SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Piove fortissimo fuori dalla sala stampa Sabatino D’Angelo, allo stadio Riviera delle Palme, ma i tuoni e i fulmini sono tutti dentro. A scagliarli, come uno Zeus raddoppiato, è la coppia di co-presidenti della Samb, Gianni Moneti e Manolo Bucci. Che usano parole e toni fortissimi per sottolineare una situazione che sembra diventare esplosiva attorno al club, a partire dalle contestazioni quotidiane verso la squadra, durante gli allenamenti, e quelle che i due chiamano “chiacchiere” da parte di appassionati e anche della stampa.

Durante l’incontro, in cui Moneti in particolar modo è stato molto “caldo”, si è anche spiegato come i giocatori, lo staff tecnico e quello dirigenziale, abbiano proposto alla società la rinuncia ai rimborsi spese degli ultimi due mesi (sui dieci contrattuali) nel caso non vengano raggiunti gli obiettivi specificati nella sorta di memorandum in fase di ultimazione (primo posto, vittoria play off).
Moneti e Bucci hanno parlato di imprenditori sambenedettesi, stampa, rapporto con le istituzioni e associazione Noi Samb. Hanno anche affermato che da dieci giorni stanno incontrando imprenditori in tutta Italia per un progetto di ampliamento societario da giugno.

DI SEGUITO IL “DETTATO” INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA, PRESTO VIDEO

Moneti: “A San Benedetto c’è un clima che non ci piace più, un gioco al massacro, ci sono persone che continuano non a criticare ma a dire menzogne, nei bar, in tutti i luoghi mediatici del mondo, c’è chi scambia il proprio pensiero sbagliato e bugiardo per verità (si riferisce alla stampa, ndr), chi copre di fango il sottoscritto, chi Bucci. Oggi chiariamo tutto, non ci interessa che si facciano danni a Bucci o al sottoscritto, ma si fanno danni alla Samb. Espressamente ci siamo rotti i coglioni di tutte queste cazzate che vengono dette.
Progettualità e programmazione, sono le parole ripetute da tutti i luminari del pallone… no, ci vogliono i soldi, poi arrivano i programmi”.

A questo punto Moneti chiama al tavolo dove sono seduti lui e Bucci (in sala stampa presente il direttore generale Piccoli, ndr) Ottavio Palladini “che abbiamo espressamente invitato”. Probabilmente in risposta al comunicato di Noi Samb riguardo la convocazione del giocatore delle giovanile Ruggiero Lanza nella Nazionale Under 17.

“Se c’è un giocatore del settore giovanile buono per la prima squadra, noi lo prendiamo. Abbiamo sempre chiesto a Palladini se c’erano, all’inizio di ogni stagione, basta a dire coglionate. Il settore giovanile esiste da un anno e mezzo, e Palladini sta lavorando per la Samb. Io ho fiducia in lui, il problema di Palladini non è la società che non cerca giocatori, ma come allenarsi, come trovare i campi. Parliamo di quelli che dicono che io ce l’ho con Palladini. Quando abbiamo esonerato Mosconi, il suo era il primo nome, ma lui ha fatto sapere di non essere interessato, questo a noi ha riferito Guido Barra, presidente di Noi Samb. Palladini è responsabile del settore giovanile, sta facendo bene il suo lavoro, lasciatelo lavorare.

PALLADINI “Io non sono stato interpellato e del resto non lo voglio sapere, io faccio il mio lavoro e cerco di farlo sempre al meglio. Non sta a me giudicare il lavoro della società, io sto nel settore giovanile e tra tante difficoltà sto portando avanti il mio compito”.

