Dal numero 1011 di Riviera Oggi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Leo Bollettini è un imprenditore del gruppo Bollettini nell’ambito del settore ortofrutticolo da oltre 25 anni. È stato braccio destro di Luigi Calcagni dell’associazione A.N.E.I.O.A. (oggi Frutti Imprese) e vice presidente della suddetta per sette anni. Presidente anche del C.O.I.C.O. del distretto agroindustriale di San Benedetto del Tronto negli anni in cui la città confluiva tra la pesca, il settore ortofrutticolo, funi d’acciaio e l’enogastronomia. “Una dei migliori periodi industriali – a detta dello stesso Bollettini – quello che c’era prima, ora invece non c’è più. Si produceva per l’esportazione”.

L’imprenditore è un rappresentante del business, per conto della Regione Marche, non solo nel settore agroalimentare, nel continente Africano: “In Africa, dove mi reco spesso, ci sono molte risorse. Bisogna cercare di creare rapporti di lavoro e portare aziende in quelle terre per ottenere benefici di vario genere”.

Leo Bollettini è un grande sostenitore dell’editoria e della poesia. Infatti è presidente del circolo letterario Riviera delle Palme. Per un imprenditore una cosa solitamente non consueta. “Mi considero un imprenditore atipico perché vedo in maniera diversa alcune cose. Ho fermezza e vigore nel prendere decisione o rapporti di lavoro però guardo in maniera empatica le persone e le situazioni che mi gravitano attorno. Riesco a cogliere, negativamente e positivamente, le sensazioni di chi ho davanti a me”.

Da imprenditore e cittadino come giudica la situazione attuale a livello economico, politico e turistico a livello nazionale e locale?

Per come la vedo io agli imprenditori manca l’entusiasmo e vedo nella politica poca passione e consapevolezza delle scelte prese. I politici non prendono veramente coscienza di alcune decisioni prese pagandone poi, di conseguenza, il prezzo. I disastri provocati dalle alluvioni recenti ne sono una prova. Anzi la negligenza, appunto, di certe decisioni prese all’acqua di rose. A livello regionale e locale credo che qualsiasi sindaco debba saper assorbire totalmente le varie problematiche e mettere tutta la passione necessaria per trovare le soluzioni. Perché per qualsiasi cosa esiste una soluzione. Poi bisogna sapersi reinventare e guardare al futuro. Mi viene in mente, a livello locale, un esempio recente. Il lungomare. A mio parere le quattro corsie devono rimanere e deve essere rivisto in chiave moderna il progetto. Il lungomare deve essere attraente, al passo dei tempi. Cambiare e modernizzare. Si possono mantenere certe ideologie e tradizioni, però il lungomare va rivisto e modernizzato. Altre realtà turistiche sono molto avanti rispetto a noi. La parte nord del lungomare è rimasta esattamente come 82 anni fa. Inaccettabile. A mio parere lo stesso Onorati cambierebbe molte cose. Inoltre bisogna sistemare l’assetto urbanistico della città. Rendere San Benedetto più attrattiva. Emozionare e coinvolgere i visitatori. Per troppo tempo si è stati fermi. Per rilanciare il turismo occorre poi creare eventi stabili. Eventi divertenti e culturali. Mi piacerebbe, con altre associazioni, creare una rassegna che sia un punto di riferimento per tutta l’Italia Centrale. Com’è successo a Senigallia con il Summer Jamboree. Vorrei creare un evento che si ripeta annualmente, dove le tematiche possono cambiare, facilmente rintracciabile sul Web. Naturalmente per far modo che questo sia possibile ci vuole la massima collaborazione tra associazioni, enti e istituzioni. Sono comunque fiducioso perché è un progetto che porterebbe benefici all’intera collettività”.

Lei non ha mai nascosto una simpatia per il Presidente delle Marche Gian Mario Spacca. Ci dica il perché lo reputa una persona affidabile.

Per anni sono stato visto dalla comunità come un simpatizzante per il Centro Destra. In realtà io non guardo il colore o l’ideologia ma la persona. Voto valutando il soggetto. Secondo me Gian Mario Spacca ha avuto la capacità di rilanciare la Regione. Viaggiando molto ho potuto notare come le Marche siano, adesso, conosciute in realtà come Cina, Brasile, Emirati Arabi Uniti per fare qualche esempio. Prima non era assolutamente così. Spacca ha internazionalizzato le Marche. Basti vedere il rapporto del settore calzaturiero con l’estero. Con lui la Regione ha avuto una notevole crescita industriale, culturale, visiva e relazionale. E continueremo ad averla per anni. Naturalmente nel territorio ci sono diversi politici di degna bravura. Però attualmente considero ancora Gian Mario Spacca il numero uno”.

Parliamo della sua grande passione per l’editoria e la poesia.

“E’ un amore nato da sempre. Ho scritto libri di novelle e poesie. Come ‘La Giostra di Fuoco’ e ‘Solo e in apparenza’. Il mio ultimo lavoro, ‘Patto di Instabilità’, che ho presentato a luglio, sta ricevendo vari elogi e una buona risposta dal settore della poesia. Maurizio Cucchi collabora in maniera preziosa nella prefazione. Ho in programma una mini tournée in Italia per presentarlo al pubblico. Ci tengo poi a sottolineare come l’ultima edizione del concorso letterario Riviera delle Palme abbia avuto un esito positivo sia a livello di presenze sia di ospiti. È stata un’edizione effervescente”.

Chiudiamo parlando della Sambenedettese. Suo padre è stato per molto tempo vice presidente dei rossoblù. Quali sono le sue impressioni sul momento attuale?

“Mio padre ha vissuto 21 anni di Serie B. E’ stato il braccio destro di molti presidenti. Che erano prima grandi uomini e poi presidenti. La società aveva un profilo familiare, composto da un gruppo di amici. C’era molta etica. Si compravano i giocatori che avevano ’fame’. Poi era supportata dalla splendida tifoseria del Ballarin. Con la società attuale vedo margini di miglioramento. La volontà di fare bene. La squadra si sta comportando bene trascinata anche dal pubblico. Il rapporto con i tifosi per me deve essere costruttivo. Confrontarsi sapendo però che ognuno ha il suo ruolo. Ma per essere vincenti bisogna essere collaborativi in tutti i frangenti e componenti. Mi spiace vedere lo stadio in queste condizioni. Inoltre con la copertura è ancora più bello. Spero di tornare a vedere presto i tifosi nei distinti. Il Riviera delle Palme completamente pieno sarebbe un grande supporto e spettacolo da vedere. Anzi da rivedere”.

Firmerebbe per l’Ascoli in B e la Samb in C?

“Firmerei ma metterei la firma anche per l’Ascoli in A e noi stabili in B. Perché poi i bianconeri da quella categoria potrebbero solo scendere e incontrerebbero noi…”.