
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’inverno di due anni fa cercai di avviare un percorso partecipativo relativo al nuovo lungomare di San Benedetto. Dopo l’estate 2013, a causa di sopraggiunti impegni lavorativi e familiari, fui impossibilitato a proseguire quanto avviato (in maniera del tutto gratuita e volontaria): ad ogni modo la fase interessante era appunto la costruzione di gruppi di lavoro che riflettessero insieme sulle possibilità di ripensare, attraverso il nuovo lungomare nord, l’intera città di San Benedetto.
Architetti, ingegneri, semplici cittadini, imprenditori alberghieri, imprenditori balneari, commercianti, rappresentanti delle associazioni ambientaliste e culturali: lo scambio di opinioni e valutazioni dovrebbe avvenire a stretto contatto col corpo politico e con i funzionari pubblici. Questo è un sistema ideale per il governo cittadino.
In realtà la progettazione del nuovo lungomare nord di San Benedetto era un pretesto per riavviare un ripensamento dell’intera città, come se sui due chilometri e mezzo ancora privi di una riqualificazione l’intero tessuto urbano cittadino scivolasse e riprendesse forma.
Un lungomare ripensato, riqualificato e riassorbito dal resto della città sarebbe un’opera non solo fine a se stessa ma in grado di ridisegnare San Benedetto per i decenni a venire: il tipo di mobilità seguente, i servizi pubblici, le infrastrutture necessarie per evitare che la ferrovia resti perpetuamente una cesura tra due unità urbane completamente differenti.
Questo è l’obiettivo che occorre porsi.
Sulla progettazione del lungomare nord in questi anni si è scritto molto, con tanto di presentazione di rendering. L’avvio dei lavori è sempre stato dato per imminente. Ora, la piccola polemica politica di chi vorrebbe la giunta Gaspari immobile anche in questo caso per speculare rispetto alle prossime elezioni, e di chi invece, nell’attuale maggioranza, vorrebbe presentarsi alle urne con almeno uno stralcio di nuovo lungomare già completato, non interessa chi scrive e i cittadini.
Il problema è un altro: si vuole realizzare comunque un’opera dispensiosa (si parla di 2 milioni di euro per i primi 400 metri, zona Albula compresa) e per questo motivo la fretta sarà sempre cattiva consigliera. Si parla di un intervento che dovrebbe partire fra appena un mese, e oramai si è fuori tempo massimo per una vera campagna di coinvolgimento. E si rischia anche di compromettere l’area con il riavvio della stagione estiva.
Qualcuno potrà affermare che di tempo per riflettere ce n’è stato abbastanza; invece occorre ricordare che a tutt’oggi, non fosse stato per RivieraOggi.it, nessuno avrebbe visto gli schizzi elaborati per la progettazione.
Si è ancora in attesa del parere della Sovrintendenza e ufficialmente, stano alle dichiarazioni, i lavori partirebbero fra un mese, a gennaio 2015.
Un azzardo troppo grande, perché un errore e una partecipazione limitata comprometterebbero le possibilità residue di sviluppo per la San Benedetto nei decenni a venire.
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Meno parcheggi, corsia preferenziale per bus fino a las vegas, continuazione lungo la via del mercatino (non ricordo come si chiama, quella che passa di fianco alla pista da pattinaggio) fino a sbucare nella via della capitaneria, chiusura della parte ad est (galoppatoio eccetera) e trasformazione in waterfront pedonale e ciclabile.
Si ma non è un progetto che si fa in un mese. Quello di cui lei parla è un progetto di trasformazione urbana complesso che richiede anche adeguati strumenti normativi.
E chi ha parlato di un mese?
L’amministrazione….
Si ma quindi? Io invece esprimevo un mio parere in risposta all’idea di Pierpaolo, peraltro in forte contrasto con appunto il comune gatta furiosa.
Forse dovrebbe intervenire meno ovunque come l’erba prezzemolina ;)
Il cosa si dovrebbe fare lo sanno pure i bambini, il punto non è cosa si dovrebbe fare ma che chi ha il potere di decidere e fare vuole agire in modo diverso. Possiamo fare i professori e dire “si dovrebbe fare così, si dovrebbe fare colà” ed è un errore in cui all’inizio caddi anche io, ma poi nei confronto reale con questa amministrazione ti accorgi che il problema non è nel merito delle cose o della loro fattibilità tecnica, ma il problema è sempre puramente partititco (badi bene partitico e non politico, perchè di politikè in quello che… Leggi il resto »
Sul lungomare sono stati prodotti solo i fantascientifici filmati di Farnush poi accantonati, e l’ultimo disegnino misero della sezione di lungomare da restaurare.
Ci vuole di più prima di toccare quella zona, e mi sarebbe piaciuto leggere di qualche proposta alternativa anche solo abbozzata che potesse stimolare il dibattito.
Non sarebbe ne il primo ne l’ultimo gesto avventato delle amministrazioni Gaspari. Il confronto con i cittadini? Un optional! La deontologia professionale? Pure…. Il disastro è annunciato, cerchiamo di limitare i danni per la città!