DA ESPRESSO ROSSOBLU N. 1211

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se un successo si vede dalle piccole cose, quello di oggi è stato un buon inizio. Dopo almeno 10 anni qualcuno ha messo mano alla tribuna stampa: fino a Samb-Corridonia del maggio scorso il tavolo dove appoggiare computer e agenda era lurido. Tanto che era buona abitudine dei giornalisti portarsi un giornale per coprire lo sporco; l’addetto stampa Stefano Bruni molto gentilmente offre bottiglie d’acqua per gli addetti ai lavori. Non riteneteli complimenti interessati perché non lo sono.

C’è anche, però, una grande cosa: l’entusiasmo da partita di serie A del pubblico (oltre tremila) che si riversa verso lo stadio. Una cosa incredibile che avvalora l’intenzione di Moneti e Bucci di voler riportare la Samb dove è stata per 21 anni, dal 1956 ad oggi. Se il buongiorno si vede dal mattino…

Il primo gol di Napolano poi, per passare alla gara, ha scatenato un urlo generale da ben altri tornei. La Samb è nettamente superiore del Giulianova, sia come organico che come preparazione fisica avendo gli abruzzesi iniziato tardi la preparazione. Cosa però che non è una valida scusante per gli abruzzesi ma nemmeno sminuisce la bella prova della Samb che, si è visto subito, avrebbe vinto nettamente… a lungo andare.

Un Napolano strepitoso (“Sono ancora a corto di preparazione”) ha aperto i varchi giusti ma lo 0-0 del primo tempo è ampiamente giustificabile perché i motivi sono apparsi chiari: a centrocampo Borgese e Cichella, pur molto bravi tecnicamente, mancano di rapidità di esecuzione per cui insieme difficilmente giocheranno in futuro, in attacco Padovani non ha brillato come nelle sue grandi possibilità (“Ero reduce da un leggero infortunio ma mi rifarò, con uno come Napolano vicino dovrei superare la doppia cifra anche quest’anno”. Non a caso il tecnico Mosconi li ha sostituiti tutti e tre: “Decisive le sostituzioni? Sennò l’allenatore a cosa serve? Ho fatto il mio dovere”. Lucido come sempre. Insomma una bella Samb che nel titolo ho definito grande perché in prospettiva la vedo molto più prolifica e migliore di queste prime due gare, anche se aver fatto sette gol in due gare non è da tutti “Più certezze le avremmo quando anche il valore degli avversari diretti sarà più chiaro”. A saggezza non sta affatto male il tecnico rossoblu.

A proposito di gol oggi i tifosi rossoblu che tifano Inter ne hanno festeggiati ben 11 gol in due gare, un caso più unico che raro. Domenica si va a Celano dove la Samb, come sempre quest’anno, è condannata a vincere. Non ci riuscirà ogni volta ma i presupposti, grazie al buon lavoro di Arcipreti (con Moneti e Bucci) ci sono tutti. Veramente bravi. Chiedere di non montarsi la testa, specialmente a chi va in campo, è però un obbligo.

Le interviste di fine gara

Napolano: “Salirò con la Samb”, Il sindaco Gaspari: “Ho fiducia in questa squadra”

CALABUIGAbbiamo resistito per un tempo poi, un po’ per la rpeparazione precaria e un po’ (di più) per la forza della Samb abbiamo subito una brutta sconfitta.

ROSATI E COCCIA di NoiSamb: Prima della partita siamo andati a pranzo con Mosconi, toccherà andarci sempre, il mister è superstizioso. E io magari come pegno non lo “insulterò” più.

PADOVANINon stavo benissimo e mi rendo conto di non aver fatto una buona gara. Mi rifarò presto. Se segnerò tanto come nel torneo scorso? Dovrei farne di più con un giocatore vicino come Napolano.

NAPOLANONon sono ancora in forma. Perché mon riesco ad affermarmi in categorie superiori? Forse perché mi fa bene solo l’aria di San Benedetto, vuol dire che saliremo insieme.

GASPARI (SINDACO)  a fine primo tempo 

“Venire a vedere la Samb è sempre un’emozione straordinaria: per la squadra, per lo stadio, per il calcio e la tifoseria in particolare; qui c’è l’adrenalina che va a mille, è sempre emozionante.

La partita? Adesso le squadre si stanno ancora studiando. La Samb, oggettivamente, ha già avuto quattro palle gol – l’ultima è stata clamorosa, inverosimile, una di quelle da non sbagliare. Penso che – per il poco che ho visto – ci poteva stare anche il rigore, ci è stato negato, però dovevamo fare gol. Ho visto 4-5 bei giocatori, questo ci fa ben sperare. Io – senza intenzione di fare pronostici facili – penso che la partita possa finire bene, potremo concludere con una bella soddisfazione.

Una soddisfazione anche a fine campionato?

Io spero di sì, noi dobbiamo essere ottimisti, ci dobbiamo credere. La sensazione è che Moneti e Bucci abbiamo messo in piedi una bella squadra; il mister Mosconi è consolidato, ha la fiducia della dirigenza e se la sta meritando. Insomma, il gruppo c’è, è compatto, c’è anche tanta voglia di fare – a tutti i livelli. Già dalla pulizia dello stadio si vede il segno di questa svolta: è bello, significa che si curano anche i particolari, e quando c’è la voglia di curare i particolari significa avere fiducia e voglia di seguire i propri mezzi.

A proposito dei presidenti, e dei loro mezzi: novità sulla questione stadio? E’ sempre più pieno, quando sarà completamente agibile?

Io credo che lo stadio troverà la sua naturale soluzione in un breve arco di tempo, adesso noi abbiamo la possibilità di portare qui un pubblico pari a tre volte gli spettatori che ci sono oggi, e quindi diciamo che c’è ancora un po’ di margine per poter aspirare di arrivare ai 17 mila che potremo portare una volta completati gli ultimi lavori e le questioni legate al fallimento della società, due anni fa.

Questa sarà la prima di tante visite o un’eccezione?

Io alle partite ci vengo, ci vengo per passione: mi piace esserci, ma purtroppo – a volte – gli impegni si sovrappongono. Ma tutte le volte che posso faccio in modo di trovare il tempo per venire alla partita. Ho un posto particolare, dove vado di solito, e mi metto sempre lì – per scaramanzia – dove magari non mi si viene a cercare; tutti cercano presidente e autorità nella zona “vip”, diciamo, mentre io seguo la scaramanzia. Speriamo porti bene anche stavolta.