Casa Samb. Mi scuso subito per la lunghezza ma l’argomento, a parer mio, lo richiede.
La Samb ha vinto anche a Fermo seppur non nettamente come in molti ci aspettavamo, specialmente dopo il vantaggio iniziale. I motivi vanno ricercati più nella testa che nelle gambe come si denota facilmente dall’andamento delle gare.
Infatti, fin quando si è in parità, i rossoblu vanno in cerca del gol senza pensare ad altro mentre troppi pensieri affollano la loro mente quando subentra la “paura di vincere” che nel calcio non è una fantasia ma un fatto concreto. Complice anche un certo timore delle ripercussioni ambientali.
Nelle situazioni di parità la Samb viene quasi sempre aiutata dall’atteggiamento delle squadre avversarie che hanno un naturale complesso di inferiorità nei confronti della formazione di Paolucci, raggiunto il vantaggio tutto cambia e l’handicap psicologico dei nostri fa sembrare più forti squadre chiaramente inferiori e di molto.
Anche in casa della Fermana si è rischiato di perdere definitivamente, come a Scoppito, tutte le possibilità di arrivare almeno secondi. Pur sapendo che Fano e Maceratese stavano vincendo la Samb non si è liberata dai complessi di cui scrivevo sopra mettendosi a giocare a mente libera. Il più preoccupato, caso strano ma vero, è apparso Tozzi Borsoi mai così abulico come contro i canarini.
Cosa fare per ottenere dai rossoblu un rendimento proporzionale al reale loro valore? Chi dice che la Samb ha sbagliato gli acquisti non è, secondo me, nella ragione essendo evidente la loro superiorità tecnica nei confronti di quasi tutte (sono tentato a dire tutte) le altre squadre. Anche la stessa Maceratese non ha giocatori come i nostri, per cui credo che la differenza l’abbia fatta finora la direzione tecnica e un po’ di fortuna. Non essendo riconosciuta unanimamente una corazzata è alquanto strano che la Rata non abbia perso ancora una gara, unica nel panorama nazionale. Fortuna che ha permesso un distacco non corrispondente ai valori: basti pensare a due pareggi in più per vedere il futuro in modo totalmente diverso: i punti di distacco sarebbero 5 con la Maceratese che deve venire al Riviera delle Palme. Guai però a ritenere tutto finito. Del Fano dico soltanto che loro un anno fa erano in Lega Pro (due anni fa mi ha fatto giustamente notare il Diesse Arcipreti, Ndd) e noi in Eccellenza. Conta, altro ché.
Una serie di problemi che deve risolvere principalmente il tecnico Paolucci il quale non è ancora legittimato a dire che le quattro vittorie di fila, per come sono arrivate, sono state frutto di suoi interventi particolari sulla testa dei calciatori, la psicologia fa la differenza tra i vari allenatori. Occorre però riconoscere che le variazioni tattiche, specialmente la libertà concessa a Napolano, prima relegato sulla fascia, sono state apprezzabili e utili. In difesa la crescita di Fulop lo può aiutare ma resta il punto debole.
Dulcis in fundo la cosa che preoccupa di più in questo momento è un’altra. Non vedo in città una gran voglia di arrivare al professionismo come se i tempi non fossero maturi o per altri motivi che sarebbero comunque disdicevoli. Penso ad un silenzio assurdo spezzato da conferenze stampa senza contradditorio tra due pezzi importanti della società di viale dello Sport. Ho l’impressione che tra i proprietari della società (Moneti e Bucci) e chi detiene e finanzia il settore giovanile (Noi Samb) il buon sangue latiti e preferiscano non avvicinarsi per paura di scottarsi. Come se gli obiettivi comuni non fossero più gli stessi determinando, secondo me, una strana confusione nella parte più genuina dei tifosi più accesi.
Pare che le ultime quattro vittorie consecutive, invece di esaltare l’ambiente, abbiamo disturbato alcuni lavori in corso (leggasi ricerca di presunte nuove cordate societarie come se la storia non avesse insegnato nulla). Insomma il ritardo di verdetti definitivi del campionato in corso, più che far gioire sembrano aver rotto alcune uova nel paniere dei propositi. Le stesse ultime e chiare dichiarazioni dei due presidenti sono un segnale negativo perché passato troppo inosservato dagli addetti ai lavori, nonostante la ‘violenza’ di certe accuse.
Una situazione che a me dispiace moltissimo perché pare che non si sia ancora capito che il dopo Moneti-Bucci, se un dopo ci sarà, non deve andare in direzione di nuovi acquirenti ‘esterni’ più o meno conosciuti ma verso una società tutta sambenedettese. Se è impossibile la cosa migliore è un chiaro confronto con gli attuali dirigenti e il chiarimento sul Settore Giovanile che rischia di essere nuovamente l’ago della bilancia delle sfortune rossoblu. Ritengo infatti che sprecare energie e soldi per il settore giovanile di una squadra dilettantistica è sbagliato. E tanto meno è da Samb che le proprie fortune le ha sempre basate sulla valorizzazione dei propri giovani, cosa impossibile per svariati motivi, facilmente comprensibili, tra i dilettanti. Solo con una squadra professionistica del territorio, che non può non essere la Samb, il futuro del settore sarà diverso da quello degli ultimi anni.
