
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La crisi economica ha colpito duro ed oggi l’immagine del centro di San Benedetto non è più quella di un centro commerciale vivace (come testimoniato qui), come fino a pochi anni fa. Le vecchie abitazioni dei marinai ma anche della borghesia di inizio secolo sono in un numero sempre più numeroso abbandonate, e quindi via via fatiscenti e persino pericolose. Calcinacci, tegole, balconi e finestre a rischio crollo, marciapiedi sbarrati per evitare che i pedoni possano essere colpiti con spiacevoli conseguenze.
Il segno più tangibile del declino di una città e di una nazione intera, la miseria delle abitazioni.
Così, se a seguito del boom economico del dopoguerra la “memoria storica” delle abitazioni sambenedettesi è stata messa a dura prova dalla foga di costruzione e ricostruzione, con risultati spesso pessimi in termini stilistici, adesso è invece l’esatto opposto, ovvero l’impossibilità di ristrutturare e la mancanza di acquirenti e affittuari, che colpisce il patrimonio edilizio cittadino.
Lascia un commento
Ma se il centro diventasse un residence per turisti? Mia madre ha una casa in via custoza, fortunatamente non è tra le foto……anche perchè ancora non si trova in quelle condizioni anche se ha bisogno di una seria ristrutturazione oltre che per evitare crolli anche per renderla “modernamente vivibile” non ci sono i riscaldamenti etc etc era la sua casa d’infanzia e dell’infanzia di mia nonna. Soldi per ristrutturarla purtroppo non ne abbiamo e qualsiasi costruttore che abbiamo sentito ci ha detto che per ristrutturarla bisogna buttarla giù e ritirarla su con tutti i vincoli che ci sono nel centro… Leggi il resto »
Assolutamente no. È tra l’altro un concetto nel DisAppunto che sto scrivendo in questo momento. Grazie
La mia intenzione non è quella di buttare giù tutto per costruire un palazzo unico residence, ma quella di ristrutturare tutto così com’è ed i proprietari di ogni singolo immbobile venderebbero ad una singola pesona che si accolla la ristrutturazione per poi rivendere le case (se le vuole vendere) o affitarle tipo residence, parlo di residence in quanto diversi immbobili diventerebbero di proprietà di un unico individuo come se fosse un condomino ma con appartamenti individuali e staccati, lungi da me cambiare la morfologia della zona! anche volendo non si potrebbe fare
Certo d’accordo la crisi ma forse lei non sa che la maggioranza dei titolari di quelle case fatiscenti non le ristrutturano perchè non hanno interesse, in pratica non hanno bisogno ! Mi meraviglio del comune che non obbliga il titolare ad una ristrutturazione parziale delle mura facciavista e tetto, come fanno tutte le città storiche in Italia. Lasciarle così è un vero obbrobrio ; e meno male che siamo una città a forte vocazione turistica………
Legga prossimo DisAppunto.
Caro Marco, forse lei non conosce la realtà da molto vicino, come spiegato sotto, toccare una casa vuol dire abbaterne tipo domino (come successo in lavori passati anche a noi) quelle vicine. Non avere soldi per ristrutturare, e non parliamo di dare “un’imbiancata” non credo sia colpa nostra, beato lei se di soldi a disposizione ne ha per avere la sua casa dei sogni. Le ricordo che (non so come stanno messi gli altri) che per quella casa (praticamente inabiltabile) mia madre paga imu tasi e tari per circa mille € l’anno come seconda casa nonostante sia l’unica di sua… Leggi il resto »
in altre nazioni, a cui abbiamo insegnato la civiltà, i proprietari debbono tassativamente mantenere un decoro esterno allineato al circondario pena grosse multe o interventi di manutenzione pubblici a spese del proprietario stesso.
altrimenti vendono.
a basso prezzo? e chissene, un rudere praticamente abbandonato che forse paga anche una tassa di proprietà ridotta! costringiamoli a vendere aumentando a dismisura le tasse di proprietà su queste porcherie! non ritengo che la proprietà sia un furto ma neanche un diritto inalienabile!
mia opinione ovviamente.
giannsbt gliela vendo io a bassissimo prezzo la vuole?
Ma se la vende a bassissimo prezzo, l’Agenzia delle Entrate che dice?
che quello è il suo valore.
certo che se si dichiara 100 e si incassa 200 fa benissimo l’agenzia delle entrate a dire.
no, non mi serve.
io voglio usufruire della RES PUBLICA ovvero di quel marciapiede transennato da anni per il cui utilizzo pago le mie tasse.
Eh! sempre facile farsi i belli con i soldi degli altri
Comunque al di là della crisi a me pare che al centro di sbt si è sempre usato poco ” restaurare”. Spesso si butta giù e si tira su una nuova abitazione di dubbio gusto estetico. Dei colori poi non ne parliamo. Quanti esempi di blocchi di edificio divisi in più proprietà dove nemmeno ci si coordina per decidere dei colori minimamente accostabili? Mettiamoci pure il decoro urbano di certi restyling e lo scempio architettonico del centro è completo.
perchè una programmazione seria avrebbe previsto il ripristino dell’esistente prima di permettere la costruzione dell’ex novo….una programmazione seria ho detto….
L’argomento è molto serio e delicato, quelle facciate hanno una loro storia recente che in qualche modo sarebbe bello preservare, nella foto in primo piano ad esempio si vede a sinistra quella che era la bottega de lu famóse scarpare “Ciuétte”, a destra parzialmente ristrutturata e in buone condizioni, la bottega dove c’era l’alimentari di Leo Mancini, poi negozio di “cijétte” e mangimi per volatili e animali in genere. Anche le altre foto raccontano storie, come la casa del tristemente famoso “Trentacarlì”, quella laboratorio del pittore Sirio Santi, e via discorrendo… Forme intermedie di ristrutturazione tra la troppo demolitiva e… Leggi il resto »