FANO –  Nel dopo partita tanta amarezza in casa Samb mentre il tecnico locale consola la squadra di Paolucci “Non siete ancora tagliati fuori”.

ARCIPRETI: Abbiamo perso questa partita in maniera incredibile. Nel primo tempo avevamo giocato bene, ma i campionati si vincono con la testa e noi abbiamo commesso un errore imperdonabile che ci ha condannato definitivamente (mi riferisco all’espulsione di Alessandro). Sicuramente la società prenderà provvedimenti in settimana ma purtroppo rimane il fatto che anche oggi siamo rimasti in dieci. La colpa è solo nostra, ci siamo massacrati da soli. Il Fano ha giocato con intelligenza anche se vorrei rivedere l’azione del gol di Sivilla. Mancano ancora 13 partite, dobbiamo avere la forza di andare avanti ma in questo momento parlare della vittoria del campionato mi sembra anacronistico.

ALESSANDRINI: Sicuramente poteva venire fuori una partita migliore, ma le squadre si conoscevano così bene che per vincere bisognava per forza trovare una giocata individuale. Una partita quindi bloccata a metà campo ma dal punto di vista caratteriale e della grinta è stata molto valida. La Samb secondo me non è ancora tagliata fuori dai giochi, noi dal canto nostro, al di là dei risultati ottenuti finora, pensiamo di aver dato delle grosse soddisfazioni ai nostri tifosi. Volendo fare un paragone con la partita casalinga contro la Maceratese direi che quella è stata sicuramente più bella e con più occasioni da gol.

PAOLUCCI: non penso che oggi abbiamo fatto un passo indietro. Se c’è una squadra che doveva vincere quella era la nostra. Siamo stati troppo ingenui a rimanere in dieci per 35 minuti, è già la seconda volta che ci accade negli scontri diretti. Il Fano è una squadra compatta, tignosa e aggressiva e in più oggi c’è stato un grande Ginestra sul tiro di Tozzi Borsoi, dal cui contropiede è purtroppo scaturito il gol decisivo. Siamo stati condannati da episodi negativi che ci siamo creati da soli. Sicuramente la società prenderà provvedimenti per l’espulsione di Alessandro perché in una partita cosi importante non si doveva giocare in inferiorità numerica.