Io mi terrei Bucci e Moneti (magari con uno più forte dell’altro), proporrei loro la cessione del 20% ad un rappresentante del nostro territorio che dovrà rendersi responsabile dei rapporti con la pubblica amministrazione e assicurare alla città la massima trasparenza della gestione contabile. Solo in questo modo (e se la proposta fosse accettata), in caso di difficoltà trasparenti, si potrà chiedere al generoso popolo rossoblu l’aiuto economico necessario e ben quantificato.
L’attuale confusione sta facendo solo il male di società e squadra; potrebbe essere chiarita soltanto con la promozione in Lega Pro. Motivo per cui va cercata con tutte le nostre forze senza miraggi ma anche con la volontà di riuscirci che in questo momento sembra mancare. Alla Samb, che andò la prima volta in serie B vincendo un girone unico di terza serie nazionale, non può far paura l’ostacolo di una vittoria dei play off seppur ricchi di difficoltà. Anche se ad usufruirne fosse una sola squadra.
Sarebbe invece costruttivo attendere, soltanto se, sin da adesso, si inizino a costruire le basi di una nuova società locale (la mia idea è quella sopra descritta) con tanto di programmazione dei tempi, nella quale il Settore Giovanile possibilmente territoriale dovrà essere una risorsa e non un equivoco. Argomento sul quale vedo e sento un silenzio assordante. Solo apparentemente strano?
Lascia un commento
Il primo anno da allenatore di Palladini avevamo, a 7 giornate dalla fine, 10 punti di distacco dal Teramo. Arrivammo ad un solo punto dai biancorossi ad un certo punto, e comunque a San Benedetto c’era un grande entusiasmo e alle partite play off c’erano tra i 5 e i 6 mila spettatori. Però quell’anno si partì coi fari spenti, stavolta si è andati convinti verso la vittoria del campionato. Tuttavia Palladini costruì la vittoria dell’anno successivo sulla squadra del precedente campionato.
Sono d’accordo anche perché le ho anticipate 10 giorni fa, pero’ a differenza del Teramo secondo me la Maceratese non ha niente a che vedere come qualita’ tecniche, e sapere che siamo la squadra piu’ forte del campionato e vedere aumentare il margine dalla capolista aumenta lo scoraggiamento e le paure durante le gare, spesso obbligate al risultato, e’ vero che questo clima, peraltro dettato da tutto il pubblico che invece di dare manforte fa esattamente il contrario e come ha detto Prisbe sopra, anche dopo Fano un pizzico di entusiasmo in piu’ avrebbe portato tranquillamente a casa la vittoria… Leggi il resto »
La classifica per il momento parla chiaro:Maceratese 63 punti 18 v 9 n 0 p 34 dr-Samb 54 punti 16v 6n 5p 30 dr.
Meno male che siamo i più forti! Per il momento brava Maceratese!
io lo scrivevo in questa testata già 4 mesi fà…dove ancora c’erano i tempi e i modi per intervenire ma fino ad un mese fà tutti i giornalisti (e non solo!!) compresa questa testata pensava che la Samb era la squadra più forte del girone…e che era solo questione di tempo il primato…invece.
Vediamo questo terno a lotto dei play-off e speriamo.
Guardi che il mio DisAppunto non era incentrato sull’ottimismo o sul pessimismo ma sull’aria che gira che non è molto normale. Non è assurdo che potrebbero esserci persone che preferirebbero che la Samb resti ancora in serie D. Cosa però che non sarebbe giustificata da nessuna motivazione. Significherebbe aver piacere se la Samb perde. Capirà che non sarebbe un pensiero accettabile. Con le sue parole “paura del futuro” lei esprime un concetto molto simile al mio. Ma le motivazioni forse sono diverse perché oggi il rischio di un ulteriore fallimento non esiste. Sia perché i debiti non si accumulano in… Leggi il resto »
Guardi Direttore, gira che ti rigira diciamo le stesse cose. La morale della favola, che forse l’ho fatta un pò troppo lunga è: Si può avere il diritto di essere pessimisti o no? Chi è in buona fede guadi oltre le polemiche! A buon intenditor…..
Certo
È vero ma nel calcio bastano due-tre pareggi per perdere quattro o sei punti. Il problema è che bisogna vincerle quasi tutte come fece Colantuono l’ultima volta che la Samb ha militato in Quarta Serie che ora si chiama Serie D mentre prima si chiamava serie C2.
Certo bisogna vincerle tutte,vede Direttore bastava vincere la partite contro Civitanovese e Termoli,squadre quasi fallite,per ritrovarti a 5 punti dalla capolista con lo scontro diretto da disputare al Riviera,ma purtroppo la Samb era troppo distratta e sfiduciata……purtroppo.!!!!
Distratta e sfiduciata perché?
