MASSIGNANO – Nella serata del 13 ottobre, si tenuto un incontro pubblico presso il ristorante “Il Contadino” a Massignano. Il tema, promosso da un comitato cittadino, riguardava le centrali a biomassa e la pirogassificazione.

La discussione dell’assemblea aveva per argomento un progetto presentato in Comune da privati per la realizzazione di un impianto di cogenerazione a biomassa, e la preoccupazione da parte dei cittadini per le possibili conseguenze relative a inquinamento e impatto ambientale che tale opera comporterebbe.

Il comitato ha evidenziato “che si tratta di un impianto della potenzialità di 100 Kw elettrici e 220 Kw termici da collocare in una zona già altamente inquinata”. Diversi gli interventi da parte di esperti, fra i quali il dottor Gianni Vantaggi (medico Isde) il quale ha spiegato che nello specifico “la pirogassificazione porta delle conseguenze per la salute, contribuendo all’inquinamento ambientale e alla diffusione delle malattie.

“In casi come questi – ha continuato il medico – un sindaco deve chiedersi quale sia l’impatto ambientale di un progetto del genere sul territorio, come cambia la qualità dell’aria e quali benefici, sempre che ce ne siano, può trarne la comunità”.

Presente, tramite videoconferenza, anche Federico Valerio chimico ambientale (ricercatore presso Istituto nazionale di Ricerca sul Cancro di Genova) che ha affermato senza mezzi termini che “a monte della diffusione di tali impianti vi sono gli incentivi che generano facili guadagni”. Inoltre ha affermato: “Per essere più chiari questi sono impianti di tipo speculativo economico. Ne ho visti parecchi di progetti ma questo è il peggiore che io abbia mai visto”.

A seguire, Luigino Quarchioni (presidente Legambiente Marche) ha definito l’impianto a biomasse “come un vestito su misura, non esiste un impianto ideale per tutti” e questo tipo d’impianto non è commisurato all’ambiente di riferimento”. Ha concluso dichiarando che “gli incentivi a volte sono usati nei modi sbagliati e in questi casi la differenza la fa la politica”.

Infine, la parola è passata a Mirco Moretti (perito industriale) che con il suo intervento ha toccato l’aspetto della tutela della salute dei cittadini per quanto riguarda l’esposizione al rumore. Ha inoltre precisato che all’interno del progetto “mancano dei dati che sarebbero fondamentali per stabilire anche l’entità dell’impatto acustico. Nonostante questo, considerato che tale impianto funzionerà ventiquattro ore su ventiquattro, non può non generare inquinamento acustico”.