Lo stadio Riviera delle Palme è sempre stato bello, anche se molto meno “caldo” del mitico Ballarin: è sicuramente sprecatissimo per le categorie che la Samb frequenta da diversi anni, come diceva il poeta “nu cambe bille còmma quéste… n’serie B, puche n’eséste!”, figuriamoci al di sotto. Come siamo riusciti a farlo diventare un problema? Questa è la domandona che ci affligge da troppo tempo e che merita finalmente risposta.
Qualche anno fa c’era necessità di mettere a norma lo stadio, facendo tornelli, prefiltraggio, diversi lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, e l’ex presidente Spina con alcuni soci ebbe l’idea di prendere in gestione lo stadio (che è di proprietà comunale) per 25 anni, di accollarsi tutti i lavori sgravando il comune, di coprirlo interamente con delle tettoie sugli spalti, sulle cui superfici superiori installare dei pannelli fotovoltaici; dall’energia solare si sarebbero ricavati introiti tali da finanziare l’intero progetto e da far avanzare addirittura qualcosa per la manutenzione futura del campo e per la Samb calcio.
I lavori sono avanzati, e dopo vari giri di subappalti, società subentrate, svalutazione del fotovoltaico e dei suoi potenziali proventi per riduzione degli incentivi statali, e problemi economici della RDP di Spina (con soci l’ingegner Cinciripini e l’altro ex presidente rossoblu , sono stati comunque portati a termine quasi completamente.
Restano circa 100mila euro di lavori da ultimare, e debiti insoluti per quasi 1 milione verso i fornitori; il diritto di superficie dove appoggiano i pannelli è stato ceduto per soli 500 mila euro da RDP alla ditta Decasol, appartenente a Renato Ciarrocchi, la quale ha costruito l’impianto fotovoltaico e ne introita direttamente i ricavi senza contribuire alle restanti spese e alla società sportiva.
Lo stato di fatto attuale, è che lo stadio risulta per metà inagibile da anni a causa della piccola trance di lavori mancanti e dei fornitori che non rimuovono i cantieri finché non vengono pagati, la RDP di Spina è senza soldi e sulla strada del fallimento, la vecchia Samb titolare della concessione è in liquidazione, c’è una nuova società sportiva che è ripartita dai dilettanti, estranea alla vicenda, che non può usufruire dell’intero stadio e non ha assicurazioni sul futuro dello stesso, il Comune ha rescisso la convenzione ma non interviene a risolvere l’impasse, c’è una commissione comunale che ha fatto varie audizioni ma ancora non esprime un risultato finale ostacolata dalla maggioranza del consiglio, è stata coinvolta la Regione per irregolarità nelle fideiussioni e negli appalti fatti su un bene pubblico.
Sono state avanzate delle proposte dalla nuova Samb per una nuova convenzione comprensiva di un progetto Cittadella dello sport in zona Brancadoro, e per una mediazione tra Decasol e diversi fornitori per chiudere la vicenda con un esborso di circa 400 mila euro, più altri 100 mila per completare i lavori; c’è l’incognita di ulteriori debiti esigibili da altri fornitori che non sono venuti ancora a galla.
Cui Prodest? Sono evidenti gli interessi di Decasol che introita i proventi annui del fotovoltaico, altrettanti della nuova Samb che vuole usufruire dello stadio completo e vuole aggiungere nuovi campi di allenamento con foresteria. Chi ci rimette? Oltre a chi ha fatto il passo più lungo della gamba, la RDP di Spina che gran parte dei lavori comunque li ha pagati, i danneggiati sono sicuramente i fornitori insoluti che saranno rimborsati solo in parte, e la tifoseria che non può usare da tempo un settore importante anche per il colpo d’occhio, come quello dei distinti.
I conti della serva sono presto fatti. Si parla di lavori effettuati complessivamente per circa 4 milioni, di cui 1,5 li ha messi Ciarrocchi, 1,5 Spina/Cinciripini/Rdp, 1 a debito. C’è stata la cessione del diritto di superficie da RDP a Ciarrocchi per 500mila euro, che è uno storno di costi ininfluente sul totale passività, mentre l’unica attività è l’introito annuo di 300mila euro di fotovoltaico per vent’anni di cui beneficia solo Decasol.
