
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Moltiplicate dodici tipi di pesce per trecento persone al giorno, per trenta giorni. A Milano dove li trovo?”. Federico Palestini non indietreggia e conferma le ricetta del brodetto sambenedettese che presenterà all’Expo 2015 il prossimo giugno.
“Il brodetto ha bisogno dei suoi ingredienti basilari, che sono pomodoro verde, peperone, aceto e cipolla, stop. Senza di questi sarebbe una zuppa, se poi uno vuole mettere dodici pesci è un altro discorso. Nella cucina sambenedettese e di bordo, questo piatto è sempre stato considerato povero. Chi ci metteva quattro tipi di pesce, chi otto, chi dieci, chi addirittura quindici. Ognuno ci mette quello che vuole. Scampo, panocchia, rombo, non c’è una regola”.
Lo chef dell’Osteria Caserma Guelfa nega di aver snaturato la ricetta originaria: “Ad oggi non esiste nemmeno una regolamentazione, sia chiaro. A giugno ci troveremo in un contesto dove certi tipi di pesce non si troveranno. Mi sarei aspettato un aiuto, non un richiamo a non fare. Si farà quello che si riuscirà a fare: se troverò la razza la metterò, altrimenti no. Stesso discorso per il palombo e altri pesci. Garantirò quei quattro ingredienti fondamentali, me se ne dia atto. Chi lo assaggerà e poi lo ordinerà a San Benedetto troverà un gusto identico, con maggiori pesci dell’Adriatico che a Milano purtroppo non ci sono. Sandro Assenti avrebbe dovuto capire questo concetto”.
Palestini definisce il brodetto “vicino ai gusti di tutti e di nessuno”. Per cucinarlo però occorre una cultura di pesce e di mare: “Faccio ristorazione da una vita, questo è un mio progetto, i soldi ce li metto io, la faccia è la mia e all’Expo ci vado io. Nessuno si permetta di sindacare. Non accetto impedimenti da nessuno”.
“UNA ZUPPA? CHI PARLA NON SA” Assenti ha definito il piatto di Palestini una zuppa, più che un brodetto. “Chi parla non sa”, replica il cuoco. “La zuppa si fa col pomodoro e basta. Dalla Confesercenti ho ricevuto tanti complimenti, mi hanno riempito di elogi”.
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Mi scusi, ma dato che come dice i soldi li mette Lei, la faccia pure, la ricetta è la sua, alla’Expo ci va Lei, perché non chiamarlo direttamente Brodetto alla Palestini!?
Penso che nessuno si permetterà di sindacare!
Io vorrei sindacare che si tratta di Expò e non della fiera di Sinigaglia a Milano. Se non si è capaci di organizzare staffette SBT Milano per portare gli ingredienti … meglio stare a casa … ripeto si tratta di Expò… evento che si ripete poche volte in Italia, non è MasterChef, dove si pubblicizzano patatine e si vanno a dare ricette dell’Amatriciana con l’aglio in camicia
In quanto operatore nel settore,mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore di Palestini. Il brodetto si fa (o meglio si faceva) in ogni casa, secondo i tipi di pesce a disposizione.Andate a gustarlo in qiualche sporadico ristorante o meglio in casa di privati: non troverete MAI gli stessi prodotti. Possono essere tante le qualità utilizzate, non esiste uno standard. Non dimenticate che il brodetto è un piatto cosidetto povero, dove venvano utilizzate le qualità invendute. Come dice Palestini sono importantissimi gli ingredienti di base: Cipolla, Pomodoro Verde, Peperone e Aceto. Il resto alla fantasia, NON ESISTE UNO… Leggi il resto »
Mi creda, a Milano si trovano forse ancor più tipi di pesci che a SBT. A me sembra più presunzione…
è vero, anche a casa mia è così… anche perchè la domanda che si fa quando si fa la spesa è “che hai per il brodetto?” e secondo il pescato lo si fa.
comunque lo Chef, non facesse il furbo ha corretto il tiro dopo, prima ha dichiarato che l’avrebbe fatto senza spine e solo con 3 tipi di pesce…
L’Expò è una passerella importante!
E’ come avere gli ospiti che attendi da una vita in casa… e poi non ti impegni a fare il piatto più ricco di varietà di pesce…
Buon lavoro a tutti
Penso che la risposta del cuoco ,sia fuori luogo ed un po di presunzione che penso rasenti in strafottenza.Credo che x i vecchi pescatori gli ingredienti principali erano i Pesci conseguentemente il suo lavoro lo si chiami Zuppa come ce ne sono tante in Italia.
Secondo me il ragionamento dello chef Federico Palestini è corretto, nel senso che gli ingredienti fondamentali ci sono, la cottura è sicuramente “alla maniera sambenedettese” con l’aceto, e nessuno ha mai certificato ufficialmente quali e quanti pesci ci vanno nel brodetto. La diatriba risiede in un altro punto, si è pensato ad una selezione predefinita di tre pesci senza spine per fare un brodetto fast, ai soli fini commerciali: infatti il titolo era “ll brodetto all’Expo. Ma sarà senza spine e con sole tre tipologie di pesce”. E’ molto diverso da quanto dichiarato adesso, ossia che a Milano si avrà… Leggi il resto »
Federì ha detto lu bbeccio (il vecchio l’originale ) che cià raggió lu vredett se fa comma dic tu …. No come dice sci scienziat !!!
Ma questo Chef Palestini e’ a conoscenza della qualità, della scelta, e della freschezza del pesce che si trova a Milano? Tutto cio’ mi fa pensare solo una cosa: Organizzazione ZERO! Davvero incredibile
Come fa la Regione a sponsorizzare un prodotto che già esiste ed ha il marchio registrato da anni? Fano.
Se lo farà i motivi saranno altri, i soliti e solo briciole.
Ma mi pare che le speranze sono riposte nella “troika”.
Caro Massimo tutto è nato da questa frase del tuo articolo : “Federico Palestini, cuoco dell’osteria Caserma Guelfa, ha optato per l’utilizzo di pesce senza spine e di tre sole tipologie: gattuccio, palombo e seppia, con pomodoro acerbo, peperone ed aceto.” http://www.rivieraoggi.it/2015/02/23/199670/il-brodetto-e-un-caso-cittadino-non-si-snaturi-la-tradizione-allexpo-vada-il-piatto-originario/ ora Palestini afferma : “Si farà quello che si riuscirà a fare: se troverò la razza la metterò, altrimenti no. Stesso discorso per il palombo e altri pesci. Garantirò quei quattro ingredienti fondamentali, me se ne dia atto.” Questo è un altro ragionamento, anche perché è vero che non c’è una ricetta fissa, ma dire un brodetto senza… Leggi il resto »
Veramente leggo “…se troverò la razza la metterò, altrimenti no. Stesso discorso per il palombo e altri pesci”.
Significa che ha corretto un po’ il tiro e non userà tassativamente i tre tipi di pesce dichiarati, ma quello che potrà trovare a Milano: e mi risulta che a Milano può trovare praticamente tutto!
Alla fine se usasse 5-6 tipi di pesce tra cui un po’ di spinato sono certo che ne uscirebbe un brodetto coi fiocchi.
ai mercati generali di milano il pesce feresco è garantito tutti i giorni da tutti i porti d’italia
….Assenti che definisce il piatto di Palestini una zuppa?
ma questo chef lo sa che a Milano trova pesce migliore di quello che avrebbe a disposizione a san benedetto? Il meglio delle nostre barche, appena pescato viene battuto all’asta e spedito ai mercati.