
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ stato inaugurato lunedì mattina il sottopasso di zona San Giovanni, opera che consentirà di collegare più facilmente l’area produttiva di Porto d’Ascoli alla Riserva Sentina, superando lo sbarramento costituito dalla ferrovia.
L’infrastruttura, in caso di alluvioni, fungerà anche da valvola di sfogo per il deflusso delle acque, abbassando il livello di rischio per l’intera parte sud della città.
“In tutta Italia stiamo piangendo la vittima di Genova”, ha detto il sindaco Gaspari. “Questo episodio ci riporta alla mente l’esondazione del Tronto del 1992 e ci ricorda la vera ragione per la quale abbiamo realizzato questo sottopasso: creare una valvola di sfogo per il deflusso delle acque in caso di esondazione del fiume. Auguriamoci che l’opera non serva mai per questo motivo”.
Un intervento atteso ben diciassette anni. “Oggi, recuperando un finanziamento importante della IGD che sembrava perso, siamo riusciti a mettere in sicurezza un’area strategica della città. Il ringraziamento va ai tecnici del Comune, a Ferrovie dello Stato, alle imprese che, nonostante i vincoli stringenti del Patto di Stabilità, hanno lavorato con competenza. Mi auguro che la pista ciclopedonale possa essere molto utilizzata e permettere a tanti di conoscere la Riserva Sentina un bene naturalistico che poche città vantano. Ad inizio 2015 inaugureremo il sottopasso di via Pasubio e a seguire completeremo i lavori sui sottoservizi della zona Agraria”. La cerimonia è proseguita con la solenne benedizione di rito del Vescovo Bresciani.
Il sottopasso è alto 3,50 metri, largo 7,65 metri e accoglie una pista ciclopedonale. Il tunnel è costituito da uno “scatolare”, un parallelepipedo in cemento armato che è stato realizzato a parte “fuori opera” e poi è stato collocato sotto la linea ferroviaria mediante la tecnica della spinta oleodinamica. Un’altra parte importante dell’intervento ha riguardato il rifacimento, senza interromperne la continuità, del “Collettore Basso Tronto” che convoglia verso il depuratore comunale di San Benedetto del Tronto i liquami provenienti dai comuni della vallata del Tronto. Fin dalla costruzione del rilevato ferroviario, in quel punto c’era un passaggio a livello a mano fiancheggiato dai due attraversamenti che consentivano il normale deflusso delle acque meteoriche.
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Mi sto stropicciando gli occhi da più di un’ora per capire se sto leggendo bene o c’è un errore di scrittura/dichiarazione, praticamente siamo l’unico comune d’Italia a costruire sottopassi ferroviari per far defluire le acque?
D’accordo le politiche Keynesiane, ma non vi pare eccessivo creare un sottopasso per il deflusso delle acque? No bastava un fosso di raccolta? Siamo proprio al paradosso: in tutta la città si auspica di non trovare mai più i sottopassi allagati e qui invece si sostiene che i sottopassi si devono allagare per consentire il deflusso delle acque? Siamo al ridicolo! D’accordo che il Gaspari pensiero è quello di “non prendere l’auto” quando piove e di non utilizzare i sottopassi ma caspiterina qui si è andati oltre? ma chi gli prepara i discorsi un bambino di 7 anni?
Il vero paradosso è leggere tali commenti dopo i fatti di Genova.
Se non si fa è sbagliato, se si fa è sbagliato.
Ma quando si riveste il ruolo di tuttologi capisco che sia difficile uscirne.
Capisco che in questi tempi il ruolo del giornalista sia particolarmente difficile e sia facile farsi attirare dalle sirene ammalianti dei palazzi del potere ma prima di dare ad altri del “tuttologo” ci si dovrebbe sforzare di entrare nei contenuti. Io non mi limito a fare delle sterili critiche ideologiche, ma entro nel merito delle questione, non ho la presunzione di aver ragione ma mi piacerebbe che chi obietti le mie dichiarazioni si sforzi di confutare la mia tesi e non attaccando beceramente la mia persona. La domanda principe da porre è il sottopasso è un’opera prioritaria in città? Deduco,… Leggi il resto »
Mai stato piu’ serio.
Ci hanno messo circa 20 anni per farlo.
Con questo ritardo l’hanno fatto con gli interessi maturati in tutti questi anni dall’importo iniziale del progetto.
5-6% per 20 anni!