SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Finisce con il classico “andate a lavorare” e fischi e “buuh” di tutto lo stadio verso gli undici rossoblu, mesti nel rituale del saluto ai tifosi di casa. Per la Samb il pareggio con la Civitanovese sancisce il definitivo addio a qualsiasi ipotesi di “rimonta impossibile”: 11 punti non si recuperano, quindi l’obiettivo adesso è il secondo posto ed eventualmente i play off, sperando magari in qualche occasione estiva. Per il resto, a fine gara, Bucci e Moneti garantiscono che “se non ce la faremo ripartiremo l’anno prossimo“, ma su questo occorrerà poi spendere tempo e approfondimento nelle settimane e mesi a venire.

Una Samb che in 90 minuti sintetizza l’intero campionato: sfortuna, quando D’Angelo a porta vuota si fa respingere il tiro sulla linea e quando Carteri colpisce un legno con una conclusione forte dalla distanza. Errori, come quello di Marani nel gol di Degano, che segna una incertezza del portiere e quindi un campionato “maledetto” per i numeri uno rossoblu (e in queste condizioni è difficile primeggiare). Confusione, per i tanti errori commessi in fase di appoggio, o per l’isolamento di Tozzi Borsoi, che gioca o spalle alla porta o, quando arrivano (e arrivano) i cross dalle corsie esterne, non riesce a trovare mai lo spunto vincente.

Un mix che coinvolge tanti fattori, non ultimo sicuramente un “blocco mentale”, la paura di sbagliare e una certa faragginosità degli schemi di gioco, mai abbastanza fluidi (ma questa non è una novità). Arcipreti e in subordine mister Paolucci sono presi di mira dalla tifoseria, ed è certo che i ritardi nella definizione della compagine societaria, la scorsa estate, hanno condotto alla realizzazione di una squadra forte ma con qualche doppione di troppo mentre il calciomercato di riparazione ha sì riequilibrato la rosa, lasciando una unica tessera un po’ debole, ovvero di un’alternativa a Tozzi Borsoi dopo la partenza dell’ottimo Di Paola, sacrificato a causa del 4-3-3. Nel finale infatti Paolucci schiera per la prima volta il giovane centravanti Scarpa al fianco dell’attaccante titolare, ma era troppo chiedere all’esordiente di risolvere la situazione complicata (anzi viene un rammarico: perché Scarpa non sia mai stato provato nelle gare casalinghe quando il risultato era già acquisito).

Il campionato è andato anche perché davanti la Maceratese sta procedendo con un ritmo record, senza subire nemmeno una sconfitta. Il doppio confronto diretto con Fano e Civitanovese, pur se con tanti rammarichi da parte della Samb, si conclude con un misero punto laddove ne sarebbero serviti almeno quattro. Ora si apre un altro campionato, più dimesso, anche se l’impressione è che la partita più importante si giochi, come al solito, nelle stanze societarie.