SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un’estate nera sotto il profilo meteorologico, ma uno speranzoso segno “più” nelle presenze (+3.6%) e negli arrivi (oltre il 6%) del periodo luglio/settembre, dato che segue l’esito positivo del primo semestre del 2014. “Ce lo aspettavamo: i dati della tassa di soggiorno erano sostanzialmente equivalenti all’anno passato”: parola di Gaetano De Panicis, fresco neo-presidente dell’Associazione Albergatori “Riviera delle Palme”. Qui tutti i dati in Pdf: Turismo san benedetto 2013-2014.doc

Con De Panicis abbiamo voluto approfondire i risultati comunicati ufficialmente ieri in conferenza stampa. E aggiungere qualche considerazione sul turismo locale.

“Nonostante il tiro al piattello di considerazioni spesso gratuite di cui soffre l’intero settore – afferma – dobbiamo riconoscere che il nostro sistema turistico è un modello vincente, ben ritagliato sul potenziale che abbiamo da offrire e qualificato da decenni di esperienza e professionalità che stanno garantendo il mantenimento del settore nonostante una crisi fortissima”.

Ma le piogge dei mesi estivi avevano lasciato immaginare a risultati diversi, stante le stesse lamentele degli operatori.

“Occorre capire come funzionano le prenotazioni negli alberghi, e diversamente il ruolo degli stabilimenti balneari. Innanzitutto gli albergatori sambenedettesi sono riusciti a fidelizzare in maniera compatta la loro clientela. Parliamo di un’ampia fascia di turisti che viene a San Benedetto da anni, affezionata ovviamente alla città e all’hinterland ma non di meno allo stesso albergo. Parliamo di una quota di 60% di clienti stabili a giugno, fino al 40% ad agosto. Questi clienti prenotano molti mesi prima del soggiorno, indipendentemente dal maltempo. Il picco cumulativo delle prenotazioni lo abbiamo ad aprile/maggio: queste poi continuano a giugno per luglio, e a luglio per agosto. L’incidenza del maltempo è limitata: anche le prenotazioni dell’ultimo momento avvengono spesso una settimana prima dell’arrivo, in pochi casi si tratta di prenotazioni a strettissimo raggio”.

Eppure con il maltempo sovente i clienti partono prima della fine della vacanza.

“In parte è vero, così come è vero che negli ultimi periodi riusciamo ad intercettare anche turisti che sono di passaggio, e sostano a San Benedetto anche uno o due giorni, prima di rimettersi in viaggio. Tutto questo comporta una ulteriore riduzione del periodo medio di pernottamento, le vacanze anche di due settimane sono oramai un evento raro”.

Lei è anche titolare di uno stabilimento balneare (concessione Blumarine, dal 2003; mentre la famiglia è titolare dell’hotel Riviera dal 1967): da quel punto di vista il suo giudizio sull’estate 2014 è simile?

“Purtroppo parliamo di due situazioni totalmente diverse. La pioggia e il freddo allontanano i turisti dal mare, che riducono gli affitti per gli ombrelloni e azzerano o quasi le consumazioni, quindi si è avvertita una notevole riduzione degli incassi. Avremmo bisogno di avviare un percorso di evoluzione ulteriore per le nostre strutture, in modo da mantenere un basso impatto visivo ma da garantire anche la possibilità di restare nella parte delle strutture commerciali con vista sul mare anche con la pioggia o vento forte. Questa è una condizione sine qua non per ampliare la nostra offerta turistica connessa con la stagione balneare, che potrebbe attrarre turisti anche in autunno e primavera e in particolari condizioni anche in inverno, perché la vista del mare e la salubrità dell’aria sono comunque apprezzate da chi non può fruirne per mesi. Abbiamo tuttavia il macigno della Bolkestein che limita sia i nostri investimenti che l’auspicata legislazione regionale”.

Sulla dinamica degli arrivi influiscono magari dei prezzi vantaggiosi rispetto al passato. Si stanno diffondendo scontistiche e offerte, negli ultimi anni.

“Può darsi, ma c’è un altro aspetto da considerare. I prezzi degli alberghi nella nostra zona offrono il tutto compreso: camera, colazione, pranzo, cena, molto spesso bevande, spiaggia, bicicletta, e a volte anche altri benefici. Questa prassi consente sia di limitare l’esborso complessivo, sia di garantire al turista già in partenza un tetto di spesa con il quale godere di una vacanza soddisfacente”.

Perché San Benedetto piace?

“Perché offre una vacanza piacevole, un contatto familiare apprezzato sia negli alberghi che negli stabilimenti balneari, la sicurezza, la buona cucina, una spiaggia di notevole qualità. Dobbiamo saper valorizzare quel che abbiamo: nessuno porterà un bambino di cinque anni in vacanza nella giungla, anche se una vacanza nella giungla ha i suoi aspetti piacevoli dal punto di vista dell’avventura. Ma noi siamo diversi e da generazioni abbiamo investito denaro e lavoro riuscendo a creare un sistema attrattivo e tutt’ora competitivo, anche se migliorabile”.

A proposito di miglioramenti: siete informati riguardo il progetto di riqualificazione del lungomare nord?

“Non conosciamo i dettagli, il sindaco e l’assessore Sorge ancora ieri ci hanno detto che a gennaio partiranno i lavori relativi al pennello sull’Albula e alla zona limitrofa. Il lungomare non è centrale soltanto per il turismo ma per tutta la città, è la nostra identificazione nel mondo. Da 80 anni riusciamo a gestire l’idea dell’ingegner Onorati, per cui abbiamo bisogno di una riqualificazione capace di garantire alle future generazioni di sambenedettesi le stesse opportunità di svago, tempo libero e lavoro che quell’intuizione è riuscita a dare a noi e ai nostri padri. Non potrei entrare nell’analisi tecnica del progetto, ma come imprenditore e cittadino gradirei valutarlo da punto di vista estetico e pratico”.

Cosa si aspetta per l’immediato futuro del turismo sambenedettese?

“Credo che il nostro modello reggerà l’impatto, se quest’anno fossimo rimasti al 2013 sarebbe stato già un successo. La crisi la soffriamo avendo una notevole maggioranza di clientela italiana. Riguardo agli stranieri, il loro afflusso è limitato dalla mancanza di un aeroporto: se lo avessimo qui sarebbe un’altro discorso, da Ancona o Pescara le cose si complicano. La stagione strettamente balneare resterà sempre connessa con i ritmi scolastici, per questo, tra inizio giugno e seconda metà di settembre, è auspicabile un ampliamento delle vacanze estive: anche con il sole che abbiamo avuto da metà settembre in poi, la domanda per le vacanze è così bassa che le nostre strutture non possono lavorare”.