RIPATRANSONE – Con una cerimonia il sindaco di Ripatransone Remo Bruni, alla presenza della Giunta Comunale e delle ditte interessate, Iacoponi Vito e Nespeca Infissi, ha tagliato il nastro per i nuovi infissi delle strutture del Palazzo Comunale e dell’Istituto Scolastico Comprensivo. I lavori sono stati svolti grazie ad un finanziamento europeo, tramite la Regione Marche, per il risparmio energetico di circa 900 mila euro. I lavori di ristrutturazione hanno interessato il cambio degli infissi e la coibentazione del tetto; per la sede centrale dell’Isc sono state cambiate anche le tende.

”Sia per la scuola che per il Comune – ha detto il sindaco – il lavoro è stato molto importante perché gli infissi erano vetusti, quelli della scuola risalivano agli anni ’70 mentre quelli del Palazzo Comunale ancora prima. Con questi lavori si otterrà un grande risparmio sul consumo per il riscaldamento rendendo vivibili tutti gli ambienti interessati”.

Dei 900 mila euro spesi, il 20% è stato coperto dal Comune tramite fondi ricavati dalla vendita di due immobili alla ditta appaltatrice dei lavori: la ex Scuola Elementare Messieri e la casa del vasaio nel centro storico. Quindi i costi per il Comune sono stati praticamente nulli a beneficio di tutta la comunità. ”Gran parte delle forniture – ha sottolineato il primo cittadino – provengono da ditte che, come la ditta appaltatrice, la Iacoponi Vito, sono della zona. In un momento di crisi come questo, con questo finanziamento, abbiamo dato  lavoro a ditte locali, il che rappresenta una boccata d’aria importante per molte famiglie”.

L’appalto è stato condotto a termine a tempo di record. Per quanto riguarda la sede centrale dell’Isc, il lavoro, aggiudicato a giugno, è stato terminato a settembre, garantendo agli scolari un edificio ristrutturato in tempo utile per l’inizio dell’anno scolastico. A quelli della scuola sono seguiti i lavori di ristrutturazione della sede del Comune che sono terminati a dicembre. Complessivamente il lavori si sono conclusi in sei mesi, rientrando nei termini imposti dalla Regione Marche. Una scommessa vinta, visto e considerato che per la scuola si trattava di più di 500 mila euro di lavoro.