Perchè in casa siamo stati sempre una squadra che metteva all’angolo l’avversario,con la Civitanovese mi è parsa una squadra scarica,sfiduciata xchè dopo la sconfitta di Fano diverse critiche sono piovute sulla squadra e questo ha inciso più del dovuto,anche nella partita successiva a Termoli….mio modesto parere sempre.
Cerco di interpretare il poco entusiasmo dei tifosi che poi è anche il mio. Lo scoramento viene prima di tutto da una stagione che era stata preannunciata da primato sicuro cosa che invece non è mai stato neanche con un testa a testa come fù nell’anno di Palladini,ma a parte questo lo scoramento viene anche dalle mille problematiche che investono questa città,e mi riferisco al caso stadio che non ha mai fine,ai vari campi di allenamento che non si vede mai l’inizio e alla continua ricerca di nuovi soci per allargare la base della Società cosa che fà presagire un’altra… Leggi il resto »
“Io mi terrei Bucci e Moneti (magari con uno più forte dell’altro), proporrei loro la cessione del 20% ad un rappresentante del nostro territorio”. Ancora avanti con questa sterile proposta, imprenditori locali non ci sono. Lo ha ribadito Moneti anche a Noi Samb ma lei continua a riproporre in molti articoli sempre la stessa teoria. Ora basta! La verità è che non esiste un rappresentante del nostro territorio disposto ad investire tempo e soldi nella Samb. Libero di stupirmi ma con nomi e cognomi di persone realmente interessate. Altrimenti smetta per favore di scrivere certi commenti. Se no il prossimo… Leggi il resto »
Il mio è un auspicio che ripeterò a vita. Sono certo altresì che se gli attuali presidenti accettassero di cedere il 20% e con esso i rapporti con le istituzioni pubbliche e la trasparenza contabile, un rappresentante di vari imprenditori locali si troverebbe. Quasi impossibile invece che si concretizzi un auspicio ancora più grande e cioè che, come ad Alessandria un gruppo di imprenditori locali rilevi l’intera società.
Se le mie proposte sono sterili proponga le sue.
“un rappresentante se…si troverebbe”. Penso che la risposta sulle proposte se la sia data da solo!
Vuol dire che Moneti e Bucci non accetterebbero mai a certe condizioni? Ha probabilmente ragione ma lo faccia dire a loro.
Lei invece cosa propone?
Solo una cosa: avanti così. Sperando restino entrambi.
infatti, speriamo che restino o che trovino altre risorse fuori zona, qui da noi è solo terra bruciata. Da serie “D” non è la Samb e i suoi tifosi ma la classe politica ed imprenditoriale.
Nessuno mette in dubbio che lavorare in un settore giovanile è gratificante, vedere crescere ragazzi in un qualsiasi sport è bellissimo ed accattivante ma nulla c’entra con la mia opinione che chiarisco: una squadra dilettantistica non ha nessuna probabilità di monetizzare eventuali giovani talenti e quindi supportare economicamente la prima squadra per motivi ben precisi. Primo perché anche un Rivera, un Cassano non avrebbero possibilità di valorizzarsi e monetizzarsi giocando in una categoria dilettantistica, secondo perché eventuali cessioni non raggiungerebbero mai (anche in caso di un fenomeno) cifre superiori a 30-40 mila euro. Le faccio l’esempio di Jack Bonaventura cresciuto… Leggi il resto »
In effetti non ha capito bene. Altrimenti non avrebbe criticato il mio DisAppunto nel quale io esprimo con altre parole lo stesso suo pensiero. Confonde però ‘vinto nettamente’ con ‘rischiato di pareggiare’ dopo essere stata in vantaggio. Rimprovera il marcamento a uomo come se fosse proibito dalla Legge: non si fa più perché lo si ritiene meno efficace rispetto alla zona per via del fuorigioco e altro. Altrimenti lo farebbero tutti. Come lei, ho detto che la Maceratese è così avanti solo perché ha avuto più fortuna e all’uopo ho citato l’imbattibilità. Tra i nomi da lei indicati ho criticato… Leggi il resto »
Se ci fosse entusiasmo, se riuscissimo in qualche modo a salire di categoria, se lo stadio fosse sempre pieno ed il pubblico sempre una risorsa invece che un problema alla prima difficoltà. Se ci fosse tutto questo il problema della samb non sarebbe più in la perchè di sicuro ci iscriveremo e di sicuro verrà programmata la C. Ma noi siamo specializzati e bravi a distruggere il nostro futuro alla prima difficoltà è sempre stato cosi. Mi auguro che Moneti e Bucci sappiano resistere contro tutto e contro tutti. Il marcamento a uomo veniva adottato dall’italia catenacciara, quando con i… Leggi il resto »
Marcatura a zona per i motivi che le ho detto e non per puro gusto estetico.
Per Tozzi Borsoi, mi spiace dirlo, ma ha sbagliato indirizzo. Avrei perso credibilità se avessi chiuso gli occhi di fronte alla sua prestazione di Fermo.
concordo in pieno, alla prima sconfitta in quel di Jesi giu’ pesante contro i giocatori sotto al settore. Non deve essere questa della pressione una giustificazione per loro ma non e’ contestando alla prima situazione negativa che si vince un campionato.
Perfetto