la “quota riferibile al candidato” in quanto “spese elettorali sostenute dal partito e/o dalla coalizione di appartenza” è di 520 euro: qui link dettagliato;
A Grottammare il sindaco Enrico Piergallini riferisce nel documento ufficiale, in relazione alle “spese sostenute e agli obblighi assunti in campagna elettorale”, di aver speso 200 euro nella voce “servizi”; qui il link dettagliato.
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E chi ci crede a queste “misere” cifre? Manco per stampare i cartelloni pubblicitari bastavano 520 euro! Perchè non dice quanto avrebbe dovuto spendere se tutti quelli che l’hanno appoggiato non l’avessero fatto in cambio di…qualcosa?
Il bello è che prima di firmare c’è scritto “sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero”!
Quale onore?
Ma poi, quello è un rendiconto? C’è solo una cifra totale e basta, senza distinzione di spese! In una azienda normale non verrebbe accettato nemmeno per un piccolo rimborso spese!
“Io ovviamente pubblicherò, come fatto già nel 2006, sia le entrate che le uscite”, minuto 57:20.
Non disse entro quando, io ero ingenuo e pensavo poco dopo http://www.rivieraoggi.it/2011/05/25/121154/gabrielli-e-gaspari-ascolta-e-vota-tra-programmi-e-stoccate/
Il sindaco tronfio elenca i suoi grandi successi e sostiene di voler chiudere in bellezza . Speriamo che non sia vero altrimenti Dio ce ne scampi e liberi!
Questa delle spese elettorali sa solo di grande presa per… i fondelli bassi! Approfitto per chiedere alla redazione notizie sulla Ex Surgela un tempo importante azienda del territorio .
Un solo giornale locale ne ha parlato ma dalle locandine non sono riuscito a capire quale sia la questione che riguarda quella ex azienda.
L’ex Surgela, secondo un mio modesto parere, potrebbe risultare una vera e propria bomba ambientale! Ne abbiamo avuto un esempio – microscopico, in confronto a quello che potrebbe succedere nel sito in questione – all’istituto Alberghiero! Che l’ex Surgela possa “già essere ” una bomba ambientale, non l’ho sognato di notte; evidentemete qualcuno me lo ha riferito. Questo qualcuno è molto vicino a chi ha fatto l’indagine esplorativa per conto di un potenziale acquirente. Sembrerebbe però che i costi per bonificare quella zona siano superiori all’ intero valore dell’area. E nel sito vi sarebbe una presenza massiccia di inquinanti, in… Leggi il resto »
A proposito della Ex-Surgela mi riviene in mente la “Stella d’oro di sceriffo” regalata dagli operai della Surgela al nostro sindaco, con una grande festa, perchè, novello sceriffo della zona, difese gli operai e si battè per l’acquisto della stessa da parte di Malavolta (mi sembra questo il nome dell’acquirente). Gaspari e tutti i suoi adoratori e gli operai se ne vantarono così tanto che il nuovo acquirente sembrò un ….emiro! Che fine ha fatto? Cari operai a spasso o disoccupati.
L’acquirente dell’epoca era gia’ noto per vicende con lo stesso finale in campo dolciario nella zona di Teramo . Non essendo pero’ di origini locali venne subito osannato come facendo i dovuti raffronti sono stati osannati molti ex presidenti della Samb prima di scappare con la cassa o avere noie penali per malefatte extracalcistiche . Lo straniero e’ spesso ben visto a prescindere. Ora chi sta gestendo l’Ex Surgela ? Chiesi tempo fa ad un sindacalista come mai la sera si vedessero delle luci accese , mi rispose che il tribunale aveva affittato una parte degli impianti e forse non… Leggi il resto »
Ha l’appalto sull’illuminazione pubblica di San Benedetto del Tronto per alcuni anni. Per i particolari digiti “cpl concordia” sulle nostre pagine. In effetti, se non sbaglio, lo vinse un’altra ditta che fu poi esclusa dopo un ricorso al Tar.
È stato fatto un gran casino per il deposito di gas ed ora qualcuno si accorge che abbiamo in casa una bomba infinitamente piu pericolosa. Gli enormi serbatoi di ammoniaca che alimentano tutti gli impianti frigoriferi delle aziende che stanno in via Pasubio. Basta che se ne rompe uno e moriamo soffocati da Martinsicuro a Grottammare.
Il problema non sono le leggi ambientali, l’ammoniaca è il fluido termovettore utilizzato negli impianti a ciclo inverso (refrigerazione). Chiaramente l’ammoniaca è una sostanza tossica (al contrario del metano) che viene utilizzata nell’industria con apposite modalità di gestione, il rischio diventa ingestibile, qualora (come in questo caso) queste sostanze vengono abbandonate alle intemperie e lo stato di abbandono fa aumentare il rischio di un evento catastrofico.
L’ammoniaca è a tutti gli effetti un gas – che nell’ex sito Surgela potrebbe non essere l’unico problema – e come tale deve essere valutato; difatti a contatto con l’ ossigeno può reagire anche in maniera esplosiva, e può espandersi per diversi km. Già nel Regio Decreto n.147 del 1927 l’ammoniaca (anche gassosa – NH3) era inserita nell’elenco di gas tossici pericolosi. Ma non ha nulla a che vedere con uno stoccaggio gas, che ha decine di problematiche in più.Oltretutto ripetute per 40 anni. C’è anche da dire che l’ammoniaca viene usata in casa e in altri ambiti , ma… Leggi il resto »
L’ammoniaca è tossica il metano no. Il rischio relativo all’ammoniaca è ben peggiore perchè essendo dei depositi abbandonati non c’è alcun presidio di risk management e di controllo ambientale.
L’ammoniaca dopo un po’ è praticamente innocua; basta che si misceli con l’umidità dell’aria e scenda di concentrazione. È la sostanza chimica più naturale che ci sia, in pratica acqua fresca. Però è pericolosa se è in pressione perché può scoppiare e propagarsi per diversi km. Il metano invece è tutt’altra cosa; difatti nelle nostre abitazioni è vietato avere due caldaie nello stesso locale e occorre avere un buco nel muro. Perchè? Perché il metano è un asfissiante. Ma il metano, a differenza dell’ammoniaca che ha una vita breve, ha mille complicazioni che durano nel tempo: Esplode per urto e… Leggi il resto »
Ma dove le prende queste informazioni errate? Lei sa che l’ammoniaca, in soluzione acquosa, circa dal 5 al 25%, (particolarmente utilizzata come forte detergente nell’utilizzo casalingo) è statisticamente uno dei primi responsabili di infortuni negli ambienti domestici, anche gravi.L’ammoniaca è irritante per le vie respiratorie e provoca sintomatiche gravi, fino alla morte. È irritante anche per contatto con gli occhi e può causare ulcerazioni. Basti vedere il link per capire che non è come dice lei http://gestis-en.itrust.de/nxt/gateway.dll/gestis_en/000000.xml?f=templates$fn=default.htm$vid=gestiseng:sdbeng$3.0 e le relative differenze con il metano http://gestis-en.itrust.de/nxt/gateway.dll/gestis_en/000000.xml?f=templates$fn=default.htm$vid=gestiseng:sdbeng$3.0 Ancora una volta riesce a dimostrare come non sia un interlocutore affidabile su questi temi!… Leggi il resto »