SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nelle mani del Gabibbo. Il caso dell’incrocio di Viale De Gasperi potrebbe presto finire a “Striscia la Notizia”. A contattare il tg satirico è stata Simona Marchetti, titolare della tabaccheria di Via Asiago. “Scrivo in rappresentanza di un gruppo di commercianti e di cittadini di San Benedetto”, si legge nella missiva inviata lo scorso 25 settembre alla sezione Sos Gabibbo. “Ci hanno chiuso un incrocio a dir poco fondamentale per le nostre attività nonché per la viabilità, considerando che nella zona ci sono tre scuole. Abbiamo parlato con l’assessore ai Trasporti e ci ha risposto che il punto è stato chiuso per motivi di sicurezza in quanto pericoloso”.

Prosegue la Marchetti: “Abbiamo chiesto la rimozione dello sbarramento improvvisato con la messa in sicurezza dell’incrocio attraverso dossi, un semaforo o una rotatoria, ma non abbiamo avuto risposta. Da diversi giorni cerchiamo di avere un incontro con il nostro primo cittadino che, a detta della segretaria, è troppo impegnato per ascoltarci. Aiutateci a far ascoltare la nostra voce”.

Intanto, si è conclusa la raccolta firme in favore della riapertura dell’incrocio. Le adesioni – consegnate martedì in Municipio – sono state 1269, accantonate in appena di una settimana. “Avessimo proseguito un altro po’ saremmo arrivati a 2 mila. Ci stanno mettendo in ginocchio, la via è morta. Non passa più nessuno, a parte nelle ore di scuola”.

Residenti e negozianti se la prendono col sindaco, come emerge chiaramente nella segnalazione a Mediaset. “La questione è grave – dice la tabaccaia a Riviera Oggi – noi vogliamo parlare con Gaspari, lui manda avanti gli assessori. Fossero sufficienti loro, il sindaco potrebbe benissimo non esserci. Che lo paghiamo a fare? La sperimentazione prevede mosse graduali, non si possono effettuare forzature. Bastava cominciare con piccoli passi. Siamo favorevoli al miglioramento della situazione, però non così. Quello è un incrocio fondamentale, basta regolarsi. Il Comune sta curando il mal di testa tagliando direttamente la testa”.

L’emergenza non riguarderebbe solo gli affari in calo. “Il pulmino impiega venti minuti in più e le poche auto che passano dalle nostri parti sfrecciano a 100 all’ora. L’incrocio era grande e comodo. L’alternativa potrebbe essere un semaforo, una regolamentazione simile a quella di Via Voltattorni. La tipologia è simile. Occorre intelligenza, hanno creato due vie fantasma”.