Venerdì 28 gennaio è stato presentato per la seconda volta in due anni il nuovo lungomare nord di San Benedetto del Tronto. Andare? Non andare? Come progettista o come cittadino? Alla fine considerato che si poteva vedere in streaming ho optato per questa ipotesi.

Finita la presentazione le domande sono aumentate: scrivere qualcosa in merito o no? Visto che già scrissi a suo tempo un articolo e che dopo tanti anni (era il 2006) mi sembra ancora attuale.

Alla fine opto per stare fermo qualche giorno e leggere i commenti di chi era presente, dei lettori, e dei giornali, a “bocce” ferme si ragiona meglio.

Cerco ora di fare un sunto di tutto quello che ho letto e sentito in tutti questi giorni.

Andando per ordine, il Sindaco ha detto che è stato sempre contrario a quella pavimentazione, allora perché a Porto d’Ascoli dopo i primi 400 metri con sollecitate proteste di categorie come i disabili non ha fatto il possibile per cambiarla? Spesso si è detto perché sarebbe stato brutto diversificare (come si è affermato anche durante la presentazione), ma non è assolutamente vero, come ogni cosa bisogna vedere come si realizza, esempi di pavimentazioni continue con diversi trattamenti ne è pieno il mondo, quello che mi viene in mente ora è il Superkilen del team di progettisti capitanato da BIG,  fatto a Copenaghen da un gruppo di architetti e artisti in collaborazione con il quartiere e le diverse etnie che lo abitavano, inutile dire che mi sarebbe piaciuto che il lungomare fosse tutto progettato con questa metodologia progettuale.

Un altro appunto riguarda l’inquinamento luminoso. Illuminare poco come dicono i tecnici del Comune, non significa non inquinare e ad avvalorare questa tesi hanno detto che qualcuno si lamenta che sia addirittura poco illuminato (credo si riferiscano alla parte pedonale), ma questo  è dovuto al fatto che l’illuminazione è diretta direttamente verso le palme e non in basso dove si cammina, quindi inevitabilmente anche verso la sfera celeste. La definizione legislativa più utilizzata qualifica l’inquinamento luminoso come “ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, ed in particolare verso la volta celeste“. Questo problema è stato risolto dichiarando il lungomare o meglio le palme un bene monumentale, quindi esente da tali vincoli: è stato un errore di progettazione abilmente bypassato (o veramente per tanti anni avevamo un bene monumentale sotto gli occhi e non ce ne siamo mai accorti)? Sta di fatto che ancora oggi passeggiando di sera non ci si vede bene.

Ora veniamo al forum, la proposta anzi la riproposta di Pier Paolo Flammini, di creare un forum per le idee mi sembra buona, ma soprattutto moderna, inutile stare a discutere il giorno della presentazione, la gente deve “digerire” certe cose e ripensarci sopra, peccato che già ci fu all’ insediamento dell’architetto Luigina Zazio un bando per creare un forum dei tecnici (unica possibilità data ai tecnici locali) per nuove idee a cui molti risposero, ma non fu mai attivato; inoltre mesi fa si invitò sul B.U.M. a mandare suggerimenti e idee per la città, io chiesi agli uffici tecnici di creare un forum o un blog di discussione sul sito del Comune, dove i cittadini potevano ad esempio riportare le proprie idee magari viste in un’altra città: anche lì, mai avuto risposta.

E’ stata detta una cosa giusta, che bisogna sforzarci a guardare la nostra città con l’occhio del turista e non solo con quello del residente: giustissimo, a tal proposito vorrei ricordare che il “turista” è definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (World Tourism Organization, Agenzia specializzata delle Nazioni Unite) “come colui che viaggia in paesi diversi dalla sua residenza abituale e al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno dello stato visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza, visite ad amici e parenti, motivi di affari e professionali, di salute, religiosi”.

Credo a tal proposito, che la “regia” per la progettazione della città doveva essere quanto più possibile di alto livello tecnico e progettuale ed esterno al Comune, una figura di esperienza internazionale, una di quelle che ha girato e progettato in giro per il mondo e che ha ricevuto riconoscimenti internazionali, visto che l’utenza potenziale a cui rivolgersi per il turismo è il mondo, perché se è pur vero che ci sono turisti a cui piacciono i giardini tematici è anche vero che ci sono altri a cui magari è gradito un lungomare più attuale alle esigenze moderne e sicuramente più polifunzionale, come scrissi nell’articolo linkato.

Una “regia” al di sopra delle parti sarebbe servita anche a “filtrare” tante idee che in questi giorni girano in rete (già: ancora la rete, i social e non la sala consigliare), anche perché vedo grossa confusione, c’è chi dice che basterebbe solamente decidere una “pavimentazione importante” invece che la “banale” ghiaia lavata, oppure cambiare solo l’illuminazione, o mettere più scivoli per i bambini, o apporre impronte dei V.I.P., o inserire una metropolitana di superficie per togliere il traffico dal lungomare (anche a tal proposito ci fu uno studio sul lungomare sostenibile denominato R.A.S.T con parecchie idee progettuali, di cui si sono perse le tracce in Comune): magari bastassero solo queste cose a far arrivare il turismo a San Benedetto del Tronto, purtroppo la progettazione urbanistica fatta bene è difficile e non basta, figuriamoci se possono bastare dei singoli interventi a macchia di leopardo su un progetto già in fase di progettazione esecutiva, dove alcune scelte sarebbero impraticabili o forzate o ancora peggio decontestualizzate.

Occorreva una progettazione intelligente che sapesse guardare a lunga gittata come fu quella di Onorati e soprattutto programmata, flessibile e integrata, capace di poter cambiare velocemente in funzione delle tante utenze che usano il lungomare. Io ho l’impressione che se ce la cantiamo e ce la suoniamo noi da soli qui a San Benedetto del Tronto, non arriverà mai un turista da Nouméa… A già dimenticavo, li hanno chiamato Renzo Piano (clicca qui per vedere che spettacolo).

Alla fine però c’è un problema a tutto questo parlare che si è innescato dopo la presentazione e cioè che il Comune ha avuto due anni dalla presentazione alla Palazzina Azzurra del lungomare per innescare dei meccanismi di concertazione con la cittadinanza, i tecnici o per bandire un concorso di architettura, e adesso si dovrebbe decidere in pochi mesi con date, mutui decisi e pareri dagli enti acquisiti? Da architetto posso dire che non si è mai visto cambiare un’esecutivo con i pareri acquisiti dagli enti, per un tecnico equivale a un “suicidio”,  perché lo scoglio più grande sarebbe apportare delle modifiche al progetto che ci è stato presentato e riproporlo ai vari enti, allungando i tempi di realizzazione.

Mi spiace ma io vedo tanta confusione indotta.

Quindi ben venuto lungomare per il 2016.