SAN BENEDETTO DEL TRONTO – CasaPound denuncia il troppo tempo perso e la mancata realizzazione del dragaggio promesso da circa due anni.

“E’ di questi giorni la notizia dello stanziamento di soli due milioni di euro per il compimento dell’opera, cifra che rispecchia l’esatta metà di quella messa a disposizione dallo Stato al comune di San Benedetto del Tronto nel 2012 ma mai ricevuta a causa dell’eccessivo immobilismo della Regione, che non avrebbe mai dato il via libera alle operazioni di carotaggio, intervento propedeutico senza il quale i lavori non possono partire. E’ inammissibile – denuncia CasaPound – che quella che era la seconda marineria d’Italia dopo Mazara del Vallo, che tra le tante incognite di un settore primario che va avanti tra mille difficoltà, aveva la sola certezza dei quattro milioni di euro utili a risolvere questo gravoso problema, venga penalizzato con la decisione di questo dimezzamento di fondi”.

“Sentendo il parere degli esponenti della marineria stessa – si legge nella nota – l’attuale situazione all’imboccatura del porto risulta sempre più pericolosa visto il livello della sabbia che si sta facendo sempre più alto. Ciò è dimostrato dai continui controlli da parte della Capitaneria di Porto sul livello dell’acqua e dal fatto che spesso i pescherecci sono costretti a dover uscire con meno carburante per ridurre il pescaggio in modo da superare il basso fondale, un ulteriore danno economico per la marineria e per tutto l’indotto considerate le meno ore di pesca e l’annuale stop forzato decretato dal fermo biologico della pesca già denunciato diversi mesi fa. L’opera, inoltre, è fondamentale non solo per migliorare la navigazione in entrata e in uscita ma anche per l’immagine dell’intera comunità portuale, cantieri navali compresi, i quali potrebbero beneficiare dell’ingresso in porto di imbarcazioni da riparare con tonnellaggi maggiori”.

“Ci  chiediamo come sia possibile effettuare un buon lavoro con due milioni di euro di budget quando il dragaggio è stato progettato per una spesa doppia e fra quanto inizieranno i lavori, visto che più si continua a temporeggiare maggiori sono i rischi per l’incolumità degli equipaggi imbarcati. La nostra speranza – conclude CasaPound – è che la pesca e le attività portuali tornino ad essere un faro per l’intera comunità sambenedettese  già colpita dalla mancanza di serie politiche a salvaguardia del settore ittico”.