
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dramma nel pomeriggio del 17 agosto. Verso le 16 una donna di 41 anni è caduta dal quinto piano dell’ospedale cittadino di San Benedetto del Tronto. Forse si tratta di suicidio, anche se la Polizia, accorsa sul luogo, sta eseguendo delle indagini per ricostruire precisamente l’accaduto.
Sull’episodio, il primo cittadino Giovanni Gaspari ha commentato su Twitter: “Non è la prima volta; gli edifici pubblici non possono essere luoghi dove scegliere di andare a morire in modo violento”.
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Voglio credere sinceramente che il sindaco non intendesse dire quello che istintivamente si percepisce dalla lettura di quella frase. Spero con tutto il cuore che il suo ragionamento vertesse sulla sicurezza degli edifici pubblici.
In caso contrario sarebbe gravissimo. Così pare che la drammaticità del gesto sia da ricercare nel luogo dove è avvenuto e non nel gesto in se’. Quella povera signora merita assoluto rispetto. Anzi, direi silenzio.
Un nuovo tweet da aggiungere alla lunga lista?
“…in modo violento”. E se invece uno scegliesse di morire impasticcato in ospedale sarebbe meglio? Nessun rumore, niente sangue… Non si capisce cosa volesse dire quel tweet, sembrerebbe affermare che un luogo pubblico non va bene per un suicidio, per di più violento, perché in fondo c’è di meglio: i cavalcavia, la ferrovia, il mare, l’ultimo piano di un palazzo, meglio ancora se casa propria. Come se uno che si vuole suicidare si dovesse porre il problema…
Questi tweet del primo cittadino sono imbarazzanti.
Eppure quest’anno non è che faccia tanto caldo da scombussolare le menti!
Difficile trovare un’occasione migliore per stare zitti
Gaspari non poteva cogliere occasione migliore per dimostrare la sua reale fattezza , quando parla emette frasi vili , sgrammaticate e senza senso , tra l’altro offendendo la memoria di una persona disperata.
Non perde mai occasione per stare zitto.
nella sua stoltezza era senza dubbio meglio la foto col pugno alzato in piazza Rossa a Mosca. anzi , ritornaci .
Da “Non usate i sottopassi” a “Non usate gli edifici pubblici”.
Suppongo che Il tweet non sia completo per mancanza di spazio. O manca la frase: “il prossimo suicida che scelga di morire in corrispondenza di edifici pubblici deve previamente essere in regola con la tassa di occupazione del suolo pubblico” oppure manca la frase “seguiranno sanzioni”
Perfettamente in accordo con te Gent.mo Perotti. Il problema è che il Sindaco non capirà mai che è opportuno parlare solo quando la parola fa meglio del silenzio.!! Di solito si parla e ragiona o con l’intelligenza del cuore o con quella della mente. Lui non è riuscito a farlo nè in un modo nè nell’altro.
non ho più parole per commentare le gesta eroiche dell’inquilino di viale De Gasperi.
Le scuse? Non lo faranno mai quelli del Pd. La paura di perdere qualche voto fa novanta.
Li perderanno lo stesso e anche a livello nazionale se nessuno interviene. Anch’io ritengo quel pensiero una mancanza, non di stile ma di intelletto.
Lo dimostrerebbe ancora di più se non si scusasse perché ritiene di non aver sbagliato…
Noi non esistiamo per lui. Mi pare giusto. Sennò che politicante sarebbe.
Un confronto serio con noi lo ridurrebbe ai minimi termini
Come al solito, nessuno della corte prende l’occasione per distaccarsi da certe oscenità e chiedere, ancora una volta, immediate dimissioni. Che pena
la corte del PD coperta e allineata dietro becere direttive di partito , elettori solidarizzano in cambio di miseri favori.
Perche’ non lo mandiamo in regione visto che ci tiene tanto,così’ più’ va in alto e più’ le spara grosse.
Nessun posto è adatto per suicidarsi e nessuno mai dovrebbe farlo.
Forse le istituzioni dovrebbero stare attente a questi fatti, forse prevenirli.
Ma come vediamo il ns mondo politico è impegnato a scrivere commenti ad autofotografarsi (selfie), non hanno tempo per guardarsi intorno, per capire i problemi delle persone e risolverli. Forse certe verità fanno paura anche a loro.
la cosa piu’ drammatica e’ che il sindaco non risponda e chieda scusa con le sue dimissioni irrevocabili e prometta di non ricandidarsi piyu’