Dal numero 1017 di Riviera Oggi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I Queen sono tra le band più importanti della scena musicale internazionale. La band ha riscosso nel corso degli anni un grande successo di pubblico e una forte influenza sulle generazioni e sui musicisti che si sono succeduti. Il gruppo si formò nel 1970 e i membri che ne presero parte furono il chitarrista Brian May, il batterista Roger Taylor, il bassista John Deacon e il cantante/pianista Freddie Mercury. Quest’ultimo riconosciuto come il miglior frontman di tutti i tempi, i concerti si trasformavano in veri spettacoli teatrali. La scomparsa di Freddie, avvenuta il 24 novembre 1991 a causa dell’Aids, è una ferita che ancora oggi molti non riescono ad accettare. Sia all’epoca sia nella società di oggi tanti suonano ispirandosi alla famosa band. Vari musicisti hanno confessato che il loro sogno nel cassetto era di poter suonare insieme ai Queen.

Possiamo affermare che un sambenedettese è riuscito in parte a coronare quell’ambizione. Stiamo parlando di Alessandro Ascolani. Il 26enne musicista dal dicembre 2013 è entrato a far parte dei Regina Queen Tribute, la miglior cover band esistente in Italia. La band, nata nel 1999, riscosse nell’immediato un buon successo da parte del pubblico e i loro spettacoli sono stati giudicati tra i migliori in assoluto, sia per la fedeltà dei suoni sia nelle esecuzioni sia per la tecnica. Raggiunsero la notorietà nazionale dopo aver ottenuto la classificazione tra i migliori sei talenti d’Italia nella prima edizione del format televisivo “Italia’s got talent”, in onda su Canale 5, condotto da Maria De Filippi, Gerry Scotty e Rudy Zerbi. Nel settembre 2012 il gruppo fu scosso da un brutto avvenimento. I ragazzi erano a bordo di un’auto quando sull’A25, nei pressi di Brecciarola (provincia di Chieti), andarono a sbattere contro il guardrail. Ad avere la peggio fu il cantante Diego Regina che riportò una frattura al braccio, andò in coma e subì una delicata operazione a un orecchio. Gli altri riportarono invece ferite lievi. Fortunatamente Diego cominciò lentamente a riprendersi e nel dicembre 2013 i Regina tornarono a esibirsi al Supercinema di Chieti e nell’estate 2014 hanno compiuto un tour. Gli attuali membri del gruppo sono Diego Regina, Diego Chiacchierini, Lorenzo Colucci, Daniele Fasciani e Alessandro Ascolani. Con quest’ultimo abbiamo fatto una chiacchierata sulla sua carriera e sulle sue passioni.

Alessandro com’è nato il tuo amore per la musica?

“Sono stato abituato fin da piccolo a conviverci poiché mio padre suona la chitarra. Diciamo che a 12 anni ho cominciato a prendere confidenza con quello strumento musicale. Suonavo comunque per caso. Alle medie venni a sapere da un mio amico batterista che gli serviva un chitarrista per suonare insieme e così accettai. Passavamo ore e ore in soffitta a improvvisare della musica. Un giorno decisi di passare dalla chitarra acustica a quella elettrica. Mi feci accompagnare da mio padre a Giocondi, che all’epoca era situato in via Alfieri, e quando seppi che realmente avrei preso la chitarra con amplificatori e il resto, svenni e caddi a terra dall’emozione. Mi pare che quando mi ripresi c’era Giovanna, la figlia di Primo, che mi chiese come mi sentivo”.

Quali sono stati i gruppi musicali che ammiravi fin da ragazzino?

“Naturalmente sono rimasto affascinato dal Rock. Ho cominciato ad ascoltare i Led Zeppelin, gli Iron Maiden, i Deep Purple, Bon Jovi, Bruce Springsteen e naturalmente i Queen. Rimasi incantato a guardare in televisione l’esibizione di Bryan May e Roger Taylor all’evento Pavarotti&Friends del 2003 a Modena.  In seguito, crescendo, ho cominciato ad apprezzare Vasco Rossi e Ligabue. Senza dimenticare chi suona insieme a questi cantanti che secondo me hanno aiutato notevolmente i due a imporsi nel panorama musicale”.

Raccontaci dei tuoi inizi a San Benedetto e dintorni.