Molto meno evidente è l’interesse del Comune, che invece di vigilare attentamente come dovrebbe fare il proprietario dell’impianto, sembra stare alla finestra e mira ad allungare i tempi, come se fosse un mero osservatore terzo, e in aggiunta ostacola la sua stessa commissione stadio. E’ chiaro che se fosse un privato, non permetterebbe ad un affittuario o gestore di fare lavori strutturali molto impattanti su una sua proprietà (tornelli, tetto e pannelli), o potrebbe permetterlo solo ottenendo fideiussioni a garanzia del completamento dei lavori; sicuramente il privato, venendo a mancare l’affittuario, rientrerebbe nel pieno possesso di tutto e dovrebbe pensare a compensare a prezzo di costo il maggior valore acquisito dalla struttura in virtù degli interventi fatti e autorizzati, e per contro si approprierebbe degli ottimi ricavi del fotovoltaico.
Soluzione 1. Decasol è l’unico soggetto che guadagna non poco dalla vicenda, quindi può assorbire tutte le posizioni passive per porsi come gestore dello stadio intero compreso il fotovoltaico per un tot di anni, subentrando a RDP e alla vecchia Samb. In pratica incassa il fotovoltaico, paga una quota di debiti da concordare con tutte le ditte, e si assume l’onere di manutenzioni straordinarie future dello stadio per la durata della convenzione. Concede gratuitamente l’uso dello stadio per le partite alla Sambenedettese in cambio della manutenzione ordinaria da effettuarsi da parte della società sportiva. La soluzione simile già proposta con la mediazione di Moneti prevede oneri nettamente minori per Decasol che forse non sono del tutto soddisfacenti per la soluzione complessiva della vicenda.
Soluzione 2. Il Comune è proprietario dello stadio, che in pratica può essere usato solo dalla Sambenedettese calcio quindi di fatto è una proprietà “nuda”, ma potrebbe ben dire: investo 2 milioni per liquidare Ciarrocchi e i debiti, faccio un mutuo e lo ripago con il fotovoltaico, avanzano soldi anche per la manutenzione futura sgravando la Samb da parte dei costi. E non vengano a dire che non può farlo, il Comune ha tutti gli strumenti per convincere i creditori ad accontentarsi di meno pur di recuperare almeno i costi (avevano già raggiunto un accordo simile ai tempi di Fabio Russo), e per convincere Ciarrocchi che ha già sparato una offerta simile “gonfiata” ma si accontenterebbe di molto meno.
A quel punto tutto lo stadio, tetto e fotovoltaico sarebbero giustamente del Comune, che lo concede alla Samb per le partite e per altri eventi eventuali in cambio della manutenzione ordinaria (prato, pulizia, ecc.). Sembrerebbe una cosa logica, e da fare, ma si preferisce glissare sull’argomento in modo ambiguo… dando spazio anche a sospetti e indagini che si potrebbero azzerare con una operazione del genere. Amen.
Primo Angellotti
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Come hai evidenziato correttamente l’amministrazione non è esente da colpe, anzi direi che il modo impacciato con cui politicamente è stata gestita questa vicenda è molto imbarazzante. L’amministrazione deve senz’altro rendere atto alla cittadinanza di questa enorme debacle sia politica che amministrativa, in una cittadina normale le amministrazioni cascano per molto meno e le indagini della procura si aprono per molto meno, ma ai sambenedettesi piace essere particolari e ci ritroviamo ancora con amministratori che danneggiano sistematicamente la città impuniti. Credo che sia necessario, prima di identificare una soluzione, capire bene che ruolo ha giocato l’amministrazione nella gestione dei sub-appalti… Leggi il resto »
Di sicuro l’amministrazione non ha vigilato a sufficienza, non ha preteso fideiussioni congrue per lavori di quella portata, ha trattato un bene pubblico della città come se fosse veramente “della Samb”, concetto su cui insiste molto il sindaco… È assurdo che una società sportiva dilettantistica con capitale nullo e bilanci scritti a penna su un quaderno possa gestire e subappaltare lavori per milioni, con dettagli oscuri su tutti i passaggi in cui si può intuire forse qualche connivenza dell’amministrazione. La commissione che doveva far luce su questi aspetti non rende pubblici i risultati… Se si arrivasse almeno ad una soluzione… Leggi il resto »
Quindi hai quasi dimostrato che manca un interlocutore pubblico in grado di gestire ed fare da garante ad un’operazione del genere. Quindi finchè non si cambierà amministrazione, è meglio non fare nulla per la questione stadio onde evitare un aggravarsi della situazione.
