SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le autorità del Gambia hanno scarcerato Massimo Liberati, direttore di macchina del motopeschereccio Idra Q., arrestato il 2 marzo insieme al comandante Sandro De Simone con l’accusa di utilizzo di reti da pesca non conformi alla regolamentazione del Gambia. Lo rende noto la Farnesina.

Il sito del Ministero degli Esteri ha confermato la scarcerazione. Il rilascio di Liberati è avvenuto dietro presentazione da parte dell’armatore di garanzie finanziarie di pagamento dell’ammenda comminata dal giudice di Banjul.

L’ambasciatore a Dakar ha parlato con Liberati. Il sambenedettese si trova in buone condizioni. Lo stesso ambasciatore ha informato la moglie di Liberati. Le autorità del Gambia hanno stabilito che Sandro De Simone, in quanto responsabile dell’imbarcazione, resti in carcere fino all’avvenuto pagamento dell’ammenda.

La nostra ambasciata a Dakar continua a seguire con la massima attenzione la vicenda e nella serata del 9 marzo è previsto l’arrivo a Banjul del vice ambasciatore Fornara.

Il sindaco Giovanni Gaspari ha rilasciato una nota riguardo alla scarcerazione del pescatore sambenedettese: “Appreso della liberazione del nostro concittadino Massimo Liberati, esprimo a nome mio personale e di tutta la comunità sambenedettese la più grande soddisfazione per l’esito positivo della vicenda. Aspettiamo Massimo a San Benedetto per festeggiare il suo ritorno insieme alla famiglia. Ci auguriamo che anche il comandante Sandro De Simone del peschereccio Idra Q. possa presto anche lui tornare a casa”.

L’Italfish, società armatrice dell’Idra Q., ha dichiarato all’Ansa: “Per il capitano Sandro De Simone le autorità del Gambia non vogliono sentir parlare di cauzione. I nostri responsabili che stanno operando in Gambia hanno lavorato, tra mille difficoltà, per far capire che Massimo Liberati, in quanto direttore di macchina, non aveva responsabilità sulla nave ed hanno fatto sì, dietro garanzie, che la detenzione si trasformasse in cauzione. Per il comandante, invece, le autorità non vogliono sentir parlare appunto di ammenda”.

La speranza è che l’arrivo del vice ambasciatore Fornara possa sbloccare la situazione delicata del marittimo abruzzese.