CUPRA MARITTIMA – Una domenica pomeriggio interamente dedicata alla storia antica, romana e cuprense, quella dello scorso 8 febbraio, in sala cosiliare a Cupra. La dottoressa e docente universitaria Simona Antolini ha presentato una serie di diapositive raffiguranti i reperti del periodo romano ritrovati a Cupra nel corso degli anni; nello specifico si tratta di frammenti di pietra contenenti antiche epigrafie romane, scoperte da cittadini cuprensi durante gli scavi sul territorio.

La raccolta rappresenta un traguardo importante per Cupra, a confermarlo è stato proprio Vermiglio Ricci, presidente dell’Archeoclub di Cupra, che ha introdotto con entusiasmo la relazione della Antolini; presente in sala anche il professor Mariano Malavolta.

Tuttavia il destino di queste epigrafie, è quello di arricchire l’opera dello storico ed epigrafista Theodor Mommsen del 1883, chiamata “Corpus Iscriptionum Latinarum”. Mommsen ha intrapreso, durante la propria carriera, alcuni viaggi in Italia alla scoperta di questi preziosi reperti dell’antica civiltà romana; l’idea alla base dei suoi studi, fu infatti quella di effettuare dei controlli autoptici, e cioè, analisi dirette su pietra. Mommsen, allo stesso tempo, si servì di un suo collaboratore italiano, Giovanni Battista De Rossi, il quale fu inviato ad analizzare proprio le epigrafie ritrovate a Cupra nel fine ottocento.

Fra le varie epigrafie ritrovate, e in seguito analizzate, troviamo: i fasti consolari; ossia i calendari dell’epoca, esposti tuttora al museo di Cupra; frammenti di opere pubbliche compite sul territorio cuprense; una dedica all’imperatore Settimio Severo; iscrizioni funerarie, fra cui quella di una liberta e quella di un bottaio, quest’ultima riconoscibile dalle figure incise sulla pietra, rappresentanti gli strumenti del mestiere; un monumento funerario di membri della Augustalità; un’urna cineraria a bauletto, utilizzata per conservare oggetti di uso quotidiano; un peso iscritto; antefisse con invito iscritto; anfore con graffito commerciale; l’iscrizione “Artocria” rappresentante la distribuzione appunto di artocria al popolo cuprense; iscrizione funeraria di una madre ai figli; Testimonianza di intervento sul sistema di rifornimento idrico della città; infine, un monumento onorario del console Lucio Afranio del 60 a.C.

Conclude poi la dottoressa: “spero che questo lavoro di conservazione di reperti storici venga effettuato anche dalle prossime generazioni, e mi auguro che apprezzino il grande valore che essi contengono.”

Per chi voglia approfondire questo argomento, può visitare il sito www.edr-edr.it, all’interno del quale è raccolta tutta la lista dei materiali contenuti nella ricerca di Mommsen, tra cui quelli riguardanti Cupra Marittima.