di Matteo Massicci.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ecco classe 2.0, il progetto sperimentale di didattica interattiva e multimediale finanziato dal consorzio del Bacino Imbrifero del Tronto (Bim), che si svolgerà all’Itc di San Benedetto. Oltre al sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari, alla dirigente del “Capriotti” la professoressa Elisa Vita, al Presidente del BiM Tronto Luigi Contisciani, e ad alcuni componenti del corpo docenti, presenti all’incontro inaugurale anche i genitori e i ragazzi della IB dell’Istituto Tecnico del settore Economico, classe designata per l’avvio della sperimentazione.

Classe 2.0 si propone di testare e sviluppare un nuovo modello di percorso formativo per gli studenti, un modello capace di affiancare alle metodologie tradizionali di insegnamento le straordinarie opportunità educative offerteci dalle nuove tecnologie. La scuola, quindi, metterà a disposizione degli gli alunni e dei docenti coinvolti nel progetto un tablet e un’aula provvista di una Lavagna Interattiva Multimediale (Lim) e di un portatile, come supporto alla normali attività didattiche.

L’aula, inoltre, sarà dotata di una connessione internet autonoma e più veloce rispetto al resto del comprensorio scolastico, in modo da garantire la continuità delle lezioni che lì si svolgeranno.

Durante il rituale discorso di apertura, al di là della soddisfazione espressa, il sindaco Gaspari si è dichiarato fiducioso sulle opportunità che iniziative simili a quella promossa dall’Istituto “Capriotti” rappresentano per la città di San Benedetto, perché consentono di migliorare la capacità di individuare e valorizzare il nostro grande patrimonio di conoscenze. Il sindaco, infine, ha lodato la sinergia dimostrata dal rapporto tra la dirigenza del Capriotti e il Bim del Tronto, in quanto “tutti gli enti pubblici, in questo momento di crisi, devono concorrere a fare il meglio per il nostro territorio”.

L’ultima parola è spettata alla preside Elisa Vita che si è dimostrata entusiasta per la nuova esperienza ed ha esortato gli studenti presenti a prendere consapevolezza del percorso intrapreso, dal momento che gli strumenti a loro affidati devono essere considerati, prima di tutto, un supporto al percorso formativo e un bene comune di cui, si spera, anche altri potranno usufruire.