Più che dire “la commissione che doveva far luce su questi aspetti non rende pubblici i risultati” dovresti dire “l’amministrazione non vuole discutere sui risultati della commissione”!
Perchè? Perchè ci sono i loro errori molto gravi (vedi ad esempio fideiussione ridicola!) e le loro connivenze (altrettanto gravi visto i troppi favori fatti a certe ditte)!
Diciamo le cose come stanno, non rigiriamo la frittata!
Sbagli sfrinca, quei risultati non li ha visti nessuno, non si sà nemmeno se portano a qualche utile conclusione o no; la frittata non è girata, ho scritto che la maggioranza del consiglio ha ostacolato il lavoro della commissione stadio, ma è solo colpa dell’opposizione se la relazione finale è chiusa in qualche cassetto invece di essere depositata in procura, in tribunale, e pubblicata su tutti i media! Mi sta bene che si tenti un primo passaggio istituzionale in consiglio, ma dopo uno, due, tre rifiuti, basta: si dia massima pubblicità ed evidenza ai risultati!!
I risultati della commissione, se non discussi in consiglio comunale, possono essere illustrati alla stampa e alla cittadinanza. Non farlo significa non avere capacità politica da opporre a Gaspari.
Condivido in toto Pier Paolo, non è uscita nemmeno una sintesi, una ipotesi di soluzione, una attribuzione di responsabilità, niente! O la relazione contiene “poco” (perché la osteggiano allora?), oppure l’opposizione fa molto male il suo dovere…
http://www.rivieraoggi.it/2014/03/13/180877/risolvere-la-questione-stadio-riviera-delle-palme-subito-o-dimettersi/ E’ passato quasi un anno da quando li invitavo a prendere una soluzione (come quella scritta nell’articolo) o… tutto quello che è accaduto di fatto è una conferenza stampa organizzata dal sindaco-censore (a me mi ha bloccato su Fb e Twitter, questo è il livello… e non gli ho mai scritto nulla :D) in comune per prendersi i meriti di un’azione organizzata da due privati (Moneti e Bucci), ma il sindaco è andato via addirittura prima della fine della conferenza stampa e neanche ha assistito ai momenti cruciali della conferenza (quando Moneti ha ribadito di aspettarsi un finanziamento comunale… Leggi il resto »
La mediazione dei presidenti è lodevole in questo contesto in cui l’amministrazione è carente (sarebbe il suo ruolo), non mi piace molto collegarla alla Cittadella con cui non c’entra nulla e ricorda pure la proposta Bartolomei, ma evidentemente anche la nuova società sportiva porta avanti dei suoi interessi, legittimi purché si usi la massima trasparenza.
Le due cose, stadio e Cittadella, ovviamente sono separate. Facevo notare come Gaspari abbia tentato di prendersi dei meriti su una cosa in cui è rimasto impassibile per anni (la mediazione di Bucci e Moneti spettava e spetta a lui prima di tutto): personalmente mi ha dato fastidio questo tentativo maldestro di farsi pubblicità. Ma ci può stare. Sottolineo però che questo tentativo rischia di creare altri problemi come dichiarato da Moneti (ma Gaspari ha convocato una conferenza e dopo 20 minuti è andato via perché aveva un appuntamento nella stanza affianco!)
Grazie. Finalmente un pezzo che ricostruisce tutta la storia a comincio a capirci. Certi punti pero’ rimangono oscuri, per esempio il comportamento del Comune non e’ comprensibile, almeno se si parte dal presupposto che il Comune agisca in maniera razionale.
Grazie dei complimenti. I razionali del comune sono “strani”, come dicevo ad alessandro84, è come se si volesse considerare lo stadio un bene privato della Sambenedettese visto che ne usufruisce solo la società di calcio, e che la convenzione con Spina prevedeva una gestione totale dello stadio comprensiva di tutti i lavori e gli oneri ordinari e straordinari x 25 anni, e dei proventi del fotovoltaico. Il neo evidente è che abbiamo società sportive dilettantistiche che da tempo durano max 2-3 anni, e stipulare con loro convenzioni molto “corpose” di lunghissima durata non ha senso… Altro elemento, il comune lavora… Leggi il resto »
E’ vero che Decasol è una società “anonima”, ma è anche ben noto l’amministratore unico Ciarrocchi, quindi è un anonimato solo formale.
Mi chiedo anche se giuridicamente sia proprio tutto ineccepibile: una volta liquidata RDP, fallita la vecchia Samb e azzerata la convenzione stadio col comune, come può restare in piedi la cessione del diritto di superficie fatta da RDP a Decasol?