RAPPORTI BUCCI-MONETI, parla sempre Moneti: “Abbiamo iniziato col gioco al massacro, c’è chi scrive o dice che Moneti è incazzato con Bucci perché non mette i soldi, e viceversa. Tra me e Bucci c’è perfetta armonia, qualche tempo fa lui mi ha detto una cosa che mi riempie d’orgoglio: “Con te entrerei in società in 100 mila squadre“. Lui è entrato in società, con la stessa offerta che proponevo per gli imprenditori sambenedettesi, andiamo avanti di amore e d’accordo, Bucci è rammaricato come il sottoscritto ma per altre cose, non per me. Fateci le domande più scabrose, così la finiamo questa tarantella”.

ARCIPRETI-NUCIFORA, sempre Moneti: “A me dà fastidio che in ogni momento che ci sono le difficoltà escono fuori tutti gli esperti, quando le cose vanno bene stanno tutti zitti. Arcipreti è il nostro direttore sportivo, voi continuate a dire che deve dimettersi, lui ce l’ha anche proposto nel caso l’avessimo voluto, ma è troppo facile farlo quando le cose non funzionano, è come non venire allo stadio quando non si vince, ci devono mettere il culo e la faccia tutti quanti. Siamo quarti, non siamo ultimi, lottiamo per i play off non per i play out, noi non accettiamo disfattismi. Se qualcuno pensa che il calcio è vincere tutti gli anni un campionato e tutte le domeniche una partita, deve andare a Gardaland, non a San Benedetto, perché non è possibile, forse abbiamo sbagliato gli uomini, non i calciatori. Dobbiamo lottare per vincere i play off, abbiamo uno stadio da finire, una società da rafforzare, una Cittadella dello sport da realizzare, mica possiamo buttare il bambino con l’acqua sporca”.

AI GIORNALISTI sempre Moneti: “Scrivete certe cose che fanno pietà, fate passare dei discorsi del cavolo, come se noi non mandiamo via Arcipreti per gli equilibri tra Bucci e Moneti. Io sono uomo di calcio, quando Arcipreti mi fece incazzare a Perugia, l’ho mandato via. Non ne posso più di queste coglionate che leggo”.

TIFOSI, sempre Moneti: “So che quando le cose non vanno bene ci devono essere confronti tra tifosi e squadra, anche le contestazioni, però la squadra deve lavorare in maniera tranquilla in settimana, non può essere una continua contestazione durante gli allenamenti, anche perché non voglio dare alibi ai calciatori. Prego i tifosi di smetterla coi fumogeni, prendiamo una multa a partita, in casa e fuori casa, così non risolviamo il problema, o non si è capito o qualcuno lo fa apposta”. Bucci fa sapere che al 31 gennaio l’insieme delle multe è stato di 6300 euro.

IMPRENDITORI, parla Moneti: “Da quando sono arrivato ho detto che il mio sogno è creare un gruppo di imprenditori locali, dove nessuno si fa male ad esporsi troppo coi tempi che corrono, e dove si può costruire una società forte e duratura: abbiamo fatto prove e riunioni anche con l’amministrazione comunale ma non è venuto nessuno quando abbiamo offerto le quote. Gli imprenditori locali non ci sono, non sono interessati. Prendono delle scuse. Inutile che rivanghiamo la storia degli imprenditori sambenedettesi che possono aiutarci. Non ci sono, siamo andati a bussare da tutte le porte, nessuno ha detto sì. Abbiamo persino creato l’ipotesi di una società esterna che rilevava le quote della Samb per non far sapere i nomi degli imprenditori, ma non se n’è fatto nulla. Ci muoviamo quindi in altra maniera, sono dieci giorni che ci stiamo muovendo per rafforzare la società, abbiamo fatto il giro di mezza Italia”.

AMMINISTRAZIONE COMUNALE, continua Moneti: “Noi in due anni abbiamo creato una società sana, senza problemi, in regola, i rimborsi sono fermi a gennaio perché abbiamo preso questa settimana di tempo per il ritiro e l’accordo. Abbiamo anche detto che qualcuno se ne voleva andare avremmo pagato tutto. Se non riusciamo a vincere i play off ripartiremo al meglio l’anno prossimo. Intanto lavoriamo per le altre cose. Abbiamo ricompattato la società, aiutato a risolvere il problema dello stadio, con la fine dei lavori. Il Comune ha detto che a fine marzo si impegna a fare la benedetta convenzione, e così andiamo avanti, per l’area Brancadoro siamo d’accordo coi proprietari”.