“Dopo le medie ho cominciato a condividere la mia passione per la musica con altre persone. Devo dire che alle superiori trovai l’ambiente e le persone giuste per suonare insieme. In quegli anni suonai negli On-Off. Facevano parte di quel gruppo Gianluca Collina in veste di cantante, Marco Giobbi alla chitarra, Fabio Giobbi al basso e Giancarlo Cimini alla batteria. Eravamo molto affiatati. Ci esibivamo nelle feste dei licei e spesso volentieri ci chiamavano a esibirci in manifestazioni della comunità o politiche in tutta la Provincia e dintorni. Avevamo un buon successo di pubblico ed eravamo apprezzati.  Ci chiamammo On-Off perché così si chiamava il negozio del padre di Giancarlo Cimini. In una parte inutilizzata dell’esercizio commerciale provavamo i nostri pezzi. Ci divertivamo molto. Non abbiamo mai pensato d’intraprendere seriamente una carriera musicale però ragionandoci ora forse avremmo potuto farlo perché eravamo davvero bravi e in sintonia. Spendo una parola in più per Gianluca Collina. Ha una voce incredibile ed è un peccato che non abbia continuato a cantare. Finite le superiori, infatti, il gruppo cominciò a sgretolarsi. Chi andava all’università, chi iniziava a lavorare e di conseguenza il tempo per proseguire a portare avanti la band non c’era più. Oltre alle prove eravamo noi a montare gli strumenti e smontarli a fine esibizione, quindi facevamo vere e proprie levatacce. Per un anno non suonai più. M’iscrissi alla facoltà di Economia a San Benedetto ma sentivo comunque la mancanza della musica. Un giorno nel 2010 ero nel sito Mercatino Musicale a vendere uno strumento e fui contattato via e-mail da Andrea Faraotti  dei Vizi e Virtù (importante cover band di Vasco Rossi) e mi disse che cercavano un chitarrista part-time e mi chiese se ero disponibile. Presi la palla al balzo e cominciai a risuonare. In seguito entrai a far parte a tempo pieno nella band. Nel frattempo cominciai a studiare al Saint Louis College of Music  a Roma. A Milano studiai con Chicco Gussoni (chitarrista di Nek, Eros Ramazzotti e Battiato). Ero sempre stato fino allora un autodidatta, quelle esperienze mi fecero apprendere molte cose in più”.

Come avvenne il contatto con i Regina Queen Tribute?

“A fine 2013 mi chiamò Lorenzo Colucci (membro della Band) e improvvisamente mi chiese se volevo fare parte del gruppo perché da poco c’era stato un rinnovamento. Io in quel momento mi ero organizzato il capodanno a New York. Ci pensai un attimo e lo colsi come segno. Era una grande opportunità suonare in una band così quotata che anche seguivo e quindi accettai. La mia prima esibizione coincise con il ritorno alle scene del gruppo dopo il brutto incidente del 2012. Eravamo al Supercinema di Chieti. Una marea di gente. Ero molto emozionato, anche se non lo feci vedere. Ero anche carico. Avevo tanta adrenalina in corpo. Capì subito che stavo entrando in un mondo importante. Ti dico un dettaglio: non dovevamo più montare e smontare gli strumenti e per com’ero abituato, fu subito un balzo da non trascurare. Il concerto andò molto bene. Diego Regina cominciava a riprendersi e la band ingaggiò un secondo Freddie Mercury (Daniele Fasciani) per aiutarlo. Nell’estate del 2014 abbiamo compiuto un tour in tutta Italia. Le piazze erano sempre piene e per me era gratificante suonare davanti a tanta gente. L’apice lo raggiungemmo a Chieti. 20 mila partecipanti. Da pelle d’oca. Ai Regina Queen Tribute ho trovato un buon ambiente. Persone squisite e tranquille. A differenza mia che mi considero un po’ fuori di testa. Scherzi a parte, sono davvero contento di poter suonare in questa grande Band. Il 23 gennaio suoneremo a Roma e poi partiremo per il Belgio. Al rientro dovremmo organizzare il tour estivo”.

Pensi che a San Benedetto e Provincia ci sia spazio per i musicisti emergenti?

“Credo di sì. Negli ultimi anni sono cresciuti gli spazi e i centri per suonare e condividere questa passione. Penso anche al recente successo dello ZapFest. Sono eventi che aiutano ad avvicinare i giovani alla musica. Spero che in futuro ce ne saranno sempre di più. Spero pure che i locali abbiano una mentalità più aperta nei confronti di chi vuol suonare. A volte pensano solo al possibile beneficio economico trascurando la qualità e trattando non in maniera appropriata i musicisti”.

Progetti personali per il futuro? E per finire con una battuta, è vero che il chitarrista rimorchia?

“Oltre a continuare a suonare con i Regina e Vizi e Virtù sto pensando all’incisione di un mio album. È un progetto ancora in fase di realizzazione. Sicuro comunque mi piacerebbe. Riguardo al rimorchiare devo ammettere che la figura del musicista attrae notevolmente il mondo femminile. Personalmente parlando però sono molto legato alla mia ragazza Laura. Una persona splendida. Naturalmente lei è gelosa di questo fatto, però si fida di me”.