SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La riunione concitata in sala consiliare ha avuto poi un seguito in un’altra saletta con il primo cittadino Giovanni Gaspari, il vice comandante della Capitaneria di Porto Giuseppe Marzano e una delegazione ristretta dei marittimi accorsi. Entro la prossima settimana dovrebbe compiersi la prima fase di carotaggio, ovvero l’analisi delle sabbie per vedere se sarà possibile consentire al pontone di prelevare i 25 mila metri cubi presenti.

Abbiamo contattato nuovamente al telefono il marittimo Umberto Cosignani, presente ai due incontri. “Ci hanno detto che entro la settimana prossima sarà eseguita la prima fase di carotaggio. Il primo incontro avvenuto in sala consiliare è stato abbastanza caldo perché venivamo dall’incontro in mattinata con la Capitaneria di Porto che ci aveva comunicato che per i lavori di escavo ci sarebbero voluti un mese di tempo. Il sindaco, nel pomeriggio precedente, ci aveva detto invece che si potevano eseguire in pochi giorni. Probabilmente aveva sottovalutato l’entità dell’operazione. Nell’incontro successivo è stata riscontrata più decisione nelle strategie da attuare e ci hanno informato che nella serata del 27 marzo ci richiameranno per altri aggiornamenti sulla vicenda. Le istituzioni dovrebbero parlare con il Prefetto e da lì sapremo qualcosa in più sulle prossime mosse”.

Qual è la sensazione dopo questi incontri? “Vogliamo dare fiducia alle istituzioni. Si sono mosse in notevole ritardo, però vogliamo dare alibi al fatto che la burocrazia, con i suoi tempi articolati, ha creato pure a loro disagi. Era necessario far sentire la nostra voce dopo quell’ordinanza che avrebbe rischiato di stroncare la nostra marineria. Per ora le manifestazioni di protesta annunciate negli ultimi giorni sono state annullate. Attendiamo i prossimi sviluppi e poi agiremo di conseguenza. La speranza è di trovare una soluzione efficace e rapida”.

I marittimi, infine, ribadiscono un pensiero. “Una cosa è certa. Ci avevano proposto il trasferimento in altri porti ma noi non andremo assolutamente via da San Benedetto del Tronto. Non lasceremo il nostro scalo“.