“Poi sento gli scienziati, e dicono di noi perché stiamo qui, cosa ci mettiamo in tasca… Noi lo stadio non ce lo portiamo a casa, i campi in area Brancadoro non sono per noi, restano al Comune. Se riuscissimo a guadagnare saremmo i primi in Italia in queste categorie. Stiamo facendo programmazione, sul settore giovanile. Inoltre le promesse vengono disattese, qui non abbiamo né un supermercato, né un punto vendita, come magari sarebbe giusto per Bucci e Moneti, perché chi dà deve pure ricevere, ma non siamo qui per questo”.

“Leggo messaggi: “Moneti vattene!“. Lo so che la gratitudine nel calcio non esiste, ma adesso basta. Se non iscrivevo la squadra dal sabato al lunedì, un anno fa, non la iscriveva nessuno, non c’era un cane. Basta con questo gioco al massacro, perché bisogna distruggere tutto? Il settore giovanile non si fa in due anni senza neanche avere una sede”.

BUCCI: “Voglio ripartire dal 15 febbraio, perché in questa sede abbiamo indetto il silenzio stampa, e forse nessuno di voi giornalisti lo ha capito. Già in quel giorno si leggeva e sentiva che l’ambiente stava diventando pesante, per trovare serenità e ricompattarci serviva un ambiente più sereno. Da lì si è scatenato un gioco al massacro, tutti vanno a godere sui risultati della Samb. Sono state dette troppe cose. Per voi la nostra assenza a Termoli era per scaricare su Paolucci e Arcipreti le responsabilità”.

“Non c’è rispetto soprattutto per chi ci ha messo i soldi, tempo e faccia. Stiamo parlando di calcio, non di guerra mondiale, sembra che abbiamo ammazzato delle persone. Questa è una città stupenda ma sembra che poi parliamo di terrorismo, oggi siamo quarti in classifica, ci giochiamo la lotta per i play off, ci proviamo, ma se non ce la facciamo che ci dovete fare, ci dovete ammazzare? Non solo ci si mettono soldi e sacrificio, certo che si può sbagliare, ma c’è troppo catastrofismo, forse se questo club sta in D dopo tanti fallimenti qualche domanda bisogna porsela, perché ci vuole rispetto verso chi ci mette soldi e lavoro”.

Io non mi sono trovato bene, non mi sono mai trovato bene, a partire dalle istituzioni assenti!, dall’imprenditoria, dall‘associazione Noi Samb con la quale prima si andava d’amore e d’accordo e oggi invece non so cosa accada, e poi la stampa che non dà sinergia, che invece fa nascere difficoltà. I calciatori non hanno reso quanto dovevano, ma durante la settimana, vengono insultati tutti i giorni, così a me e Moneti. E’ troppo esagerato, si va al catastrofismo totale, si butta a mare tutto. Normale che una o due persone fanno le loro riflessioni e poi scappano: sembra una cosa esagerata, se uno fa il bandito va bene, ma se invece stiamo lavorando seriamente, non mi sembra serio essere trattati così. Forse tutto l’ambiente non ha ancora capito l’importanza del lavoro svolto da agosto 2013 da Gianni Moneti e poi da luglio 2014 da me”.

SOCIETA’ Moneti: “Stiamo lavorando per rafforzare la società, chiunque voglia venga adesso perché stiamo andando avanti, anzi, vi dirò, che le cose sono molto avanzate. Nelle squadre ci sono giocatori forti ma anche ragazzini. Se non vinciamo quest’anno, ci proveremo il prossimo, con un po’ di fortuna, che è mancata quest’anno”.

