Il Nuovo Psi di San Benedetto ci ha inviato una nota in merito al progetto del Nuovo Lungomare.

Qui la pagina di sintesi di tutti gli interventi http://www.rivieraoggi.it/lungomare-2/

Qui la pagina Facebook “Il lungomare è nostro e lo progettiamo noi” https://www.facebook.com/lungomaresbt?fref=ts

Entro la fine di febbraio le proposte saranno raccolte in un volume “Il Lungomare dei Sogni” che sarà consegnato a sindaco di San Benedetto, assessori, consiglieri e progettisti. Per contatti lungomare@rivieraoggi.it

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – All’indomani della presentazione, nell’estate 2012 , alla Palazzina Azzurra, del Progetto di ristrutturazione della parte nord del Lungomare della Città di San Benedetto del Tronto da parte dell’Amministrazione Comunale, furono pubblicate, con grande nostra gioia e soddisfazione, su “ u Campanò” , organo di stampa del Circolo dei Sambenedettesi,  alcune nostre osservazioni e proposte racchiuse nell’articolo (Il restyling del Lungomare Nord e i Lavori Pubblici), che riproponiamo:

I capolavori , di solito, si restaurano, non si modificano!

Tutti sono concordi nel giudicare il Lungomare di Onorati un’opera d’arte urbanistica e di arredo che ha fatto la fortuna e ha reso celebre l’immagine della nostra Città; ebbene, non si capisce perché si debba deturpare questo luogo così sobrio ed elegante con progetti che ne modificano in modo sostanziale la sua specificità.

Il nostro esiguo territorio è già ricco di colline, viadotti e gallerie e non v’è motivazione perché debbano essere create artificiosamente nell’unico posto che non prevede questi ostacoli, precludendo alla Città una via disponibile per qualsiasi manifestazione ed uso.

Non ci serve una città artificiale come Dubai.

Ringraziando Iddio non ci manca niente. Il Lungomare è già bello così. Non si tocca.

Non va cambiato come non vanno cambiati i capolavori e, se esso è il capolavoro dell’ingegner Onorati, come dice il Sindaco, esso così si deve conservare.

Basta prevedere aree parcheggio in zone adiacenti (tra l’altro rilanciare il progetto della “copertura dell’Albula” ), rifare i sottoservizi , rifare la pavimentazione dei marciapiedi , curare le aiuole e la vegetazione esistente, conservare le balaustre, le scalinate e le rotonde che portano al mare ripetendo tale motivo architettonico per tutto il lungomare nord,  dalla Rotonda “Giorgini”a Las Vegas,  restaurare l’illuminazione e gli arredi, ristrutturare lo sbocco dell’Albula e del torrente Ragnola sul mare, per confermare la più bella passeggiata sul più bel lungomare d’Italia.

La spesa sarebbe più contenuta e certamente non i 10 milioni di euro, come preventivato dal progetto presentato! A questa cifra bisognerebbe, poi, aggiungere la costosa manutenzione che il Lungomare proposto da Farnush Davarpanah richiederebbe ogni anno, aggravata dall’effetto devastante, purtroppo prevedibile, delle mareggiate d’inverno.

Vogliamo far notare che il Lungomare di Onorati ha sempre donato agli altri ed è sempre stato fruibile gratuitamente da tutti, mentre, ora, anche i sambenedettesi debbono pagare per andarci; esso è stato da sempre una miniera d’oro per i nostri concittadini; non ha mai richiesto nulla in cambio, perché è stato realizzato con una mirata scelta dei materiali e una “essenziale” linea architettonica.   

Di regola le opere pubbliche di una Città debbono rispecchiare il luogo, la cultura e l’animo dei propri abitanti e non devono stravolgere “i parametri” dettati nel corso di più generazioni.

Le risorse economiche risparmiate con un intervento più conservativo permetteranno di provvedere alle cose concrete che ora mancano in Città.

Pensiamo alle condizioni di degrado in cui versano le strade, i manti stradali, i marciapiedi, le piazze, le rotatorie, gli arredi e i giardini; al pericolo costante e al disagio degli allagamenti da acque piovane per l’assenza di un sistema di smaltimento efficace; alla mancanza di parcheggi e aree di sosta per servizi pubblici; alle carenze igieniche (“..odori nauseabondi..” e “..vie utilizzate come latrine a cielo aperto..”) e all’incuria dei muri imbrattati.

Tutte queste cose contribuiscono a fare il biglietto da visita per i turisti e ospiti della Città!

Normalmente l’Ufficio dei Lavori pubblici di un Comune più che dedicarsi alla progettazione dovrebbe occuparsi del controllo del territorio garantendo il decoro e i servizi pubblici efficienti in tutta la Città, invece, nel Comune di San Benedetto del Tronto, tale ufficio rappresenta una anomalia: esso si dedica alla progettazione più che al controllo dei progetti!  In questo modo la Città si sta chiudendo su un monopolio progettistico e su un uniforme e monotono stile architettonico.

Come un film già visto, assistiamo nuovamente all’annuncio di una Grande opera.

Ora è tempo del Lungomare; ma tra un annuncio e l’altro, il tempo passa, e la Collettività viene presa in giro mentre nella realtà si realizzano concretamente i Progetti dei singoli magari giustificati dal “famoso” interesse pubblico”.

 

Questo era quello che scrivevamo l’11 settembre 2012

Ebbene, il 28 gennaio 2015, a distanza di oltre due anni, quel Progetto ci viene riproposto immodificato e ora, con una semplice e frettolosa Assemblea pubblica nella Sala Consiliare, in cui il Progetto di riqualificazione del Lungomare viene illustrato alla Cittadinanza, si pensa di avere soddisfatto il compito istituzionale dell’acquisizione di pareri e suggerimenti da parte della Città.  Ancora una volta una opera pubblica, così importante ed emblematica per San Benedetto, verrà realizzata da questa Amministrazione Comunale come qualche cosa di preconfezionato, senza una preventiva concertazione di idee, senza un Concorso Pubblico di Progetti , senza una condivisione con la popolazione. Tutta una farsa!

La solita falsa democrazia! E’ mai possibile che la Città non sia capace di esprimere altri Progetti da mettere a confronto?

A così breve distanza dall’inizio dei lavori difficilmente il Progetto sarà rivisto, nonostante i nostri consigli e suggerimenti.

Ci rimarrà la consolazione dell’intervento della  Sovrintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici delle Marche che ha accolto le nostre critiche e condiviso le nostre osservazioni imponendo al Dirigente del Settore Progettazione e Manutenzione Opere pubbliche del Comune arch.Farnush Davarpanah, nonchè progettista dell’opera di riqualificazione del Lungomare Nord,  di mantenere  una continuità con il progetto originario redatto negli anni 30 dall’ingegner Luigi Onorati salvaguardando gli elementi architettonici caratteristici delle balaustre, delle rotonde e delle scalinate per le discese a mare, che ormai sono diventate un simbolo e l’emblema di riconoscimento della Città di San Benedetto del Tronto.

“Laddove ci sia una storia, essa vada conservata”. E’ stata una grande soddisfazione per noi che non siamo Tecnici e per tale motivo pubblicamente ringraziamo la Sovrintendenza di Ancona a cui, insieme a tutti i sambenedettesi, saremo sempre riconoscenti.  E qui, veramente,  è il caso di dire tutti insieme: “Meno male che la Sovrintendenza c’è!”