First Innanzitutto complimenti per l’articolo. L’ultima parte del mio commento era sarcastico, amarezza pura. Poichè siamo in quello che si chiama formalmente campo delle congetture. Qualcuno giuridicamente si è fatto beffa della collettività? Diciamo che quando si arriva al vicolo cieco della “mancanza di trasparenza” molto probabilmente si è vicini alla meta. Qualche avvocato, commercialista e consulente conosciuto nei salotti può aver fatto fare il salto di qualità a certi personaggi? Non so se da amministratore comunale mi sarei fidato di firmare accordi con società così ambigue. Rimane il dubbio se ci sia stata troppa fiducia, ingenuità, complicità o chissà… Leggi il resto »
Grazie chomsky, condivido l’amarezza.
Hai ragione, come amministratore unico di Decasol risulta Troiani e non Ciarrocchi; i due poi sono soci nella “Troiani e Ciarrocchi srl” che materialmente ha costruito l’impianto e che ora pare non sia in condizioni economiche ottimali
300 mila euro l’anno per 20 anni … e diritto di superficie venduto a soli 500 mila euro? Sarò “complottista” ma mi sembra una transazione in malafede.
E aggiungo: nell’artico si parla di “svalutazione del fotovoltaico” che avrebbe messo nei guai Spina … ma un introito di 300 mila euro annuo non mi sembra così esiguo.
Correggetemi se sbaglio …
Quando partì Spina c’erano incentivi statali molto maggiori sul conto energia, incentivi che poi si sono ridotti prima del completamento dell’impianto mettendo in crisi lo stesso Spina.
Nei costi del fotovoltaico non vanno conteggiati solo i 500mila del diritto di superficie, ma anche 1,5 milioni di costo dei pannelli e dell’impianto che vanno ammortizzati negli anni. Tuttavia il rendimento non è affatto malvagio.
Per conoscenza ho inviato questo link anche ai “cugini di sventura” di Livigno, tanto per sorridere di questa fortuita coincidenza… Al netto delle metafore, al netto delle perifrasi, del sarcasmo, una cosa la voglio scrivere senza mettere in difficoltà la Redazione, più in generale: “coloro che dall’estero portano i soldi in un certo circuito svizzero nascondono qualcosa.” Tutto sommato, nonostante le restrizioni negli anni (di facciata o meno), è previsto dal Sistema che evidentemente non ha i crismi di neutralità fin dalla nascita. Inoltre l’anacronistico segreto bancario è un..opportunità offerta dal panorama finanziario internazionale, è un’occasione… I cittadini sambenedettesi (italiani,… Leggi il resto »
8 gennaio, Moneti sul sito della Samb: “Ieri ho incontrato l’ingegner Antolini del comune ed abbiamo stilato un elenco di lavori da effettuare allo stadio, ora è tutto nelle mani del Sindaco. Sono contento che si stia arrivando lentamente ad una risoluzione del problema. Da quel che ho capito intorno al 20 gennaio dovrebbero iniziare i lavori per completare la messa a norma ed il tutto durerà un paio di mesi. Siamo soddisfatti perchè vuol dire che io e Bucci a qualcosa siamo serviti”. Non capisco come possa scaturire qualcosa di risolutivo da un incontro tra Moneti e un ingegnere… Leggi il resto »
Come volevasi dimostrare è tornata di attualità la questione stadio. I lavori ultimi fatti da Decasol non sono stati sufficienti a riaprire i distinti, né a mettere a norma l’impianto di illuminazione ostacolato goffamente dalla loro stessa copertura fotovoltaica… Alcune ditte sono state accontentate e altre no, con conseguenti ricorsi al Tar e spostamento in avanti della risoluzione del problema.
E’ notizia degli ultimi giorni che la finanza si è insediata in comune e sta verificando tutti i documenti relativi alla questione stadio; i nodi alla fine vengono al pettine, chi ha sbagliato paghi, e si volti definitivamente pagina!
Ultimo aggiornamento: il TAR ha accolto il ricorso dei creditori che sono stati esclusi arbitrariamente dal risarcimento di Decasol, pertanto va a monte la “soluzione” concordata tra Decasol e Comune, e votata da tutta la maggioranza del consiglio comunale.
Era abbastanza ovvio, eppure hanno voluto procedere ugualmente per quel vicolo cieco…