MARTINSICURO – L’assalto al portavalori, avvenuto lunedi 2 febbraio, riaccende il dibattito politico sullo scottante tema della sicurezza. Il primo a prendere la parola era stato il primo cittadino, Paolo Camaioni, che a poche ore dalla rapina, aveva detto: “La vicenda che si è consumata lunedi mattina (2 febbraio ndr) in pieno centro a Martinsicuro è indubbiamente fonte di nuove apprensioni per la Cittadinanza.
Al di là delle operazioni di repressione dei crimini effettuate nelle ultime settimane che hanno portato a diversi arresti e che abbiamo sottolineato con soddisfazione, ci siamo immediatamente attivati con la Prefettura affinchè possa convocare con assoluta urgenza il tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di adottare i provvedimenti più efficaci per fronteggiare questa situazione, iniziando dall’aumento degli organici richiesto a più riprese da questa Amministrazione anche al Ministero dell’Interno. La garanzia di maggiore sicurezza per i nostri Cittadini è un aspetto di fondamentale importanza che necessita di risposte certe ed immediate.”

“Ennesimo grave episodio – le parole del consigliere di minoranza, Massimo Vagnoni – che dimostra ancora una volta come non si possa abbassare la guardia sul tema sicurezza nella nostra Città. A preoccupare non sono solo il ripetersi di episodi di criminalità più o meno gravi, quanto la prospettiva di smobilitazione che sta interessando diverse istituzioni addette alla sicurezza dei cittadini.

Il pericolo è che l’attività di  spending review che sta interessando gli enti locali, possa andare ad incidere ancora di più sulla funzionalità di prefettura e  Questura di Teramo , con conseguenti riflessi negativi sullo stato di sicurezza, anche e soprattutto della nostra città.
E’ quindi urgente più che mai un fronte comune di tutte le forze politiche affinché si creino le premesse per rafforzare queste strutture anche attraverso un migliore distribuzione delle risorse umane sul territorio.
E’ inammissibile che lo Stato centrale continui ad imporre tagli alle Province, alle Prefetture e alle Questure, facendo cassa a discapito di servizi essenziali per il territorio.
Sarà quindi necessario verificare concretamente il percorso giuridico amministrativo per far si che il nostro territorio sia presidiato con maggiore continuità magari attraverso accordi tra istituzioni che mettano insieme risorse umane ed economiche.
Come abbiamo detto più volte vanno implementati i servizi di presidio e controllo ma anche di prevenzione di certi episodi. Nel nostro Comune ancora troppe sono le persone che utilizzano la città come domicilio di comodo magari fornendo sostegno e collaborazione  a bande di delinquenti. Dobbiamo iniziare nel perseguire queste persone. Controlli più accurati su residenze
Il momento storico è tale che ogni risorsa disponibile dovrà essere destinata prioritariamente al sostegno di iniziative volte a garantire più sicurezza nella nostra città. Ognuno dovrà fare la propria parte per dare il miglior sostegno possibile alle forze dell’ordine.
Un ultimo appello ai politici teramani che siedono in Parlamento, affinché si facciano portatori nelle sedi opportune delle preoccupazioni sia delle forze dell’ordine che di un intero territorio che merita una maggiore attenzione
da parte di chi ha il potere dovere di stare vicino alle istanze legittime dei cittadini”.

“Gli avvenimenti di lunedi – si legge in una nota di Forza Nuova – che hanno visto nel giro di poche ore due gravi episodi di criminalità urbana, confermano purtroppo l’allarme che da mesi Forza Nuova lancia a Martinsicuro.

Siamo preoccupati dell’ inerzia con cui buona parte delle forze politiche di Martinsicuro affrontano il tema della sicurezza. Mentre la città diventa sempre più vittima della criminalità, maggioranza e opposizioni occupano buona parte della loro attività politica in battibecchi e strumentalizzazioni riguardanti i dettagli del piano spiaggia, lo sgambatoio per cani, etc.

Ricordiamo che Forza Nuova, durante l’incontro con il sindaco del 7 gennaio, fece delle proposte pratiche per affrontare l’emergenza sicurezza non ricevendo, contrariamente a quanto discusso, alcuna risposta in merito ad eventuali infattibilità o controproposte.

Ci auguriamo, che le dichiarazioni fatte ieri dal sindaco possano essere un primo passo in attesa che dalle parole si passi finalmente ai fatti. I cittadini di Martinsicuro non possono e non vogliono più attendere.”

