SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel momento in cui scriviamo sono in corso accertamenti per capire cosa sia accaduto al peschereccio Marpesca di Termoli che nel tardo pomeriggio del 26 novembre è attraccato al porto di San Benedetto a causa di un incidente accaduto mentre era al largo per una battuta di pesca.
Nelle reti, tirate a bordo, è stata rinvenuta una sostanza gelatinosa che, a contatto con l’aria, ha preso fuoco, provocando un piccolo incendio.
LA VICENDA Intorno alle 16 del 26 novembre è giunta, alla Capitaneria di Porto di San Benedetto, una richiesta d’aiuto per un principio d’incendio a bordo del Marpesca di Termoli che si trovava nei pressi di Cupra, a cinque miglia dalla costa. Una motovedetta ha raggiunto l’imbarcazione in poco tempo. I quattro membri dell’equipaggio hanno dichiarato ai militari che avevano notato l’innesco di un piccolo focolaio, prontamente domato, nelle reti da pesca, appena poco dopo averle tirate fuori dall’acqua. Sono state compiute varie verifiche a bordo e non sono risultati altri danni all’interno. Si è deciso, in seguito, di scortare l’imbarcazione al porto di San Benedetto per altri accertamenti e analizzare la sostanza gelatinosa rinvenuta nelle reti che potrebbe essere stata la causante del principio d’incendio. Intorno alle 17.30 il peschereccio è arrivato nel porto. Le analisi del materiale rinvenuto sono ancora in corso.
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sara’ magari qualche residuato bellico al fosforo ????
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/02/bombe-al-fosforo-united-states-of.html
esatto il composto Si tratta di fosforo bianco (si incendia a contatto con l’aria), fuoriuscito dagli involucri ormai deteriorati delle bombe chimiche!
Questo strana gelatina non sara’ percaso il solito fosforo dei soliti residuati bellici ?
Si può approfondire cosa scaricano in mare le piattaforme sparse nell’Adriatico e soprattutto quelle di fronte alla nostra costa e se adottano tecniche di fracking dove si utilizzano molte sostanze inquinanti ed infiammabili?Per approfondimenti si può visualizzare il blog della professoressa D’Orsogna docente negli States ma di origini abruzzesi, terra in cui ha condotte lotte contro Eni per evitare che i campi coltivati a vigneto nei pressi di Lanciano diventassero campi coltivati a petrolio. La mobilitazione cittadina è riuscita a cancellare il progetto Eni ed ha salvato i terreni agricoli: dorsogna.blogspot.com/
Il fracking in Italia è vietato dalla legge!
Certo! L’italia é un paese di raffinati: O IL FRAK O LO SMOKING.
Aridaje con sto fracking. La sostanza incriminata sara’ quasi sicuramente fosforo
Ho risposto al tuo periodo ipotetico con un dato di fatto che non sembra essere così scontato da certi faziosi anti-scientifici.
quindi i pesci diventeranno intelligentissimi.