Dal settimanale RivieraOggi n.1021 del 14 febbraio

Ciao Curse, benvenuto. Complimenti per il tuo nuovo album. Ricostruiamo insieme tutte le tappe di Spinoff.

Ti ringrazio per i complimenti. Spinoff nasce come ogni altro disco, cioè dall’esigenza di comunicare dell’autore. La lavorazione è durata circa un anno, ma solo negli ultimi mesi siamo riusciti a vedere il prodotto nella sua interezza: prima era soltanto qualcosa di vago e astratto. Sapevamo dall’inizio come avrebbe dovuto suonare, sapevo cosa volevo dire al suo interno, ma non avevo la minima idea della struttura che avrebbe avuto e di chi vi avrebbe collaborato. Si è trattato di un percorso bendato.
Tante le collaborazioni, trovo molto interessanti quelle con altri rappers e cantanti del territorio

Come ho detto anche in altre interviste in radio quando mi fanno questa domanda, questa volta in quanto a collaborazioni non mi sono regolato. Sono riuscito a togliermi degli sfizi che avevo da tantissimi anni (altri devo ancora togliermeli) e ho voluto collaborare con artisti che conosco da un po’ e che stimo musicalmente. E non per forza rapper. Ci sono anche personaggi come Emanuele Tucci, bravissimo chitarrista, e Mario Silvestrone, gran cantante. Per me è stato un piacere poter allargare gli orizzonti della mia musica coinvolgendo queste persone. E sì, hai ragione, tirando le somme molti di loro sono della mia zona, spesso compaesani, ma la scelta non è stata calcolata. Si tratta di qualcosa di spontaneo.
Quanto vale Curse senza un produttore come Dj Sin?
Il giorno che farò un lavoro senza di lui saprò rispondere a questa domanda! Dj Sin – mia suocera – ha collaborato con me alla realizzazione di tutto il disco, ha prodotto 14 tracce su 16 e ha mixati e masterizzato tutto. Si può dire che abbia fatto più di me! Il suo nome però non compare nel titolo dato che si tratta di un lavoro strettamente personale per quanto riguarda i temi e il sound.
5 aggettivi per Spinoff

Maturo, perché sento il peso degli argomenti trattati e sicuramente non è un disco per ragazzini. Spontaneo, perché ci sono io dentro senza filtri. Variopinto, perché dentro c’è davvero di tutto: dalle collaborazioni, ai beats, ai temi. Azzurro, perché nonostante sia molto denso di significati mi trasmette un’immensa leggerezza e una gran libertà. L’ultimo aggettivo è Curse, che aggettivo non è, ma rende bene per descrivere questo disco.

Il tuo parere sul rap in Italia

Mi limito a dire che distinguo tre casi. Il primo è quello di chi merita e ha successo. Sono in pochi, ma ci sono. Il secondo è quello di chi non merita, ma ha un personaggio che vende. Sono in molti, purtroppo. Il terzo è quello di chi merita, ma al pubblico non interessa approfondire e quindi non viene calcolato. Questi sono ancora di più degli altri, perché sono convinto che l’Italia sia piena di validissimi rapper, solo che non sono conosciuti. E questo è paradossale data la diffusione che sta avendo il rap a livello mediatico. Ma si sa, si vende il personaggio e non l’artista.
I tuoi cantanti rap preferiti

Credo di aver avuto diversi artisti preferiti nel corso della mia vita, quindi un elenco assoluto sarebbe paradossalmente anacronistico e un elenco degli attuali non renderebbe giustizia. Mi limito a dire chi mi è molto piaciuto nell’ultimo anno in base ai dischi usciti. Primo su tutti Caparezza, come sempre, seguito da Ghemon. Altri dischi non mi hanno entusiasmato tanto da poterne parlare, anche se aspetto di ascoltare il nuovo lavoro di Dargen che dovrebbe promettere bene.

Da grande Curse sarà…

Curse è già grande e se ne è accorto solo ora. Sicuramente la musica è un bel sogno e non è qualcosa di proiettato nel futuro, è qualcosa di presente. Non sarò realizzato se sfonderò nel panorama musicale italiano, sono realizzato già ora perché sto facendo quello che mi piace, anche se nel mio piccolo. Tutto quello che verrà sarà un di più, ma il mio sogno lo sto già vivendo. «Non importa il risultato, ma il viaggio» dico in un mio brano…

Allora i tuoi progetti futuri

Con un disco uscito da una manciata di giorni ho solo in mente la sua promozione. Ospitate in radio, date live, interviste e quant’altro riuscirò a fare per poter promuovere il mio lavoro. Di rimettermi a scrivere un nuovo disco ora non se ne parla, bisogna far passare tempo. Assolutamente. Per il resto, forse tireremo su un progetto con tutta la mia crew, Ritmi Urbani, quindi qualche mia strofa qua e là forse torneremo a sentirla. Ah, dimenticavo, attenzione perché anche Dj Sin è all’opera…


Siamo ai ringraziamenti e ai saluti

Nelle copie fisiche del disco c’è una sezione interamente dedicata ai ringraziamenti ed è anche piuttosto lunga, quindi lascio questa parte in sospeso. In questa sede mi limito a ringraziare chi ha collaborato con me, rendendo possibile Spinoff, e chi tutt’ora crede in quello che faccio e lo apprezza. Per tutto il resto ho scritto un brano che si chiama Grazie, quindi basterebbe anche ascoltare quello.