
La Samb e i numeri della storia. Manca una settimana all’inizio del campionato di serie D, l’ennesimo, il decimo della storia rossoblu nel dopo guerra. Tredicesimo tra i dilettanti, compresi i tre tornei tutti vinti in Eccellenza: 1994-95, 2009-2010, 2013-2014.
Se la tradizione conta, se i numeri qualcosa vogliono dire, il prossimo torneo è ricco di premesse positive. Innanzitutto perché torna ad essere la Quarta Serie come veniva chiamata la categoria negli anni settanta. Particolare che mi suggerisce una curiosità: la denominazione a San Benedetto aveva un significato estremamente negativo. Per sottolineare che un giocatore era scarso solevamo dirgli “Ma vai a giocare in Quarta Serie!“. Con l’attuale riforma invece viene rivalutato perché vale una categoria in più rispetto agli ultimi 40 anni.
Passiamo all’aspetto positivo e bene augurante. Sempre in riferimento al dopo guerra.
In serie C dal 1945-46 ha impiegato undici campionati per passare in serie B, vincendo insieme al Venezia il campionato di terza serie, allora composto di un unico girone. Prima volta delle ventuno presenze tra i cadetti: 1956-57.
Poi sette onorevoli piazzamenti culminati con la retrocessione nel 1962-63. Quindi altre undici volte in C sempre con ottimi risultati culminati con la promozione nel 1973-74. Dal 1974-75 al 1988-89 quattordici campionati di serie B intervallati da uno di C nel quale retrocesse nel torneo 1979-80.
Lo vinse e tornò in serie B insieme alla Cavese. In pratica un periodo d’oro durato ben quaranta anni. Periodo che vide appena due retrocessioni delle quali una estremamente ingiusta nel periodo del primo scandalo del calcio scommesse (1980).
La Sambenedettese ha sempre vinto i campionati che ha disputato nella quarta categoria nazionale, la vecchia C2: nel 1989-90 insieme al Chieti, nel 2001-2002 in compagnia del Teramo. Quarta categoria come quella che sta per iniziare.
Invece abbiamo sempre faticato nel cosiddetto primo livello dilettantistico (Cnd e Serie D le denominazioni) che la Samb ha vinto nel 2000-2001 al sesto tentativo, nel 2012-2013 al terzo tentativo. Quello che si appresta a disputare da domenica prossima è il primo tentativo della terza volta. In questo caso lasciano bene sperare i tempi di permanenza in diminuizione: 6-3 …1,5. Diciamo che, secondo i numeri, in uno o due anni dovremmo farcela.
Le premesse ci sono tutte (Fano si rivelerà una disfatta… utile) affinché la storia si ripeta. E un’eventuale promozione, ora che la società è in via di stabilizzazione, potrebbe essere il preludio di un ritorno nella serie cadetta che San Benedetto conosce più delle altre. Vi ha giocato 21 volte contro le 33 in serie C (C1 naturalmente) e anche qui i numeri giocherebbero a favore nostro.
Le tre promozioni in serie B (la parentesi del torneo 1980-81 non conta perché, come già detto, fu un campionato che la Samb non doveva disputare in quella serie avendo matematicamente conquistato il quintultimo posto davanti al Taranto ma la Lega fece una porcheria, cambiando le carte in tavola) le ha raggiunte sempre dopo undici presenze nella vecchia serie C (dal 1945-46 al 1955-56 e dal 1963-64 al 1973-74). Quello prossimo per la Samb sarebbe l’undicesimo, seppur non consecutivo come i precedenti. Eccoli: 90-91. 92-93, 93-94, 02-03, 03-04, 04-05, 05-06, 06-07, 07-08, 08-09. Dieci in totale.
Insomma i numeri dicono che una vittoria nel torneo 2014-2015 porterebbe la Samb a quel fatidico numero di campionati (11) di C che i nostri colori hanno sempre vinto. I campionati di quarta serie sempre vinti, i campionati di Eccellenza sempre vinti sono nella storia come gli anni di serie C necessari per tornare in serie B. Non si dice che la storia si ripete?
Nella foto del 1945-46 io riconosco Patrizi Antonio (il secondo da sinistra in piedi), Assenti I Giuseppe (il primo da sinistra della seconda fila), Calabresi Giovanni, Paci Benedetto e Cosignani Pietro (il suocero di Ripa) non Persico Piero (primo, secondo e ultimo da sinistra fra gli accosciati). Chi vuole può suggerire gli altri. Grazie.
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Grande Direttore! Speriamo che la sua analisi storica possa essere di buon auspicio!
Credo di no. Oggi chiedo al figlio di Cosignani. Credo che abbia ragione perché Persico era troppo giovane per giocare in quella squadra dove tutti o quasi erano nati intorno agli anni 20. Per esempio mio zio Peppino (Assenti I), il padre di Sandro Assenti, era del 1919.
Il portiere accosciato è Pietro Cosignani. Saluti a tutti i lettori.
Infatti. È stato subito modificato su segnalazione di first alcuni giorni fa. Grazie anche a lei. Gli altri?
Noi sambenedettesi speriamo che lei sia un pessimo profeta. Anche se il suo commento è fuori tema e forse… fuori area. Non è che si crede di essere Pirlo?
semplicemente è un gufo. rientra in quella specie di ascolani, studiati anche nei migliori laboratori di scienziati, che non riescono a spiegarsi come puo’ una tifoseria che negli ultimi 20, ma che dico 40 anni c’è stata sempre sopra con la loro squadra, e che si professa da sempre superiore, stare notte e giorno ad informarsi sui cuginastri sfigati della riviera, e sperare giorno e notte nelle loro sconfitte e nei loro fallimenti. davvero, sono casi unici che nessuno è riuscito a spiegare. eppure esistono. eccone un esemplare. ;) saluti
I numeri contano alla fine…
In reply a Patrick
Gli unici numeri che contano davvero sono le ore e i minuti che lei, tifoso ascolano dichiarato, dedica a leggere e commentare gli articoli della nostra squadra del cuore.
precisamente di ripaberarda.
Il vostro campionato è già iniziato .Non se n’è accorto ? Eppure con l’arrivo del nuovo messia siete riusciti a portare ben 450 persone a Pistoia ! Continui a seguirci sempre con lo stesso interesse
e vedrà che le palline entreranno nei buchi giusti .
Non credo. Quale sarebbe il commento incriminato?
Io non ho fatto il commento “Sicuramente sei ascolano”. E’ un altro “Sfrinca”!
Due Papi, due vescovi, due presidenti Samb, due Sfrinca
Grazie