
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la vittoria con l’Amiternina si affacciano diverse opzioni, riconducibili ad alcune teorie. In modo provocatorio, si può parlare di una svolta contingente, dovuta alle assenze di giocatori come Pepe e Tozzi Borsoi, oppure dare fondamentale importanza al ritorno di Borghetti. Ma- come è difficile credere che l’arrivo di Borghetti abbia migliorato la fase offensiva – è complicato credere che la presenza di Pepe e Tozzi Borsoi sia passata dall’essere fondamentale al diventare dannosa.
Delle due, la più probabile è forse la terza: non era così difficile. Semplificando, tra la gara di oggi e quella di Jesi ci sono diverse situazioni in fotocopia, e un esito completamente diverso. Occasioni clamorose fallite ad inizio partita (Tozzi Borsoi e Diarra la scorsa settimana, le due di D’Angelo oggi), assenze importanti in difesa (Borghetti, Viti e Botticini la scorsa settimana, Baldinini, Pepe, Viti e Botticini oggi), l’espulsione della prima punta (Tozzi Borsoi a Jesi, D’Angelo oggi).
La differenza principale sta nell’atteggiamento della squadra, nervosa e sconclusionata a Jesi, sicura e tranquilla oggi. Nonostante una settimana difficile, e una serie di critiche – più o meno esatte – rivolte a giocatori, società e (soprattutto) allenatore, i rossoblu hanno reagito con una gara di qualità e controllo.
Sin dai primi minuti i ragazzi di Mosconi fanno vedere buone cose, soprattutto in fase offensiva, con un grandissimo lavoro dei tre attaccanti. Il tridente rossoblu parte con Napolano (a sinistra) e Padovani (a destra) al fianco di D’Angelo ma – appena la palla entra in possesso – i tre operano una continua rotazione: Napolano si alterna tra l’estrema sinistra del campo e il centro, dando spazi a Valim (spesso ala aggiunta) e ottimi palloni per i compagni di reparto.
Gli stessi D’Angelo e Padovani sembrano in moto perpetuo, col primo che accorcia moltissimo in mezzo, e il secondo bravo sia nei tagli al centro che nelle cavalcate lungo la fascia. Proprio su un taglio da destra il numero 7 rossoblu serve una gran palla per D’Angelo, che – praticamente dentro alla porta – fallisce il tap-in (complice un super Di Fabio).
Siamo al 14′, e nei 5 minuti successivi D’Angelo ha altre due occasioni (trovando il fondo prima e Di Fabio poi) due occasioni per rifarsi trovando prima il fondo e poi Di Fabio. La partita procede con la cadenza del moto continuo rossoblu, costante nella metà campo avversaria. Dopo tanti tentativi, la svolta della gara arriva alla mezz’ora, su una trattenuta (non chiarissima) di Valente su Padovani: rigore (non certo) e rosso diretto (certamente ingiusto). Al dischetto va Napolano, che ratifica l’1 a 0.
Il vantaggio rende la partita ancora più tranquilla, coi rossoblu che non si svenano per affondare il colpo, e i giallorossi che provano a rimanere vivi. La partita scorre senza problemi fino al 39′, quando si consuma l’inspiegabile espulsione di D’Angelo. Padovani riceve sulla destra e serve il numero 9, che manda la palla a sinistra di Di Ciccio e prova a passare a destra, cadendo sul contatto: dal fallo e cartellino giallo per il difensore, l’arbitro – che vede una simulazione – dà il secondo giallo all’attaccante sambenedettese, con una decisione che sa di compensazione per il rosso a Valente.
In parità numerica la gara scorre senza particolari patemi: i rossoblu controllano la gara, ma l’Amiternina – messa benissimo in campo – copre con ordine, concedendo quasi esclusivamente tiri da fuori (nel corso della ripresa ci proveranno Napolano, Borgese, Franco e Carteri, senza costrutto). I ragazzi di Angelone provano anche a mettere qualche grattacapo a Fulop, ad inizio e fine secondo tempo, ma Gizzi e Lenart sono imprecisi.
Per la Samb si tratta di una partita in netta controtendenza rispetto alle ultime gare – sia quelle finite bene, che quelle finite male. Un solo gol, su calcio di rigore, e nessun gol subito. Eppure, la gara di oggi ha dato una migliore impressione di viittorie come quella di Fano e Celano, o rimonte come ad Agnone: è stata la partita della normalità. Mancano un po’ di incisività e cattiveria, ma sono tornate solidità e costanza; per ora, per tornare secondi a -3, basta e avanza.
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