Anche il locale Pd si è espresso in merito al problema sicurezza: “Negli ultimi anni è aumentato in modo considerevole il bisogno di sicurezza della nostra collettività, che si sente sempre più insicura e minacciata di fronte al diffondersi di episodi di devianza. In questo contesto di generalizzata richiesta di prevenzione e di sicurezza, si sente la necessità di concepire una “nuova prevenzione”. Ci si riferisce principalmente alle politiche sociali indirizzate a ridurre la criminalità attraverso l’intervento sulle cause che la determinano o mediante le forme di aiuto sociale finalizzate ad un’opera di recupero e reinserimento.

Si avverte l’esigenza di coinvolgere tutte le istituzioni e la collettività stessa nelle problematiche attinenti la produzione della sicurezza e il mantenimento dell’ordine sociale.

Ecco perché noi del PD ribadiamo l’opportunità di lavorare per un piano trasversale, un patto per la sicurezza di Martinsicuro,  di ampio respiro al quale tutto il tessuto socio-economico è chiamato a contribuire.

Ribadiamo di particolare rilevanza i concetti di sicurezza “partecipata” e “polizia di prossimità” già presenti nel programma di “Cambiamo Insieme” del 2012. Fondamentali quindi sono la compartecipazione e la condivisione degli obiettivi e delle strategie di attuazione da parte di soggetti diversi: i cittadini, le istituzioni, tutti gli attori sociali ed economici che operano sul territorio e che vivono quotidianamente il problema sicurezza. La Polizia di prossimità fa parte di un disegno che mira ad un intervento complessivo che si pone come obiettivi prioritari la prevenzione degli eventi criminali e di disordine urbano, la conoscenza ed il radicamento nel territorio, un rinnovato legame di fiducia e collaborazione con i cittadini.

La sicurezza in città si assicura anche scongiurando la creazione di ghetti e ci riferiamo anche e soprattutto al fenomeno dell’immigrazione che è irreversibile. Chi soffia sul fuoco dell’intolleranza compie una azione, oltre che incivile, di forte irresponsabilità. Quello dei flussi migratori è un fenomeno complesso, gestibile attraverso serie politiche di convivenza civile e coesione sociale.

Bisogna evitare concentrazioni di disagio in specifiche zone della città, andando nella direzione contraria: distribuire per integrare e migliorare i servizi.

Abbiamo bisogno di una opera di riqualificazione dello spazio pubblico, attenta alla dislocazione di servizi e reti commerciali, una puntuale manutenzione delle aree, unite a politiche culturali e di animazione del territorio. Questo garantirebbe una maggiore vivibilità della città, e di conseguenza maggiore sicurezza.

L’imperativo della nostra visione è quindi quello di saper coniugare azione a socializzazione.

La sicurezza non si esaurisce in un unico intervento efficace, ma in una rete di interventi che tutti insieme rendono una città vivibile e aperta ad un futuro ricco di prospettive di sviluppo.

Per questo abbiamo chiesto e richiediamo la costituzione di una Commissione permanente sulla sicurezza urbana aperta ai presidenti di quartiere, ai presidenti delle associazioni culturali e sportive, associazioni datoriali, sindacati, rappresentanti delle forze dell’ordine, il Sert, dottori, specialisti di settore ecc.. Una commissione che lavori per un patto per la sicurezza di Martinsicuro. Che lavori mensilmente e valuti strategie capaci di arginare il problema e ove possibile risolverlo.

Un patto che consideri la possibilità di rivedere il regolamento della polizia municipale affinché sia ancora di più una polizia di prossimità (vigile di quartiere), che preveda un numero verde per segnalazioni e richiesta informazioni o un punto di ascolto, che implementi azioni per il monitoraggio del territorio ,che pianifichi una serie di controlli delle residenze, che tenga conto di una programmazione futura gestendo la presente con una visione che abbia gli occhi rivolti verso la questione “sicurezza” (PRG, PDCM, ecc).

Un patto che ridia valore al ruolo dell’associazionismo, sostenendolo attraverso collaborazioni che generino animazione sociale del territorio in senso ampio su temi diversi quali la mediazione dei conflitti, la prevenzione del disagio giovanile, il dialogo interculturale ecc.

Un patto che affronti la questione tossicodipendenza e prostituzione con i giusti occhi. Premesso che la repressione dello spaccio e il contrasto allo sfruttamento della prostituzione sono di stretta competenza delle forze dell’ordine, il lavoro dell’Amministrazione Comunale deve concentrarsi sui soggetti deboli di questi due mercati attraverso lo sviluppo di politiche di prevenzione primaria, secondaria e di riduzione del danno.”