
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La sicurezza è un valore non contrattabile”. Fabio Urbinati risponde a tono alla Cidec, in fibrillazione per la rivoluzione prevista entro novembre in Via Montebello nelle giornate di mercato.
Il tratto interessato, come detto, sarà quello compreso tra le traverse di Via Pizzi e Via Roma. Qui gli stand verranno staccati dal marciapiedi e situati in mezzo alla strada, così da lasciare libero un percorso laterale di almeno 4 metri e mezzo.
Per il presidente dell’associazione, Carmine Chiodi, la disposizione a ‘doppia fila’ costringerebbe i commercianti a lavorare spalla a spalla. “E’ assolutamente inesatto affermare che agli operatori sono state recapitate lettere dal nulla”, sbotta Urbinati. “Il percorso è stato ampiamente partecipato, la discussione è durata due anni. Sull’argomento abbiamo indetto più di dieci riunioni, accogliendo quattro modifiche su cinque proposte dalla Cidec”.
L’assessore alle Attività Produttive sventola la direttiva ministeriale che ha fissato severi paletti all’indomani della tragedia di Guastalla. “C’è poi il diritto al lavoro di tutti, compresi coloro che hanno struttura a sede fissa e che il martedì e venerdì spesso rimangono con le mani conserte. Siamo aperti e disponibili, ma la procedura andrà avanti. Dopo trent’anni è giunta l’ora di modificare il mercato, di trasformarlo in positivo”.
La Cidec fa riferimento ad una piantina alternativa da proporre all’amministrazione comunale. “Male ha fatto Chiodi a non presentarlo in Comune, un piano prima di essere sottoposto agli amministratori deve passare negli Uffici per un ok tecnico. Non si dica che non c’è stata disponibilità. Una tesi smentita dai documenti. Se non si è in grado di rappresentare operatori è un altro discorso. All’ultima riunione la Cidec nemmeno si presentò”.
A questo punto cosa accadrà? “Gli ambulanti sanno dove trovarmi, anche senza appuntamenti. Li ascolterò uno ad uno. Per quel che riguarda invece occorrerà scegliersi le nuove postazioni, altrimenti si adotterà l’assegnazione d’ufficio”.
Lascia un commento
La direttiva ministeriale è chiara e non consente mere interpretazioni, un altro discorso, poi, è quello relativo le attività commerciali stabili che sostengono costi certamente importanti in un periodo non certo di “vacche grasse” e che vanno tutelate in ogni modo. Mi sorge spontanea una domanda, ma non c’era un piano strategico di rilancio del commercio che prevedeva anche una ricollocazione logistica del mercato in un’area più consona e sicuramente più attrattiva? O forse avevo letto male qualche mese fa… Il mercato rappresenta sicuramente per la città un valore aggiunto in quanto a tipicità ed elemento attrattivo sul fronte del… Leggi il resto »
Mi servirebbe la sua e mail giusta. Grazie
valentino.guidi74@gmail.com