SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una vittoria difficile, sofferta, venuta nella fase finale dell’incontro. Una Samb che cambia pelle, specialmente rispetto alla sconfitta (dopo il calcio champagne del primo tempo) di due settimane fa contro il Campobasso. Tanto arrembante e spettacolare quell’incontro, culminato però con una sconfitta finale, quanto confusa ed estenuante questa sfida, giocata su un campo mal messo, contro un’avversaria di assoluto valore per la categoria.

Ma alla fine nel calcio resta solo il risultato finale, che oltretutto non è immeritato, nonostante un primo tempo sofferto in cui comunque i rossoblu hanno creato un paio di occasioni pericolose con Di Paola e Tozzi Borsoi. “Vedendo lo score della Samb, sicuramente occorrerà prestare attenzione al reparto difensivo, dobbiamo prendere meno gol” mi aveva detto appena 24 prima dell’incontro il nuovo allenatore rossoblu, Silvio Paolucci. E infatti, nonostante lo schema del 4-3-3 adoperato da Mosconi non sia stato messo in discussione, la Samb è sembrata più attenta a non scoprirsi. Minori sono state le incursioni di Baldinini, mentre Di Paola, anziché giocare in coppia offensiva con Tozzi Borsoi, è stato schierato da esterno destro (bene in avvio, un po’ meno nella ripresa).

Ma Paolucci è stato fortunato – e bravo ovviamente perché la fortuna l’ha cercata e trovata – ad indovinare i cambi. Proprio con quell’Ettore Padovani che era diventato un po’ la croce di Mosconi, con i suoi ingressi a pochissimi minuti dalla fine, contro il San Nicolò e poi Campobasso e Chieti, quando era entrato per cercare la vittoria, e invece, complice lo squilibrio del centrocampo, era giunta la sconfitta.

Stavolta Padovani ha preso il posto di Napolano, non al meglio dopo il piccolo infortunio, e ha dato immediatamente la scossa alla partita: accelerata sotto la Curva Nord, si conquista l’angolo dal quale scaturisce il gol di Carteri. Dopo una serie di ottime giocate che hanno strappato applausi, lo stesso Padovani è stato autore del contropiede con assist a Tozzi Borsoi, e gol del 2-0.

Importante anche l’avvicendamento di Cichella, che non ha convinto, con Fosco, dotato comunque di maggior dinamismo e incontrismo, e che ha contribuito a far avanzare il baricentro rossoblu.

Quello che ci voleva, davvero, per ricompattare l’ambiente in vista della sfida di domenica 14 dicembre a Macerata, che – in attesa del risultato di domani della capolista, a Recanati – rischia di essere davvero uno spartiacque importantissimo per tutta la seconda parte del campionato. L’entusiasmo dei tifosi, la ruggine che si spera tolta dalle spalle dei calciatori (lampante le difficoltà psicologiche di molti di loro nella prima fase di gioco, quando ovviamente l’assenza di un allenatore col quale erano molto legati come Mosconi ha influito), e la possibilità di valutare i nuovi arrivati senza dimenticare che anche Paolucci ha necessità di conoscere meglio la formazione, sono tutti elementi positivi.

A questi va aggiunto la maturazione compiuta da Vallorani, giovane under che in questa prima fase del campionato si era quasi sempre ben distinto in un ruolo difficile come il centrale difensivo ma oggi, contro un giocatore di valore come Ambrosini, è parso un veterano, con chiusure e recuperi sempre puntuali e puliti e con una freddezza esemplare nei disimpegni. Deve continuare così, potrebbe essere uno di quei under da avviare alla carriera professionistica.

Ultima nota, ovviamente rivolta a Cristian Pazzi, attaccante per tre anni con la Samb, con la quale vinse il campionato due anni fa (poi la mancata iscrizione in Seconda Divisione vanificò il tutto): il reciproco applauso tra lui e i tifosi e la sciarpa rossoblu con la quale è uscito dallo stadio sono quanto di più romantico, genuino e bello che questo sport riesce a regalarci. Grazie Cristian.