Povera San Benedetto. Cosa mai il sindaco Giovanni Gaspari dovrà ancora fare per essere messo in discussione?

Eppure il suo curriculum è ricco di promesse non mantenute che furono utili per la sua elezione (lungomare, circonvallazione, eccetera) e scandalose scelte (saune in Russia, fallimenti Samb, orribili pensiline, iniziative naufragate con la complicità di suoi assessori come il Mef, negazione del diritto di informazione facendo figli e figliastri, e via dicendo). Ultimo neo ma ben più grave l’aver ‘svenduto’ un glorioso ospedale come il “Madonna del Soccorso” all’egemonia regionale e provinciale, a discapito di una comunità di 150 mila abitanti per vantaggi e interessi non meglio precisati.

Toccato dalla misericordia, che ogni buon cristiano dovrebbe mettere in primo piano, aggiungo che le ‘mancanze‘ sopra descritte, possono essere ritenute opinabili, seppur con la caratteristica comune di spreco di denaro pubblico, anche se non formalizzato da un tribunale.

Ma almeno un paio di negligenze, anche molto recenti, non sono frutto di opinioni. Il sindaco è stato condannato anche in secondo grado dalla Corte dei Conti per aver sperperato denaro pubblico, facendo pagare due volte ai cittadini un Piano Regolatore che, beffa delle beffe, non risulta esserci.

Il secondo caso mi riguarda personalmente: sabato scorso nell’aula consiliare  ho dimostrato senza ombra di dubbio che Giovanni Gaspari sapeva, sin dal 2006, della realizzazione di un mastodontico impianto per stoccaggio del gas in zona Agraria, della sua presunta pericolosità e del danno turistico che avrebbe causato. Il 22 ottobre di otto anni fa dichiarò (carta manent) che non si può tenere nascosta al primo cittadino una cosa del genere.

Da quel lontano giorno in cui se ne accorse ad oggi, l’unico intervento al riguardo da parte della sua Giunta è stato quello di commissionare all’Università di Camerino (sempre pagata con denaro pubblico, credo 10 mila euro) uno studio per capire bene di cosa si trattasse. Ben sei anni dopo che lui e la Giunta ne erano venuti a conoscenza.

Riparto da dove sono partito: quali altre negligenze il sindaco Giovanni Gaspari e i suoi assessori dovranno ancora fare per essere messi in discussione? Cari sambenedettesi, mi dispiace dirlo, ma quanto sta accadendo è un pessimo segnale che va a toccare l’intelligenza e la cultura del popolo sambenedettese. A meno che non si tratti di puro autolesionismo che sta portando una città modello, come veniva ritenuta negli anni Settanta, al disfacimento totale. Vedasi colpo presumibilmente ‘mortale’ dell’impianto per lo stoccaggio del gas e la necessità di avvisare nei locali pubblici (alberghi compresi) della sua potenziale seppur remota pericolosità.

Ho provato indignazione quando ho saputo che alcuni rappresentanti della Giunta Gaspari, adesso dopo otto anni, vanno in Ancona per star vicini all’assessore regionale, l’ascolano Canzian, senza prendere iniziative personali. Senza porsi in primo piano nella protesta a difesa della cittadinanza. Mi indigna ancora di più sapere che i componenti dell’attuale maggioranza e della Giunta vorrebbero essere ri-votati. Assurdo.

Restando nell’argomento, in questi giorni è in atto un’iniziativa dei proprietari della Sambenedettese Calcio decisi a trovare risorse per il presente e per il futuro della nostra gloriosa squadra. Una società quella rossoblu che ha oggi i presupposti per tentare una nuova scalata ai vertici del calcio nazionale.

L’incontro di ieri ha lasciato intravvedere qualche spiraglio che, però, a quanto pare non ha granché tranquillizzato i due patron. Un nodo c’è infatti e quello non possono risolverlo i dinamici Moneti e Bucci: per la conclusione dell’iniziativa è necessario un contributo comunale pari al 50%. Contributo sul quale il sindaco non si è pronunciato perché assente giustificato nel momento in cui il particolare è stato riferito alla stampa.

Eppure c’è chi sta cercando di dare alla nostra comunità grandi segnali di risveglio. Per esempio, nel campo dell’informazione, Bachisio Ledda, con la sua televisione, sta offrendo alla città un contributo di grande qualità ma principalmente di indipendenza come è raro vedere in altri media, locali e nazionali. La diretta delle gare della Samb è solo il fiore all’occhiello di una emittente che sta facendo le cose in grande. Potrebbe contribuire alla rinascita del territorio, politica permettendo.