SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prendete un appartamento, immaginate di volerlo vendere e di doverlo svalutare già in partenza del 20-30% a causa della movida molesta. Succede in Via Mentana e zone limitrofe, dove il problema del vandalismo e degli schiamazzi a notte fonda stanno facendo scappare potenziali residenti. “L’area è centralissima, eppure non è molto gradita. E’ un momento difficile per il mercato immobiliare, ma non possiamo negare che questo fenomeno influisca in maniera rilevante sulla riuscita delle operazioni di cessione”.

Case e Co”, “Remax”, “Troiani”, “Adriatica” e “Pianeta Casa”. Varie le agenzie sambenedettesi interpellate, identico il responso, con ogni realtà che offre spunti e sfumature differenti. “Se ci sono due stabili identici, uno in Via Mentana e l’altro a 200 metri, il primo non si vende, il secondo sì”, confida Renato Troiani. “La gente non si rassegna al fatto che i loro beni valgano meno. Quando li mettiamo di fronte alla realtà il risveglio non è piacevole. In molti si mordono i gomiti”.

La crisi economica ha appesantito il problema. Le case sono inoltre datate e di modeste dimensioni. “Sono tipologie cielo-terra – prosegue Troiani – però in diversi casi sono state rilevate da costruttori, accorpate e riunite, mettendo in piedi 70-80 metri quadri a piano. Alcune strutture sono state realizzate agli inizi del 2000. La differenza ad oggi la fa il posto, meno amato rispetto al passato. Lo spostamento della Caserma dei Carabinieri ha influito. Fosse rimasta in Via Pizzi, dubito che l’attuale situazione di tensione si sarebbe sviluppata”.

Dall’aprile 2013 – periodo nel quale realizzammo una prima inchiesta sull’argomento – nulla è cambiato. Anzi, lo scenario si è allargato a macchia d’olio. Il valore degli immobili si è arenato a 1800 euro al metro quadrato e l’unica alternativa è la concessione in affitto. “In quel caso gli inquilini si accontentano – affermano i titolari di Pianeta Casa – male che vada rimangono un anno, ma se fai un acquisto, per di più accendendo un mutuo, non fai una scelta a cuor leggero. Se ti penti diventa dura”.

Decisamente meno drammatica è la presa di posizione dell’agenzia Melloni: “La movida? E’ un elemento aggiuntivo. Tuttavia, non è che senza movida quegli immobili andrebbero a ruba. Si distendono in verticale, sono costruzioni scomode. Attualmente le condizioni per l’acquisto sono due: il costo e la qualità. Non basta la convenienza. L’investimento sul mattone non si fa più da tempo. Quella è una zona storica giusto sulla carta. L’unico posto che non ha perso valore è la prima fila sul lungomare, nonostante i disagi che anche là generano alcuni locali”.