SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per Mareaperto è il momento del bilancio, a pochi giorni dalla chiusura di un’edizione che ha visto il festival tornare alla dimensione originaria: centrata, per quanto riguarda i contenuti, sull’osservazione delle molteplici espressioni delle culture del mare a partire dall’identità marinara sambenedettese. E, in quanto contenitore, diffuso nella città (centro storico, Teatro Concordia, Palazzina Azzurra, Museo del Mare, Molo Sud), multidisciplinare e serrato nel susseguirsi degli appuntamenti (23 proposte in 5 giorni fra musica, teatro, incontri con autori e personalità della cultura, presentazioni di libri e iniziative per i più piccoli) coinvolgente nella funzione di aggregatore culturale e sociale.
Nato otto anni fa da un’idea condivisa dell’assessorato alla cultura del Comune e dell’Amat, Mareaperto quest’anno ha visto collaborare soggetti e associazioni cittadine in ambito culturale, come Il Circolo dei Sambenedettesi, I luoghi della scrittura, la Cooperativa Oikos o I Solisti Piceni, insieme a promotori culturali non solo locali come Gino Troli, Benedetta Trevisani, Mimmo Minuto, Daniela Tremaroli presentandosi inoltre come festival “senza barriere” che ha permesso ai non udenti, grazie alla collaborazione fra assessorato alle politiche sociali e la sezione di Ascoli Piceno dell’Ente nazionale sordi, di partecipare ad alcuni appuntamenti del cartellone.
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