
GROTTAMMARE – Un telefonino sequestrato a una studente e trattenuto oltre misura dalla docente ha scatenato l’ira di un padre. E’ successo all’istituto Geometri di Grottammare. Ci racconta questa vicenda il padre della giovane, un funzionario pubblico del Comune di San Benedetto del Tronto.
“Sabato 14 marzo mia figlia 15enne è stata sorpresa dall’insegnante a utilizzare il cellulare durante la lezione. Giustamente è stata redarguita e il telefono gli è stato tolto come da prassi. Trovo però inusuale che il ‘sequestro’ sia durato più del dovuto. Infatti il cellulare non gli è stato riconsegnato a fine lezione o a fine orario scolastico, ma è stato trattenuto per tutta la giornata di sabato e domenica. Essendo naturalmente chiusa la scuola di domenica, ho dovuto poi aspettare lunedì per riprendere il telefonino all’istituto. Io e mia moglie non siamo nemmeno stati avvisati tramite un richiamo scritto o una chiamata telefonica di questo castigo. Infatti mia figlia non è stata punita con una nota o sospesa. Gli è stato fatto direttamente un torto che a me è sembrato sbagliato e diseducativo”.
Il padre della ragazza aggiunge: “Ci tengo a rilevare che mia figlia ha sbagliato ed era giusto che fosse punita con una nota o una sospensione, come previsto insomma dalle regole scolastiche. Ma trattenere un cellullare oltre misura l’ho trovato come una sorta di abuso di potere. Inoltre il telefonino è di mia proprietà, l’avevo dato a lei per consentirle di essere rintracciabile. All’interno custodisco numeri lavorativi, vari codici personali e informazioni private. E’ stato quindi fatto un torto anche alla mia persona. E se per questioni lavorative o personali avrei avuto bisogno del cellulare? Mi avrebbe comportato problemi non indifferenti”.
“Un’altra cosa grave – evidenzia sempre il padre – è che se non mi fossi presentato direttamente a scuola a farmi ridare il telefonino non so quanto tempo avrei dovuto aspettare poiché a mia figlia non l’avevano ancora restituito e a noi genitori non avevano fatto appunto sapere niente. In più ho dovuto interrompere la mia attività lavorativa per recarmi all’istituto. Ho fatto notare alla direzione il disagio recatomi e loro mi hanno detto che l’alternativa sarebbe stata una sanzione o una sospensione. Ed io ho risposto che era più giusto punire mia figlia in questi modi invece di commettere quella che io ritengo un’appropriazione indebita. Un abuso di potere commesso dalla docente, a mio parere”.
Infine il padre della giovane conclude. “Ho voluto rendere pubblica questa vicenda perché credo che la scuola debba educare e punire, come previsto dalle norme scolastiche, i ragazzi che non si comportano in maniera idonea durante le lezioni. Senza però oltrepassare quel sottile limite tra richiesta di disciplina e abuso di potere”.
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La professoressa
avra’ sbagliato ma non se ne puo’ piu’ di questi genitori che difendono sempre i figli
a prescindere per poi magari lamentarsi per come va la nostra societa’ .
E’ diseducativo fare questo articolo sul povero genitore cui è stata lesa la privacy, ha subito il danno di appropriazione indebita, ha dovuto lasciare il posto di lavoro per riprendere il telefonino…Du scapezzate a padre e fija no?
Sarebbe diseducativo se avessimo oscurato la parte in cui il padre sottolinea piu’ volte l’errore della figlia. Lui non contesta il sequestro, ma il suo prolungamento.
All’epoca mia gli oggetti prelevati venivano restituiti a fine lezione, o fine giornata.
L’avesse fatto sarei al 100% dalla parte della professoressa. Così come tutti, padre compreso.
io invece non trovo assolutamente sensato che un padre dia alla propria figlia un cellulare, con numeri lavorativi (non ne aveva una copia?), vari codici personali e informazioni private .
Tutto mi sembra solo una scusa per difendere come ha detto qualcuno i propri figli a prescindere
esattamente- E’ una scusa perché oggi i genitori invece che comportarsi da adulti e far crescere, responsabilizzandoli, i figli, regrediscono e diventano amici e protettori dei figli.
Anche perché non è credibile nemmeno per un momento che una quindicenne oggi non abbia lo smartcoso e glielo impresti il genitore.
Ai miei tempi, il gameboy o il fumetto sparivano e restavano nel cassetto della cattedra per giorni (alle medie), i cellulari ancora non c’erano.
Nessun genitore si lamentava, nessun ragazzino, e nessuno, incredibile oggidì, si sarebbe mai immaginato di scardinare il cassetto con la serraturina da 1000 lire.
Sante parole! Non esiste più educazione… colpa spesso dei genitori!
in più in caso di sequestri si evitava di dirlo ai genitori che invece erano soliti ” a prescindere” a dare ragione ai professori
Ai miei tempi invece mazzi di figurine (che erano l’unica ricchezza per noi bambini) venivano sequestrati e mai più restituiti…
proprio oggi è successa la stessa cosa a mio figlio (4° superiore) ma all’uscita da scuola la dirigente mi stava aspettando nel suo ufficio per riconsegnarmelo ed io non ho fatto altro che rimproverare mio figlio e spiegargli che quando si è a a scuola così come al lavoro il cellulare va usato solo dietro autorizzazione del prof o del datore di lavoro e per questioni urgenti. Questo è. Dobbiamo far capire ai nostri figli che devono rispettare le regole altrimenti non lamentiamoci se l’Italia va tutta al contrario.
