SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Venisse inaugurato oggi, il sottopasso sarebbe a doppio senso. Per le modifiche occorre una volontà politica differente”. Leo Sestri tenta di far chiarezza a proposito del progetto di zona San Giovanni, di prossima inaugurazione.

Un’opera che lo stesso Comune – in un comunicato del 30 settembre – concepisce ad un solo verso di percorrenza (da est verso ovest) e che sta generando diverse polemiche, soprattutto a livello politico.

Tutto nasce da una comunicazione del direttore dei lavori, Nicola Antolini”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici. “Ci diceva che un doppio senso avrebbe potuto creare delle difficoltà. Lunedì scorso abbiamo effettuato un sopralluogo con i tecnici e hanno evidenziato che esiste una strada alternativa per rientrare a San Benedetto. Io ne ho parlato in giunta al sindaco e anche in maggioranza, tanto che ho rivisitato il cantiere assieme ai consiglieri del Pd Benigni e Morganti”.

Una questione da collegare alla sicurezza degli automobilisti. A detta dei più prudenti potrebbe risultare pericoloso l’incrocio che si presenta al termine della rampa che conduce dalla Superstrada al sottopasso. “Io ho semplicemente riportato una segnalazione, non ho deciso niente. Non sono abituato ad imporre le cose – prosegue Sestri – voglio una soluzione seria, condivisa ed obiettiva. Non dipende da me, deciderà la maggioranza la prossima settimana”. Il doppio senso potrebbe a questo punto essere avallato da una migliore segnaletica che avvicini le vetture alla temuta intersezione.

Del sottopasso si parla dal 2001. In quell’anno venne approvato lo schema della convenzione che disciplinava i rapporti tra il Comune e la Iper San Benedetto Srl. Questo prevedeva un investimento di oltre 3 milioni di euro a carico della ditta per la realizzazione dell’adeguamento della viabilità nella zona e la costruzione del sottopasso ferroviario.

La ditta realizzò la rotatoria su via Pasubio e l’adeguamento della viabilità in via San Giovanni, con una spesa di poco superiore al milione di euro. I problemi riguardarono il sottopasso, a causa di una serie di fattori nel frattempo intervenuti. Poiché era scaduta la durata della convenzione, nel 2007 Comune e Igd dovettero rinnovarla per confermare la validità dell’impegno della ditta, quantificato nella residua somma di 2,1 milioni convenzione ulteriormente rinnovata nel luglio 2009. In quest’ultimo accordo, si è previsto che la progettazione del sottopasso fosse eseguita dal Comune, mentre ovviamente il costo di realizzazione è rimasto a carico dell’impresa.