Nel 1814 George Stephenson realizzava Blucher, un motore capace di trasportare fino a 30 tonnellate di carbone in un solo carico. Nasceva così la prima locomotiva a vapore. La sua invenzione, come un treno in corsa, percorrerà velocemente la strada dell’evoluzione fino ad arrivare, due secoli dopo, al convoglio da 500 chilometri all’ora.

Cresciuto all’epoca della prima rivoluzione industriale, nel 1802 Stephenson viene assunto nella società mineraria dove lavora il padre come manutentore dei macchinari per l’estrazione minerale. Sarà il suo impiego per dieci anni, durante i quali si appassiona alla meccanica e approfondisce le sue conoscenze sui motori a vapore.

Una passione che presto lo porta a smettere di adoperarli come ferri del mestiere per cominciare a costruirli, fino a realizzare, nel 1814, Blucher, la prima locomotiva a vapore che resta saldamente ancorata alle rotaie grazie ad un sistema di ruote flangiate che ne assicurano l’adesione ai binari. Nei cinque anni successivi Stephenson realizza altre 16 locomotive a vapore. La sua invenzione, come un treno in corsa, percorrerà velocemente la strada dell’evoluzione, fino ad arrivare, due secoli dopo al convoglio da 500 chilometri all’ora.

Pochi giorni fa, in Giappone hanno testato un treno a levitazione magnetica in grado di viaggiare fino a 500 chilometri l’ora. La velocità raggiunta da questi treni è tale che ridurrebbe di circa la metà il tempo necessario per gli spostamenti in treno. Questi treni, noti con il nome MagLev sono praticamente dei veicoli sospesi in aria, il che è reso possibile da un campo magnetico che permette la levitazione. L’assenza di attrito con i binari, permette a questi treni di muoversi più velocemente e più silenziosamente rispetto ai treni convenzionali.

La Japan Railway Company, una delle aziende ferroviarie leader in Giappone, ha effettuato un test in cui un gruppo fortunato di cento persone ha potuto provare l’esperienza di viaggiare su questo treno. Il test, che è stata effettuato con successo, ha permesso a questi passeggeri di viaggiare dalla città di di Uenohara fino a quella di Fuefuki, che sono separate da una distanza di 42,8 km. Questa è solo una delle prime tratte di un percorso molto più lungo per i treni a levitazione che dovrebbe essere completato entro il 2027.

Stiamo parlando di due mezzi di trasporto, entrambi destinati al trasporto su rotaia, entrambi destinati a rappresentare un epoca ed ora a distanza di duececento anni ad essere simboli di due ere industriali. Nemmeno la fervida immaginazione del suo contemporaneo Jules Verne avrebbe potuto spingere, due secoli fa, George Stephenson a sognare un simile prodigio di tecnica e meccanica. Eppure, senza l’intuizione del padre della locomotiva a vapore, oggi non esisterebbero i treni superveloci.

Se, ti regalassero un viaggio in treno per Natale, preferiresti un tour romantico a bordo di un vagone trainato da una vecchia locomotiva a vapore o un super tecnologico treno a levitazione magnetica?