
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per ora abbiamo soltanto la foto, ma la notizia, ovviamente, c’è. Il nuovo sottopasso di Contrada San Giovanni, recentemente inaugurato dall’amministrazione comunale di San Benedetto, non ha superato il primo “stress test“, ovvero il primo violento acquazzone di stagione.
Nella foto, ecco come compare nella mattina del 24 ottobre.
Pompe malfunzionanti? Eccessivo flusso di acqua? Episodio rimediabile o, purtroppo, una prima avvisaglia di quel che avverrà periodicamente? Speriamo nella prima ipotesi.
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Prendo spunto per una domanda semplicissima, ma di grande importanza: al di là degli ormai ultra dilatati tempi di realizzazione, sono state fatte tutte le necessarie verifiche tecniche progettuali per quanto riguarda il costruendo sistema che dovrebbe eliminare l’emergenza allagamenti nel centro cittadino? In particolare, si è tenuto conto dell’influenza delle condizioni del mare sulla vasca di raccolta acque piovane? Ci si è preoccupati che, se ho ben capito, il sistema di tubazioni non prevede alcuna pompa di sollevamento? Non vorrei, poi, ad impianto realizzato ed operante, si debba sentir parlare, come alibi, di “bombe d’acqua”, avverse condizioni marine, flussi… Leggi il resto »
buon inizio… tutto preventivabile! Complimenti vivissimi
ma come eccessivo flusso d’acqua?
non era nato per le future esondazioni del tronto?
ho capito altri soldi sprecati !!!
Non ho capito se quel sottopasso, oltre all’ovvia funzione viaria, può svolgere la tanto decantata funzione di valvola di sfogo per far evitare a Porto D’Ascoli gli effetti delle esondazioni del Tronto, e in che modo.
C’è qualche tecnico in grado di illustrare la cosa? Diversamente appare il solito spreco di risorse pubbliche, sottodimensionato e malfatto.
Bomba d’acqua, evento imprevedibile. Attendiamo ansiosi il sottopasso di via Pasubio.
Strano…….
Tutto cio’ e’ pazzesco, davvero! Ma possibile che non siano stati effettuati dedali stress test, o delle verifiche durante il collaudo? (sempre che sia avvenuto!) Questa storia e’ grottesca, a partire dal dilemma post realizzazione: “uno o due sensi di marcia”. Che schifo, e’ una vergogna. 3 milioni di euro e’ costata, 3 milioni di euro! Per il lungomare nord pero’ soldi non ce ne sono mai
Il sottopasso che collega la SS16 al lungomare di Grottammare nei pressi del fiume Tesino non si allaga mai ed è l’unico sottopasso praticabile per un sambenedettese che vive sul lungomare per tornare a casa. Il progettista, avendo dimostrato scarsa capacità, almeno poteva copiare il progetto dei colleghi confinanti!! Ha ragione Perazzoli, soldi spesi male ed opera pubblica inefficace.
PAROLE Santissime..il progettista l’ing. Antolini mi ha chiesto l’amicizia su FB.. perche mi ha detto che non si ricordava di avermi mai conosciuto e di avermi mai parlato.. VISTO CHE LO BLOCCATO .. gli faccio sapere che……. non vivo in Madagascar e l’ing Antolini si è fatto conosce a tutta la Città con questo sottopasso che lo si ricorderà.. per sempre…Ingegnere.. buona giornata a Lei e a Gaspari.