
SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Lunga è ormai la battaglia tra i balneari di San Benedetto e la Direttiva Ce 123 del 2006, ormai nota a tutti come Bolkestein, tanto lunga da assumere toni epici, tra manifestazioni di protesta della categoria e timori (fondati) di una prossima applicazione definitiva della direttiva che rappresenterebbe una catastrofe per gli attuali gestori delle concessioni.
Il prossimo 12 dicembre un nuovo capitolo si aggiungerà alla vicenda con l’Itb che “ha organizzato” annuncia il presidente Giuseppe Ricci “a partire dalle ore 17 e 30 un incontro pubblico in Sala Consiliare presso il comune di San Benedetto a cui sono state invitate tutte le parti politiche e i cittadini”. La posizione dell’Itb è chiara e si racchiude tutta in una parola: “Sdemanializzazione” , ovvero l’affidamento definitivo della superficie demaniale agli attuali concessionari per “eliminare una volta per tutte il problema”, fa sapere lo stesso Ricci.
Probabilmente però, all’incontro del 12 ci si limiterà a discutere delle semplici “vie di fuga” da una eventuale applicazione della direttiva e in questo senso c’è qualche buona nuova, grazie all’imbeccata di Antonio Smeragliuolo, balneare grossetano che si dice fiducioso “in una eventuale esclusione degli stabilimenti balneari dall’applicazione della direttiva 123 grazie ai punti in comune che le nostre attività hanno con alcuni servizi considerati “sanitari” come ad esempio i centri termali”. Smeragliuolo si riferisce all’articolo 2 lettera “f” della stessa direttiva, articolo che delinea i campi a cui la stessa non si applica e fra questi alla lettera f ci sono appunto i servizi sanitari sia pubblici che privati, come sono considerati appunto i centri termali, che, secondo il balneare, in un’interpretazione estensiva e forse curiosa avrebbero dei punti in comune con gli chalet per le notorie proprietà benefiche dell’ambiente e dell’acqua marini.
Al di là delle interpretazioni però, il rischio di un’applicazione della direttiva è un rischio concreto che grava su chi ha investito nelle concessioni e più in generale un rischio che investe l’intera città, ecco perché Giuseppe Ricci considera quello del 12 un incontro “che sarà sicuramente utile anche solo per tastare il polso della situazione”. Magari verrà tastato anche qualche polso importante visti gli inviti sia all’incontro che alla successiva cena presso lo chalet “Pescatore” recapitati a tante personalità politiche, tra le quali, ci svela lo stesso Ricci, sono previsti, anche se non hanno ancora confermato la loro presenza, David Sassoli (Pd) e Lara Comi (Fi) che saranno premiati ufficialmente dall’associazione di categoria per il contributo assicurato alla causa attraverso il loro operato a Bruxelles.
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Credo proprio che Sassoli non verrà, per il semplice fatto che al di là della demagogia spicciola, tipica di chi non vuol risolvere nulla, ma vuole semplicemente accaparrarsi il consenso della platea, il Governo ha già deciso, ovvero si andrà verso una conclusione anticipata delle Concessioni nel 2017,anziché nel 2020 come previsto dal Governo Monti, tutto questo per evitare nuove procedure d’infrazione già minacciate dalla Commissione Europea nei nostri confronti, per coloro che perderanno il diritto di occupazione della spiaggia saranno previsti degli indennizzi in proporzione agli investimenti fatti, questo per lo meno è quello che trapela dalle indiscrezioni dei… Leggi il resto »