SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fine della tregua. Giovanni Gaspari torna all’attacco di Francesco Comi, reo di aver gestito negativamente la fase di avvicinamento alle elezioni regionali.

“Organizzare delle primarie in un mese non è facile”, accusa il sindaco di San Benedetto. “Si sarebbe potuto fare meglio con una direzione politica lungimirante ed oculata. Chi non ha permesso che arrivassimo a delle consultazioni in concomitanza con quelle di altre città ha una grande responsabilità”.

I dissidi tra i due partono da lontano. Al congresso regionale del 2014, il primo cittadino aveva appoggiato apertamente la candidatura di Luca Ceriscioli, espulso dalla corsa per incompatibilità. Gaspari mise addirittura in dubbio il corretto svolgimento delle consultazioni invitando gli iscritti ad andare ai seggi a controllare la regolarità del voto.

La scarsa affluenza (appena 12 mila elettori rispetto agli 85 mila che incoronarono Ucchielli) fece il resto: “Paghiamo lo scotto di un congresso che non è stato un vero congresso. Andiamo comunque alle primarie con due figure forti, autorevoli e prestigiose come Marcolini e Ceriscioli. Sono però sicuro che ad affermarsi sarà Ceriscioli ed anche con un ampio consenso”.