
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Dissi che in caso di condanna in Appello mi sarei dimesso, ho buona memoria. Ma ora penso al ricorso”. Giovanni Gaspari va avanti per la sua strada, sparando a zero contro gli avversari: “Mi fossi trovato dall’altra parte non avrei agito come loro. Parlano a nome del popolo, senza avere nessuno dietro. In città si parla solo della sentenza della Corte dei Conti? San Benedetto ha tanti problemi, per risolverli occorre una guida. L’opposizione non ha a cuore gli interessi della collettività, bensì il bieco interesse personale”.
Il pronunciamento sul caso Zazio ha comunque sorpreso il primo cittadino che, tornando indietro, ripeterebbe l’identico iter: “Lo rifarei cento volte. Feci la cosa migliore, ne sono certo. La sentenza mi ha lasciato interdetto, non pensavo sarebbe andata così. Ero fiducioso, l’esito mi ha spiazzato”.
La decisione di restare incollato alla poltrona viene quindi “addebitata” alla sua maggioranza. “A livello personale avrei potuto compiere qualsiasi scelta, tuttavia ho avuto il bisogno di chiedere ai partiti di maggioranza una loro valutazione. Sono corretto e ho chiesto una riunione. Qualora mi avessero comunicato che era opportuno lasciare avrei mollato, dopo aver mandato un sms di ringraziamenti a tutti. Ho invece ottenuto la richiesta unanime di andare avanti. Impiegheremo il tempo per procedere alla risoluzione dei problemi di questa città, è l’unica cosa che ci muove ed interessa”.
Capitolo assicurazione. Secondo Gaspari la polizza pagherà l’intera cifra. Resta solo da capire con quale tempistica. “Parte oggi la segnalazione per la copertura del danno. Avendo sei mesi di tempo c’è la possibilità che i tempi previsti dalla sentenza e quelli assicurativi si vengano incontro”.
Il sindaco definisce lo scontro in Consiglio Comunale una “surreale bagarre”, con l’ordine del giorno che in realtà sarebbe voluto essere una mozione di sfiducia. “La minoranza non ha però il coraggio di definirla tale. Da tre anni ormai ottengono solo undici firme su venticinque. Dal 1997, anno dell’approvazione della legge Bassanini, un amministratore non fa gestione. I danni che può fare sono semmai di indirizzo. Motivo per cui dirigenti, assessori e sindaco hanno un’assicurazione. Se verrò riconosciuto come un soggetto che ha commesso un danno, non dovrà ritenersi offesa la città, risarcirò la somma. Ho detto al dirigente alle Finanze di attuare una variazione di Bilancio in positivo. Ci sarà un’entrata straordinaria”.
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Arrogante e presuntuoso fino alla fine!! Almeno per questo è rimasto coerente! Per il resto della coerenza,l’etica e la dignità se ne fotte, alla faccia del popolo bue! Avevo detto che mi dimettevo? Cacchio me ne frega di quello che avevo detto! Se uno di altra parte politica fosse stato condannato cosa avrei fatto? Avrei sbraitato,mi sarei legato davanti al comune fino a quando non si sarebbe dimesso,l’etica è importante! E perchè non consideri l’etica pure nei tuoi confronti? Cacchio me ne frega, io sono io e gli altri non sono niente! Ma un pò di dignità, di fronte alla… Leggi il resto »
Da quello che mi risulta Gaspari non ha detto: “Avrei sbraitato,mi sarei legato davanti al comune fino a quando non si sarebbe dimesso,l’etica è importante!”, ha detto il contrario e cioè che lui è una persona onesta che certe cose non le fa.
Un politico che non si dimette (pur ammettendo di aver detto che lo avrebbe fatto) perchè pur essendo stato condannato dalla Giustizia dice che rifarebbe tutto quello che ha fatto… In una parola… RECIDIVO
Ho già espresso la mia opinione. Auguro sinceramente che il ricorso in Cassazione sia felice per il sindaco. Qui parliamo di centinaia di migliaia di euro di consulenze per redigere un Piano Regolatore che non c’è. La città meriterebbe delle spiegazioni; invece affermare che si rifarebbe esattamente tutto allo stesso modo getta un po’ nello sconforto.
Già per un Prg pagato tantissimo che non c’è qualcuno dovrebbe risponderne. Condanna a parte.
O no? Qualcuno di una maggioranza che confonde l’onestà con la capacità, mi faccia capire. Sono tutto occhi.
Se non ne risponde davanti ai cittadini che nel 2011 lo hanno rieletto, è normale che adesso si senta impunito e dalla parte del giusto! L’incoerenza non è nel Gaspari-pensiero ma nel pensiero dei cittadini che prima lo votano per avere un nuovo PRG (2006) e poi lo rivotano per NON avere un PRG ma solo (Mega) Varianti (2011) per cui direttore, Gaspari sa che tutto gli è permesso in questa città anche trasformare la fontana di piazza Giorgini in una discarica, ed i cittadini continuerebbero a votarlo…
Sì ma il sindaco non lo ha ammesso, solo questo volevo chiarire. Insomma lui ha detto che non avrebbe ‘sbraitato’ se Martinelli (per esempio) si fosse trovato nella sua situazione.
politicanti di mestiere QUESTO E’
Grazie. Sul primo punto tenteremo di saperne di più. Ovviamente il ricorso è anche “politico”, serve quindi a prendere almeno 6 mesi di tempo durante i quali far dimenticare questo passaggio o consentire ai candidati per le regionali di non subire le conseguenze di quanto accaduto al sindaco. Sulla seconda questione nel video di un anno fa il sindaco disse di pagare di tasca sua mille euro. Credo sia dunque così
Scusate ma nel caso in cui l’assicurazione del comune paghi per Gaspari e Polidori, il danno erariale non sarebbe doppio? Dopo aver pagato per le superconsulenze, dovremmo pagare anche per l’aumento dei premi assicurativi?
Di regola, il passaggio in giudicato di una sentenza si realizza quando questa non è più impugnabile con nessuno dei mezzi ordinari di impugnazione. Quindi, poiché il ricorso per cassazione è un mezzo di impugnazione ordinario e il relativo termine per la proposizione è di 6 mesi, il passaggio in giudicato cui fa riferimento l’art. 63, co. 5, tuel, si dovrebbe concretizzare alla scadenza dei sei mesi o, se proposto ricorso, alla data della pubblicazione della sentenza di rigetto pronunciata dalla Cassazione. E’ chiaro, comunque, che se il sindaco o l’assicurazione pagano, l’incompatibilità legale non si realizza. Ma resterebbe il… Leggi il resto »