ASCOLI PICENO – La Polizia di Stato ha tratto in arresto il latitante Esmail Esstak Sanni, liberiano 40enne detto “Abbes”.

Gli uomini della Squadra Mobile Ascolana, diretti da Roberto Di Benedetto, erano sulle tracce del latitante dal 23 gennaio quando, nell’ambito delle operazioni antidroga “Medusa” e “Uncharted”, Esmail Esstak era sfuggito all’arresto nascondendosi nelle campagne di Caserta.

Nonostante la fuga, la Squadra Mobile aveva continuato nelle indagini e per stanare il latitante una squadra composta da 6 persone si era trasferita dal  23 gennaio a Casal di Principe per catturare “Abbes”. Tra le case circondate da alti muri di cinta che sembrano fortini, gli uomini della Squadra Mobile avevano individuato il nascondiglio del latitante, una villetta a due piani abitata apparentemente dalla moglie di “Abbes” e dai suoi 3 figli minori.

Dopo giorni di appostamento gli uomini della Squadra Mobile, nella mattinata del 7 febbraio hanno visto “Abbes” uscire  alle prime luci dell’alba  per accompagnarsi ad un gruppo di extracomunitari che in quel istante stavano passando sotto la sua casa per dirigersi alla fermata degli autobus. Dopo un breve pedinamento, il latitante è stato visto salire su di un pullman diretto ad Ancona, probabilmente per far perdere le proprie tracce e sfuggire all’arresto.  A quel punto il latitante era in trappola  e gli uomini della Squadra Mobile dopo aver seguito il pullman per centinaia di chilometri,  hanno deciso di bloccare il pullman, ironia della sorte proprio nei pressi di San Benedetto del Tronto, proprio nel luogo dove era iniziata l’operazione diversi mesi fa ed in collaborazione con gli uomini del Commissariato di San Benedetto del Tronto, hanno arrestato “Abbes”.

L’arresto del latitante assume un risvolto particolarmente importante in chiave investigativa in quanto Esmail Esstak, detto “Abbes”, è considerato il fornitore campano dell’eroina che era diretta alla riviera Adriatica e che aveva consentito agli uomini della Squadra Mobile di arrestare 10 corrieri della droga, assoldati da Abbes per poche decine di euro per trasportare l’eroina nell’ampolla rettale, stupefacente che era diretta ai 18 spacciatori arrestati nell’ambito delle recenti operazioni antidroga denominate “Uncharted” e “Medusa”.

Durante tutta l’indagine Esmail Esstak era fermamente convinto di non essere individuato dalla Polizia in quanto il suo volto era noto solo a pochi ed il suo vero nome era praticamente sconosciuto ai suoi spacciatori che lo chiamavano con i nomignoli di “Abbes” o “Jimmy”, sicché in una telefonata intercettata dagli uomini della Squadra Mobile, “Abbes” si gongolava con il suo interlocutore del fatto che nonostante la polizia lo stesse cercando non sarebbe mai stata in grado di arrivare alla sua vera identità perché nessuno conosceva il suo vero nome.

Ora le indagini si spostano sul legame  tra il  latitante con la malavita di Casal di Principe, probabilmente ritenuta, vista la facilità con la quale”Abbes” si riforniva dell’eroina, la vera regista dell’operazione.