Poi Moneti parla di nomi circolati in questi giorni: “Facciamola finita con la storia di Capitani. L’ho invitato io qui a San Benedetto ma sta bene alla Torres dove ha contributo in Lega Pro, contributo Regione Sardegna, e dei lavori in corso. Nucifora lo conosco, mi chiama trecento volte al giorno… Capitani ha parlato con Bucci un mese fa, poi non ci ha richiamato mica, l’ho invitato io quando era qui vicino, ma poi è sparito. Parliamo di Oliveri? Dobbiamo fare un chiarimento, per coerenza. Premesso che è la seconda volta che viene fuori, noi abbiamo sempre detto che siamo disponibili a fare una società allargata, ma se c’è un uomo forte economicamente che vuole fare da solo, siamo disponibili a fare un passo indietro, questo lo abbiamo detto a tutti”.

“Quando Guido Barra ci ha prospettato di contattare Oliveri, eravamo appunto al corrente che avrebbero parlato, ma la risposta che è stata data è che a Oliveri come Capitani gli piacerebbe, ma vuole aspettare l’estate. Però, chi vuole entrare, il momento è questo, per entrare a giugno. Per il resto non abbiamo mai parlato con Oliveri, non sappiamo neanche che faccia abbia”.

“Dicono che Di Paola è stato mandato via perchè Tozzi Borsoi è il mio cocco, io non c’ho cocchi, ma dico che tra i due prendo Tozzi Borsoi che sta subendo attacchi ogni giorno ma sta lavorando duramente nello spogliatoio per tenere unita tutta la squadra”.

NOI SAMB Moneti: “Con loro c’è un accordo, stiamo facendo un lavoro, adesso i rapporti si sono freddati per tanti motivi, ma i panni sporchi ce li laviamo in casa noi. Ci saranno confronti tra noi e Noi Samb, ma Palladini che c’entra, lui fa il bene della Samb, non della Noi Samb. Siamo meravigliati, c’è un distacco troppo forte, perché si deve continuare a distruggere tutto, i tifosi sono incazzati, figuriamoci noi due. Io leggo delle cose, da coglionate, tipo che stiamo perdendo a posta… cose folli. E non è che qui non si spende rispetto alla Lega Pro, tra mezzo milione di contributi. Non so se c’è un grande burattinaio che ad arte spande tutto st’odio per chissà cosa, diteci qual è il progetto, dove sono, venissero qui!

BUCCI risponde ai giornalisti: “Appalto per gli asfalti del Comune di San Benedetto? No, non sono mai stato invitato, anche se non sto a San Benedetto per questo. A Roma stiamo lavorando per via del Corso e via del Quirinale, inn questi giorni. Se si lavora qui ovviamente sono soldi che vanno a finire alla Samb, ma non è una questione di soldi, magari di stima e rispetto. Le istituzioni le ho viste assenti, in questo periodo. Ringraziamo anche i tanti che ci stimolano, e sono tanti. Ma occorre restare uniti. Piano piano il risultato sportivo arriverà. Quello che è successo nel passato, non può farlo vivere sempre a chi c’è adesso, non si vive sempre di ricordi”.

MONETI: “Abbiamo diverse proposte, non vogliamo portare gli stranieri, per noi la Noi Samb doveva entrare nella società, ma se non c’è la volontà e i presupposti, non possiamo aspettare. Nel mondo del calcio è pieno di gente che perde tempo, poi spariscono. Pieno di chiacchieroni. Io voglio che chi entra a giugno si impegni fin da ora, nero su bianco, e poi capire chi è quella persona. Viene oggi, dà prove e certezze, ci si mette un secondo. La nostra società è talmente cristallina e trasparente che in un’ora verifica tutto. Noi abbiamo una contabilità perfetta. Questa società in questo momento ha un bel valore, ma valgono per gli uomini che la compongono, non è facile trovarli oggi”.