ASCOLI PICENO – Piero Celani non ci sta a ricoprire il ruolo del capro espiatorio e, a pochi giorni dall’addio alla presidenza della Provincia, sferra l’ultimo attacco a Giovanni Gaspari. “Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo”, accusa a proposito della questione della bretella collinare. “Lui, sindaco del Pd a tutto tondo, dimentica regolarmente che prima della giunta Celani, c’è stata la giunta Rossi e prima ancora quella Colonnella, entrambe targate centrosinistra. E, guarda caso, il tracciato della bretella risale a quei tempi”.

Il numero uno di Palazzo San Filippo è irritato per essere stato tirato in ballo nel corso della visita del viceministro Nencini e ricorda nel merito il progetto dell’ingegner Canestrari, “per il quale la Fondazione Carisap erogò un finanziamento di 300 mila euro”. Tuttavia, l’ipotesi venne giudicata inattuabile.

“Venne quindi la giunta Celani, madre di tutte le sciagure nella versione gaspariana. Con me, invece, e gli atti sono a disposizione di chiunque volesse rileggere questa vicenda con documenti ufficiali e non sulla base di fantasie, sono stati proposti più progetti nel corso di incontri e riunioni a San Benedetto, in Provincia e in Regione. Progetti che avrebbero avuto bisogno del disco verde dell’ente interessato: il Comune di San Benedetto. Sì, quello diretto da Giovanni Gaspari, che invece non ha mai dato alcun riscontro, nè in un verso né nell’altro”.

Il presidente rispolvera a questo punto la riunione svoltasi il 23 maggio 2012 presso la Regione Marche. “L’oggetto dell’incontro era un accordo tra Anas SpA e il Ministero delle Infrastrutture per il finanziamento di uno studio di fattibilità per l’adeguamento della Statale Adriatica nei territori di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. In quell’occasione la Provincia  relazionò degli approfondimenti progettuali per il tratto di variante alla Statale16 ricadente nel territorio di San Benedetto e Grottammare, sulla base sia dell’ipotesi iniziale base di tracciato riportata nello studio di fattibilità predisposta dall’Anas sia del mutato assetto urbanistico del territorio interessato. Approfondimenti che avevano portato all’individuazione di ben quattro soluzioni progettuali alternative. Non una, dunque, bensì quattro. Qualcuno potrebbe chiedersi quale sia stata la reazione del Comune di San Benedetto: nessuna. Evidentemente Gaspari era già troppo impegnato a salvaguardare la poltrona di primo cittadino dagli attacchi dei suoi compagni di partito per potersi occupare pure di una bretella”.

Celani confessa infine di essere tornato a sollecitare il sindaco a settembre, per la convocazione di un tavolo tecnico. “La risposta? Decisamente singolare. Noi avremmo dovuto coordinare il percorso verso la scelta del tracciato migliore. Ma la bretella non è un’opera viaria che interessa San Benedetto?”.

Conclude l’esponente di Forza Italia: “Gaspari non butti sempre la palla nel campo avversario perché potrebbe rimbalzargli contro. Provi ad assumersi, almeno una volta, le sue responsabilità, magari coinvolgendo se ritiene troppo pesante le responsabilità anche l’assessore Sestri, a cui invierò a giorni un promemoria sull’argomento”.