SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Abbiamo ricavato il titolo dalle ‘tristi’ considerazioni di Guido Rossetti, un architetto non uno qualsiasi. Come del resto architetto è Nazzareno Viviani al quale si rivolge. In effetti anch’io, assistendo all’ultima presentazione di ‘schizzi’ su quello che dovrebbe essere il lungomare del futuro. ho avuto la netta sensazione che si trattasse di un palliativo e cioè di “Rimedio che apparentemente risolve il problema, o che lo risolve solo temporaneamente”. Lo scopo sempre lo stesso: elettorale. Anche se stavolta sa più di harakiri.

Ma quello che più mi rattrista è l’indifferenza di Gaspari & C. di fronte a garbati suggerimenti o a critiche costruttive come possono ritenersi quelle di Viviani e Rossetti. Pare che recentemente in un incontro con la stampa il sindaco di San Benedetto abbia affermato che “Riviera Oggi si fa forte del fatto che lui non risponde mai ai rilievi critici sulla sua persona e sulla giunta che presiede”. Rilievi nostri ma anche di moltissimi cittadini sambenedettesi.

Per me significa che non sanno cosa rispondere. Vedasi ad esempio l’argomento ‘lungomare’. Stavolta però i loro torti e il loro scarso amore per la città sono così evidenti che il sindaco e i suoi scudieri Sestri, Sorge, Urbinati ecc. raccoglieranno tempesta alle prossime consultazioni perché, nel loro mandato elettorale, hanno solo seminato ‘vento’ e niente più. Come dimostrano le parole dei due architetti Viviani e Rossetti. Sul lungomare, in questo caso. Infatti l’errore da parte di chi li ha votati è umano, ma perseverare sarebbe diabolico. O non è vero che ‘chi sbaglia paga’?

Guido Rossetti: «Non sono stato a nessuna delle presentazioni di questo che sembra essere un progetto già da tantissimo tempo definito e determinato, anche in streaming. Dando un occhiata agli elaborati presentati non ho colto differenze dal progetto presentato due anni fa alla Palazzina Azzurra, quindi, la mia reazione è stata quella di non commentare, poichè il concetto di partecipazione che ha evidentemente questa amministrazione è diverso da quello che io ho e forse anche qualcun altro oltre a me!
Caro giovane collega, questa nostra cara amata città, grazie a chi la dirige, e non solo nella politica ma anche nell’imprenditoria, mortifica la nostra professione! È governata dall’ovvio e dalla banalità, deturpata dal profitto e dagli interessi di questa o quella categoria, accecata nella visione del proprio futuro.
Ma è stato detto dall’assessore che saranno prese in considerazione le proposte degli Stakeholder, io nella mia ignoranza ho dovuto ricorrete al traduttore di Google per capire chi sono sti stakeholder, (ma oggi è di moda anche quando si parla di banalità utilizzare termini inglesi), ma giustamente, come scrivi in questo articolo, questo è un progetto esecutivo, lo è già da due anni, smettetela di portarci in giro e cominciate sti lavori se siete convinti che questo è quello che serve alla nostra città, poi magari, cari amministratori e dirigenti, fatevi qualche giro (in giro) per il mondo, e forse capirete che trent’anni fa, quando studiavo, già si parlava di giardini tematici, orti botanici, le serre in vetro (anche se proposte con forme moderne) sono idee di due secoli fa proposte nei paesi freddi del nord Europa all’inizio dell’era indusriale e poi… e poi basta, abbiamo commentato già abbastanza due anni fa, se non si è ascoltato allora, figuriamoci adesso, solo lasciate in pace sti stakeholder e fate come vi pare!»