Jesina-Samb. Sul campo della Jesina la Sambenedettese di Arcipreti e Mosconi forse non è stata soltanto sconfitta per la prima volta in questo campionato. La gara infatti potrebbe aver messo a nudo problemi fino ad oggi nascosti sotto un velo. L’aspetto tecnico e quindi le vittorie accumulate potrebbero aver contribuito a rendere il velo meno trasparente. Nè, secondo me, l’aspetto tecnico è stato determinante ieri in quanto, per l’ennesima volta, i rossoblu si sono dimostrati nettamente superiori agli avversari. Anche se qualche ritocco, roba da poco, non guasterebbe e sicuramente sarà fatto.

Non si può spiegare in modo diverso l’atteggiamento tenuto da Tozzi Borsoi, un giocatore che quando viene espulso (la gara di Agnone rientra tra quelle eccezioni che si verificano una sola volta nella vita), la Samb non rimane con un uomo in meno ma con due. L’esperienza insegna che o il capitano ha una doppia personalità che nessuno ancora conosce o ci sono motivi strettamente personali o motivi causati da buoni rapporti venuti a mancare negli ultimi tempi.

Per esempio le parole di un nostro commentatore, che non mi sento di avallare ma nemmeno di negare, potrebbero rappresentare un indizio se corrispondessero a verità. Ha scritto che contro il Termoli Tozzi Borsoi si è rivolto, durante la gara, a brutto modo nei riguardi di mister Mosconi. Potrebbe essere una fantasiosa interpretazione ma anche no. Lo chiariremo con i diretti interessati. (AGGIORNAMENTO: Nella conferenza stampa di oggi 21 ottobre, l’attaccante ha smentito categoricamente che ci siano stati disguidi tra lui e l’allenatore. È stata un invenzione di un tifoso)

Gli arrivi di Napolano e Carteri, seppur unanimamente accettati sul piano tecnico potrebbero aver creato qualche problema all’assemblaggio e quindi allo spogliatoio? Riteniamo di no perché i due ragazzi sono molto seri e il tecnico non sembra portato all’autolesionismo. Sta di fatto però che il rendimento di Napolano non è cresciuto nel tempo dopo un inizio scoppiettante, le prove di Carteri non sono state all’altezza del giocatore che conoscevamo, né i due anni in più possono giustificarne il calo di rendimento.

Al limite può essere discussa la sua posizione in campo troppo defilata, io lo ricordo sempre nel vivo del gioco, aggressivo e vincente su tutti gli avversari che si trovava di fronte. Pesterebbe i piedi a Borgese? No perché le caratteristiche dei due ottimi giocatori si integrano perfettamente. Borgese è più uomo da assist e di tecnica superiore, Carteri è uomo di ‘fatica’ che per essere determinante deve toccare e togliere agli avversari più palloni possibili, compito che nell’attuale ruolo non gli è congeniale. Mosconi, nonostante l’assurda regola degli under, deve trovare il modo di farli giocare insieme in mezzo al campo anche ricorrendo al cambio di modulo: a mio parere il 4-3-3 è più utile a squadre che vogliono affrontare in modo sfrontato squadre più forti  che a squadre più forti contro quelle più deboli. Anche se mi ripeto, aggiungo che, con Tozzi Borsoi al meglio, l’aspetto tattico potrebbe rappresentare un semplicissimo dettaglio. In Quarta serie.

Continuando a scavare non possiamo esimerci dal pensare che in società non fili tutto liscio e che i problemi della doppia proprietà, da molti preventivati, stiano venendo alla luce. Magari non tra Manolo Bucci e Gianni Moneti ma tra tutto l’ambiente più vicino alla società, colto di sorpresa dall’arrivo dell’imprenditore romano ma di più dalla sua grande determinazione di non volere intralci esterni o di accettare compromessi. In diversi gli hanno rimproverato il fatto che non ride mai, il motivo potrebbe essere rappresentato da altri fattori  e non solo dal suo carattere. Vedremo. Glielo chiederemo.

Sta di fatto che, a parte la difficoltà di un comando doppio, esiste una realtà (o equivoco) di fondo che Moneti è in grado di superare mentre genera problemi che per Arcipreti e Mosconi potrebbero essere grandissimi e incidere sulla loro serenità. Anche se ieri abbiamo notato sul volto del presidente di Viterbo una preoccupazione mai vista prima. La realtà o l’equivoco è che i giocatori sono stati scelti tutti da Moneti con l’avallo di Ds e tecnico per cui la loro responsabilità è grandissima mentre, sotto questo aspetto, Bucci sta in una botte di ferro: se tutto va bene ok, se le cose vanno male non sarà lui lo sconfitto.

Con una differenza però: mentre il ‘piccolo’ problema può essere stato considerato una specie di sfida per il presidente Moneti non lo è per Arcipreti che ha sì la responsabilità delle scelte tecniche ma non sarà oggi molto contento di trovarsi di fronte ad un out-out così delicato.  Per il suo ruolo di amico fedele di Moneti  certe responsabilità potrebbero risultare più grandi di lui e… confonderlo. Le sue parole, più da allenatore che da Diesse dopo la fine di Samb-Termoli, potrebbero risultare un segnale importante di certe sue preoccupazioni, secondo me legittime.

C’è però un ‘dulcis in fundo’ positivo che va preso in considerazione: la sconfitta di Jesi potrebbe risultare la più importante e utile della stagione all’insegna del detto “non tutto il male vien per nuocere“. Infatti, indipendentemente dal fatto che le mie considerazioni abbiano un fondo di verità o no e che è ancora tutto rimediabile, la partita ha evidenziato un qualcosa che va al di là del risultato sul campo. E che va risolto.

Obiezioni: al primo stop certi allarmi sono ingiustificati. Rispondo che prevenire è sempre meglio che curare ma anche che sarei l’uomo più felice del mondo se la sconfitta di ieri risulterà un semplice episodio dovuto al fatto che abbiamo incontrato una squadra più forte e in forma e che due sconfitte (sempre esterne) in 45 partite rientrano nella norma. Per me è scattato un allarme che solitamente serve per evitare ‘catastrofi’.