SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un addio polemico, senza troppi giri di parole: “Il film a San Benedetto non si fa più”, annuncia il regista Enzo Castellari. “La Regione è stata una delusione. Il progetto è stato accantonato. Avrebbero dovuto garantirci delle cose, invece niente”.

Mesi di trattative e proclami, fino al prolungato silenzio. La pellicola si sarebbe dovuta intitolare “Lassù qualcuno ci ama”, con un occhio rivolto alla realtà del pugilato minorile macchiata dalla piaga delle scommesse clandestine.

La Film Commission ed il Comune avrebbero dovuto intercettare gli sponsor per raccogliere il denaro necessario a coprire le richiese della produzione, che prevedevano pranzo al sacco per tutti, assistenza tecnica ed alberghi a mezza pensione a quattro e a cinque stelle.

A gennaio Castellari era approdato in Riviera, dove era stato accolto dall’amministrazione comunale. Tra le locations monitorate dal regista si segnalarono alcune vie del Paese Alto, il porto, il Palazzetto dello Sport e il Forum di Porto d’Ascoli.

Ma a far discutere fu soprattutto il possibile cast che, oltre al prestigioso cameo di Quentin Tarantino, avrebbe goduto della partecipazione di Franco Nero, Drena De Niro e (forse) di papà Robert. L’avvio delle riprese venne fissato in un primo momento ad aprile, per poi essere rinviato al termine dell’estate. Ad ottobre però i contatti non sono più ripresi, con le volontà di Castellari migrate altrove.

Qualche segnale di riconciliazione giunge comunque dal produttore Gino Usai. Frizioni confermate, seppur in tono minore: “E’ vero, non c’è stato l’accordo, ma riparleremo con la Regione. Per adesso il film è solamente rinviato, dato che Castellari da gennaio dovrà lavorare ad un western in Spagna. San Benedetto è un posto ottimo e non escludo che possa essere ambientato qui un altro progetto cinematografico”.

Usai chiarisce i motivi del gelo: “Lo stop è legato a questioni economiche. L’idea è di rivolgerci pure a Cesenatico, così da realizzare il 30% dei ciak in Emilia Romagna e alleggerire le spese degli enti”.