GROTTAMMARE – Grottammare si coccola il suo gioiello. “Cabaret Amoremio” si congeda con un’edizione da record che fa esultare l’amministrazione Piergallini. Sì, perché mai come quest’anno il festival per comici emergenti s’è rivelato una macchina perfetta sotto il profilo organizzativo.

Il responso sull’affluenza regala sorrisi a trentadue denti: tutto esaurito nella serata finale del 9 agosto, leggermente meglio dell’esordio quando i presenti non riempirono i 1240 posti complessivi per un soffio.

Gli abbonati sono stati ben 700. Questi hanno versato 35 euro per un incasso che ha tallonato i 25 mila euro. Altri 12 mila euro (cifra calcolata per difetto) sono entrati grazie ai paganti, circa 300 (da escludere accreditati e biglietti omaggio) per ciascun appuntamento.

L’impegno di Bilancio da parte dell’ente è stato di 48.500 euro per una manifestazione del valore integrale stimato in 80 mila euro. Una quota facilmente raggiungibile (e addirittura superabile) mediante i ricavi provenienti dai tagliandi. Il contributo dell’Amat è invece legato a risorse in servizi vari, quali assistenza contrattuale per gli artisti, eventuali assicurazioni e gestione delle biglietterie di rete.

Dinanzi a certi numeri, la memoria non può che tornare al 2012 e alla tormentata esperienza (rapidamente rinnegata) del Musical Europa Festival di Gianni Togni. Un progetto costato 103 mila euro, di cui 60 mila a carico del Comune sambenedettese. La previsione d’incasso mediante i ticket, fissata a 20 mila euro, si arenò clamorosamente ad 8 mila.

Colpa di un’affluenza a dir poco deludente: nelle due serate di gala al Palariviera, gli spettatori paganti furono 178 e 379, per un totale di 362 e 563 persone.

L’esperienza di “Cabaret Amoremio” non è stata sempre in discesa. Lo ha ricordato il sindaco, parlando chiaramente di “momenti difficili” nei quali la kermesse è stata riconvertita ed in certe occasioni ridimensionata. Ma mentre Grottammare è stata capace di raccogliere i frutti di un lungo percorso che ha generato identità e popolarità nazionale, a San Benedetto il processo di creazione di un brand fatica ancora a vedere la luce.

“Mare Aperto” ha mutato denominazione per tre volte, tornando alle origini, mentre “Maremoto” non riesce ad uscire dall’ambito della nicchia in cui si è incanalato. Nel 2014, le due rassegne sono costate rispettivamente 28 e 25 mila euro.

Il merito dell’exploit di “Cabaret Amoremio” sta anche nell’essersi messi nelle mani di un volto noto come Enzo Iacchetti. La scelta di affidare al conduttore di “Striscia” la direzione artistica (l’organizzazione ha ribadito più volte che il cachet di quest’anno è stato pari a zero) ha generato un imponente effetto calamita, capace di attirare personaggi di elevato appeal mediatico.

A San Benedetto solo gli “Incontri con l’autore” vantano una longevità simile. Va tuttavia precisato che la presentazione dei libri non rappresenta un marchio esclusivo di una città.