Dal numero 1026 di Riviera Oggi, in edicola.

Largo ora ai filmati tv, spazio alle clip che sui social network celebrano i ciclisti in corsa sul nostro lungomare. Il modo migliore per riscattare una San Benedetto ‘ferita’ dalle parole di Vittorio Brumotti e dalla nostra fotogallery, che non ingannava, non falsificava, non inventava.

Strano ma vero: le immagini della sporcizia mostrata dalla Riviera delle palme nel giorno della cronometro della Tirreno-Adriatico sembrano incolpare chi le ha proposte, in una sorta di clamoroso rovesciamento delle responsabilità.

Occhio non vede, cuore non duole. Se la polvere finisce sotto al tappeto chi se ne importa. Ed il paragone calza a pennello con i cumuli degli alberi caduti a terra che in fondo se ne stavano nascosti in pineta.

Ma c’è un ma. “La Regione fa promozione, l’accoglienza la fanno i Comuni”, ama ribadire Gaspari. E noi sull’accoglienza ci concentriamo. O meglio, sullo scenario mostrato ai 500 addetti ai lavori (lista Rcs) arrivati in città per l’epilogo del 17 marzo.

Tecnici, giornalisti, appassionati e turisti hanno visto quello che la televisione ha eventualmente oscurato. Bastava allontanarsi pochi metri dal traguardo, mica tanto. E lo sfogo dell’inviato di ‘Striscia’, intercettato per puro caso tra le vie del centro e nemmeno minimamente stuzzicato sul tema, forse rappresentava il malcontento di altri dieci, venti, cento visitatori.

Non ci fosse stata quella presa di posizione non avremmo affondato il coltello. Almeno non nel giorno della festa, del cinquantenario snobbato semmai da altri, sicuramente non da noi.

Si era parlato di appeal vincente, di città ripulita per il grande appuntamento. Alla fine si scoprirà che spettava ai giornalisti munirsi di scopa e paletta.