Nessuno che si pone il problema di come gli insegnanti non siano assolutamente autorevoli per gli studenti? Cosa vuoi che apprenda un ragazzo che mette via il telefono solo per paura di una sanzione e non perchè l’adulto che ha di fronte ha qualcosa che si desidera ricevere? Lasciate i telefoni ai ragazzi e siate più interessanti di una conversazione con le faccine, venite pagati per questo!
La professoressa ha fatto benissimo. una nota ormai non conta più nulla.
consiglio 5 minuti di vergogna al sig. funzionario del comune di sbt, anche io sono dovuto andare a scuola a riprendere il telefono di mia figlia e non ho fatto tutte queste storie…anzi ho chiesto scusa al docente per il comportamento di mia figlia…e mi creda di cose da fare probabilmente ne ho più di lei. un’ultima cosa visto che lei è un personaggio così impegnato non lasci i numeri lavorativi nelle mani di un minore…non pensa che sia un comportamento poco consono ad un dipendente pubblico del suo livello ?
ma dai ci sono le insegnanti che hanno del le preferenze con questo voglio dire che ci sono degli alunni che fanno di peggio cioè stanno sempre con il telefonino in mano e non le viene mai detto niente e nemmeno tolto!
Non comprendo il senso del commento: lei è a favore dell’uso dei telefonini da parte degli studenti o no?
Ritengo grave che ci siano insegnanti che permettono agli studenti di usare il telefonino.
Io proporrei il sequestro per un mese, come facevano i carabinieri con i motorini per chi guidava senza casco.
ma la madre cosa c’entra… mi pare che quello che parla e solo il funzionario o no?comunque bella educazione pure la tua non ai rispetto per le donne… comunque il discorso e che il telefonino non e stato consegnato a fine giornata percio la prof.a sbagliato…
Ma di cosa stai parlando? Cosa c’entra il rispetto per le donne…? Qui è da domandarsi che tipo di educazione sono in grado di dare i genitori a questa ragazza, non c’entra nulla la differenza di sesso? Ma è possibile che ci si attacchi sempre alle parole e non al senso delle stesse?, che tristezza!, e poi chi ha detto che doveva essere riconsegnato a fine giornata, sei a conoscenza di una legge in merito? La proff ha fatto benissimo, non bene… e lo dico da genitore! Molti genitori vogliono essere amici dei figli, grande errore… il genitore deve fare… Leggi il resto »
Qualsiasi scuola dovrebbe fornire ai docenti delle linee guida da seguire in casi come questi. Quali sono? Prima di montare casi o riportare dichiarazioni contro un insegnante bisognerebbe conoscere regole ed eventuali provvedimenti disciplinari, elementi che mancano nell’articolo. E comunque giudico deplorevole un padre che protesta per un cellulare reputandolo più importante di una possibile sospensione!
Forse l’insegnante avrà esagerato, ma oramai non sanno più come farsi rispettare dagli alunni, non esiste più rispetto per le istituzioni e la reazione di questo genitore ne è la conferma.
Mi unisco ai tanti che giustamente contestano il comportamento del padre, anche se ha un 1% di ragione sulla vicenda solo per il fatto che il telefono è stato riconsegnato con oggettivo ritardo per il restante 99% di torto che hanno lui e la figlia assieme avrebbe fatto molta più bella figura nell’evitare di scrivere una lettera per farla pubblicare. Caro funzionario pubblico del comune di San Benedetto del Tronto, un po’ di vergogna no?! Al giornale invece chiedo: una volta ricevuta questa lettera invece di pubblicarla non si poteva buttare direttamente nel cestino? Lo sapete in che condizioni sono… Leggi il resto »
Non è arrivata nessuna lettera. È venuto lui in redazione. Comunque le sue supposizioni mi sembrano esagerate.
La professoressa non e’ stata citata, ne’ tantomeno la ragazza.
L’articolo e’ aperto ai commenti e le reazioni non mi sembrano andare incontro al genitore, quindi non capisco dove sarebbe la nostra presunta ‘pubblicita” nei suoi confronti.
Basterebbe visitare il sito della scuola per scoprire che esistono delle regole, chiare, semplici e cristalline all’interno dell’istituto: è vietato l’uso di cellulari e apparecchi elettronici! Il provvedimento immediato è il sequestro da parte del docente! È previsto che il cellulare verrà poi restituito ad un genitore! Poi sfiga vuole che ci si faccia beccare proprio di sabato…
Sappiamo benissimo anche questo. La informo in anteprima che sto lavorando ad un secondo pezzo che analizza a fondo la questione.
Lei però sa anche che il testo che riporta è all’interno di un regolamento dello scorso anno (2013-2014) e che il “patto scuola/famiglia” viene rinnovato ogni anno.
Di sicuro quel divieto è rimasto, ma un giornalista deve avere pure l’umano dubbio che possa essere stato rivisto, magari in parte.
La “critica” non era rivolta alla redazione! Giustissima affermazione, la sua. Il problema, se così lo possiamo definire, è che l’umano dubbio non sia venuto al genitore!
secondo me l’errore parte dal genitore che ha dato il suo telefonino alla figlia,come scusa vale zero,mentre do’ pienamente ragione alla professoressa,perchè il regolamento parla chiaro:vietato portare il telefonino in aula,salvo permesso scritto dal dirigente per casi eccezionali!! brava alla professoressa.
Comunque penso che ci siano PROBLEMI piu’ grandi di questi,se ero parte della redazione sinceramente non la pubblicavo!!